Tra i riconoscimenti consegnati quest’anno, il 5 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, la Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre hanno premiato con il Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2020 il regista Abel Ferrara. A consegnare il prestigioso riconoscimento per Jaeger-LeCoultre il nuovo Chief Marketing Officer Matthieu LeVoyer.
Abel Ferrara, premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker
Si è da poco conclusa la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, decisamente attesa questa 77esima edizione che, seppur in modo insolito, ha permesso di vivere l’emozione di un importante appuntamento di fine estate.
Eccellenza nel cinema e nella produzione Jaeger-LeCoultre
Jaeger-LeCoultre è per il sedicesimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e, in linea con lo spirito creativo che incarna, tende costantemente alla ricerca dell’eccellenza. Eccellenza che si rintraccia nella propria produzione di orologi come vere e proprie forme d’arte, in cui si combinano perfettamente abilità artistiche e tecniche alla pari di quanto accade nell’arte del cinema con cui la maison condivide molti valori.
Un segno nel cinema contemporaneo
Un importante premio alla carriera per Abel Ferrara definito uno dei più “controversi registi del cinema contemporaneo”, ma al tempo stesso fortemente apprezzato per “la sua coerenza e fedeltà” ai principi del cinema indipendente.
Dopo la premiazione, l’ultimo film del regista statunitense è stato proiettato in laguna al Fuori Concorso: Sportin’ Life, un documentario con Willem Dafoe, Cristina Chiriac, Anna Ferrara, Paul Hipp, Joe Delia.
Abel Ferrara, premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker
Sportin’ Life: introspezione, cinema e vita
Il nuovo film di Abel Ferrara è uno sguardo sulla vita e sul mondo attraverso le proprie passioni: la musica e il cinema. Il documentario racconta la recente esperienza al Festival del Cinema di Berlino (febbraio 2020), dove il regista ha presentato il film Siberia, interpretato sempre da Willem Dafoe. Poi, l’impensabile arrivo della pandemia mondiale che lo ha costretto in quarantena bloccando il mondo intero.
Un film in cui emerge il conflitto tra ragione e sentimento, in un frangente di vita sospeso in cui qualsiasi idea o convinzione può sbriciolarsi.
Abel Ferrara
Coerenza al cinema indipendente
Classe 1951, nato nel Bronx. Quella di Abel Ferrara è una carriera densa di progetti e successi, durante la quale ha dato voce ad un universo personale ricco di conflitti esistenziali. Dai primi film a basso budget influenzati dalla scena newyorkese popolata da immigrati, artisti, musicisti, poliziotti fino ai suoi capolavori riconosciuti a livello mondiale quali The King of New York (1990), Bad Lieutenant (1992), e Body Snatchers (1994) per arrivare agli ultimi lavori sempre più introspettivi e autobiografici.
Premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker
A lungo nel suo cinema sono prevalse le ambientazioni più cupe in cui la violenza urbana, notturna e degradata delle metropoli fa da sfondo al continuo conflitto tra sentimenti ambivalenti, quali colpa ed innocenza, redenzione e religione, peccato e tradimento.
Successivamente Ferrara ha raggiunto una riflessione più intima e originale; Sportin’ Life ruota attorno alla visione del cinema e al modo di farlo. Una pellicola autoreferenziale in cui il regista mostra anche la sua visione della vita e il rapporto con la religione, in un mondo in continuo cambiamento con i risvolti tragici del 2020. Di conseguenza, anche il cinema dovrà mutare.