Nuove animazioni, nuove esecuzioni, nuove interpretazioni. Dopo aver rilanciato di recente uno dei suoi modelli simbolo, il Santos de Cartier, la maison non smette di guardare avanti. E continua un percorso evolutivo iniziato con successo oltre un secolo fa.
Una delle nuove referenze del Santos de Cartier Cronografo XL. In acciaio con finitura ADLC. Il bracciale in acciaio (nella foto) può essere sostituito facilmente con un cinturino in alligatore grazie al sistema di sgancio rapido QuickSwitch.
Quando si fa ricorso alla parola “classico” si rischia sempre di maneggiare un’arma a doppio taglio. Perché per molti, vai poi a sapere il perché, quello stesso termine è accettato ineluttabilmente (ma anche ingiustificatamente) solo come sinonimo di vecchio, di stantio, di immobile. “Classico”, prima ancora che un aggettivo, per chi si può permettere di definirsi tale è invece innanzi tutto da considerarsi come uno statement. Una forma di privilegio non comune. Che si acquisisce per meriti, così come per tradizione. E che dunque non è possibile acquistare, così come accade (o dovrebbe accadere) con un titolo nobiliare. In questa accezione, nel campo dell’orologeria, gli orologi classici si possono contare sulle dita di una mano. Ma quello a cui spetta il ruolo di capofila, anagrafica alla mano, è uno e uno solo. Il Santos de Cartier, 115 anni portati con strabiliante disinvoltura, prova evidente che ogni età ha pur sempre la sua bellezza. Il suo vissuto, tra storia e leggenda, è noto a tutti. E si è trasformato nei decenni recenti, grazie allo sviluppo della comunicazione, in un tesoro di inestimabile valore. Le storie, insomma aiutano a vendere, mentre la qualità dei prodotti a fidelizzare nel tempo la clientela. Ed a Cartier non ha mai fatto difetto né l’una e né l’altra cosa.
Il 2018 ha portato in dote un Santos de Cartier tutto nuovo. Rinnovato con attenzione e giusta moderazione nell’estetica, profondamente rivisto nella tecnica. Base solida dalla quale hanno preso vita pochi mesi fa le interessanti novità targate 2019.
Novità anche sul fronte Santos de Cartier Scheletrato, dal 2019 anche in versione Noctambule. Un abbondante uso di SuperLumiNova sui ponti garantisce un’inedita lettura anche in mancanza di luminosità.
Nel 2018 il Santos de Cartier è tornato ad esprimere la mascolinità garbata dalla marca. E lo ha fatto proponendosi in due taglie, in materiali come acciaio, oro e acciaio oppure full gold, ed in configurazione a tre lancette o tre lancette e datario. Ma anche in versione squelette. Ripensato nei dettagli, innovato nella tecnica, persino in quella costruttiva. Specie del bracciale, che ha svelato al mondo dell’orologeria non solo uno dei dispositivi di sgancio rapido più complessi e ben realizzati a livello meccanico ad oggi sul mercato, ma anche e soprattutto un utilissimo ed innovativo sistema di rimozione delle maglie. Procedura che ha sempre richiesto necessariamente un viaggio in boutique. Migliorarsi, in questo 2019, non era quindi affatto facile. Motivo per il quale Cartier ha preferito perseguire una politica di consolidamento, andando ad allestire attorno a quel Santos così intraprendente e sorprendente una vera e propria famiglia allargata di prodotto. Con iniezioni mirate e di altissimo livello. Andando cioè a presidiare il comparto più sportivo, con il cronografo, quello più prettamente elegante, con il Santos Dumont, e infine quello più attento al gusto contemporaneo. Con uno scheletrato dalla “realtà aumentata” in un’innovativa veste Noctambule.
Elegantissimo, equilibrato, con cassa in acciaio sormontata da una lunetta in oro rosa con viti a vista. È il nuovo Santos Dumont. Soluzione di piccola taglia firmata Cartier.
Ma andiamo per gradi. Approcciando cioè in primo luogo il Santos de Cartier Cronografo. Un’interpretazione non poi così fuori luogo dal momento che agli albori dell’aviazione, i record di velocità e percorrenza, si misuravano anche in volo. Potente, contemporaneo, impattante a livello estetico. Intrigante invece in quanto a tecnica per via di un movimento di manifattura che si esprime a livello estetico in una soluzione monopulsante (posto sul lato sinistro), con la sola funzione “reset” appaltata alla corona di carica. Ingegnoso e di sicura presa, esattamente come il Santos de Cartier Scheletrato Noctambule. Nome, quest’ultimo, conferito da un abbondante utilizzo di materiale luminescente SuperLumiNova a copertura dei ponti di un movimento meccanico a carica manuale di manifattura che, nella loro apparente disposizione casuale, vanno invece a disegnare i quattro indici cardinali espressi in numeri romani. Pronti dunque ad accendersi al calare della luce. Sobrietà, gusto ed essenzialità sono invece qualità riservate in questo 2019 da Cartier al suo Santos Dumont. Autentico tributo all’equilibrio, senza compromessi. Qualcuno potrà aver da ridire sulla scelta di accompagnarlo con un movimento al quarzo, d’accordo, ma la scelta di Cartier non è stata certo di comodo. Come dimostra l’utilizzo di un movimento comunque raffinato ed avanzato, dotato di un’autonomia di circa 6 anni, capace di “doppiare” quella di un quarzo di tipo tradizionale. Perché “classico”, il Santos de Cartier, lo è sempre stato sì, ma solo per modo di dire.