La Natura e le sue stagioni, i suoi ritmi e poesie, ma anche la Donna, intesa come femme fatale, musa epica e iconica, sono i due soggetti preferiti dell’Art Nouveau, movimento artistico francese e belga che si è sviluppato e diffuso in Europa, a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento. La splendida cornice della Reggia di Venaria, ospita nelle sue sale la mostra Art Nouveau. Il trionfo della bellezza. Esposte oltre 200 opere, fino al 26 gennaio 2020.

Louis Welden Hawkins _L’Automne, 1895 ca. Olio su tela, 72,5×53,3 cm Private collection, London
Manifesti, dipinti, sculture, mobili e ceramiche raccontano la straordinaria fioritura artistica di quel movimento artistico che ha travolto e cambiato il gusto tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.
La mostra Art Nouveau. Il trionfo della bellezza illustra gli eleganti geni e sconvolgimenti che si ebbero nel mondo dell’arte. Lontano da regole accademiche e tradizione. Giovani, radicali, aggressivi e dotati di grande talento. Erano gli artisti dell’Art Nouveau, che diedero vita a uno stile nuovo e moderno, in Europa, dal 1890, e che coinvolse ogni ramo delle arti visive. Dal Belgio all’Inghilterra passando per la Francia, culla del movimento artistico in cui si ebbe la sua più grande fioritura. Parigi diventa così la capitale di stile della modernità urbana e cittadina.
La Natura dell’Art Nouveau
Prima su tutte le tematiche, troviamo la Natura con una nuova e radicale visione da parte degli artisti del movimento, che influenzati dalle straordinarie scoperte in ambito botanico e naturalistico, si lasciarono ispirare da questo ritorno alla purezza presentato in chiave simbolica. Così la natura diventa un luogo mistico, complesso, intriso di aspetti onirici e simbolici, da reinterpretare all’interno di un contesto urbano in evoluzione, stilizzando forme floreali e riportarla nella vita moderna con motivi floreali e zoomorfici.

Eugène Grasset _L’Éventail, 1897 Litografia a colori, 126×82 cm Gretha Arwas Collection, Londra (UK) © Arwas Archives
La donna moderna
La donna moderna, emancipata e rappresentata su dipinti e stampe, fu un altro soggetto molto apprezzato dagli esponenti del movimento; primo tra tutti Alfons Mucha. Donne raffinate, sensuali e voluttuose adornate di gioielli e avvolte in morbidi vesti. Femmé damnée, moderne e fumatrici, all’insegna dell’emancipazione e indipendenza. Un messaggio forte rivolto a un pubblico in transizione, soprattutto attraverso l’impiego della loro immagine nella pubblicità, che ormai giocava un ruolo influente nel determinare il modo in cui la figura femminile veniva percepita, per divenire la forza di vendita di nuovi prodotti e stili di vita ai consumatori.

Eugène Grasset _Méditation, 1897 Stampa su seta, 78×43 cm Private collection, London
Simbolismo e gioco di opposti
L’Art Nouveau è un gioco di opposti e di simboli. Dal teatro al quotidiano, dal giapponesismo allo spirito europeo tutto investito dalla simbologia, che insieme a religioni, scienze esoteriche e sedute spiritiche nonché misteri dell’esistenza si fondono insieme nel simbolismo più profondo. Un’arte capace di sintetizzare produzione letteraria e design.

Alphonse Mucha _Job, 1896 Litografia a colori e doratura, 59×44,5 cm Gretha Arwas Collection, Londra (UK) © Arwas Archives
Uno stile per tutti
Uno stile per tutti è il titolo della quarta sezione della mostra Art Nouveau. Il trionfo della bellezza. L’artista-designer sfrutta i nuovi mezzi e la tecnologia, incluse le varie forme di comunicazioni. Da prodotti di fattura artigianali verso la produzione seriale, fino a sfociare nell’industriale. Uno stile nuovo, degno di rappresentare l’abitare moderno e sviluppare, un gusto innovativo, più ricercato e sofisticato. Artisti comunicatori che sanno ammaliare come canti di sirene di Ulisse. I prodotti della quotidianità si arricchiscono di significato, da semplici packaging a elementi di decoro, figli di autori visionari.

Alphonse Mucha _Sarah Bernhardt, 1897 Litografia a colori, 58×40,7 cm Gretha Arwas Collection, Londra (UK) © Arwas Archives
Dall’Art Nouveau al Liberty italiano è la quinta e ultima sezione che mette a confronto i due stili. Una contaminazione che vede il design e l’architettura italiana declinati in Liberty, il codice stilistico prettamente nazionale.
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