Casa Ranieri Tenti è una residenza milanese dove arte, storia e viaggi si incontrano. Il passato di una famiglia ricca di racconti da narrare rivive nelle parole che Alvise Ranieri, erede della storica casata, ci ha lasciato in questa intervista.

Casa Ranieri Tenti - Suite dello Specchio
Alvise Ranieri appartiene a una storica famiglia milanese: Casa Ranieri Tenti è la residenza che è stata costruita dai suoi antenati e che ospita ancora oggi grandi arredi, opere d’arte uniche, stili diversi che convivono in ambienti sofisticati e importanti.
In questa intervista, Alvise Ranieri ci permette di immergerci in un passato ricco di storie da raccontare, emerso anche grazie alle recenti opere di ristrutturazione della residenza, che oggi ospita quattro bellissime ed elegantissime suite dove vivere un’esperienza unica.
Una famiglia di personaggi famosi, eroi, naviganti e poeti. Ha voglia di raccontarci questa storia?
“Palazzo Perego di via Borgonuovo a Milano fu costruito nel ‘700 da un antenato di mia madre, Gaetano Perego” ci racconta Alvise Ranieri.
“I giardini, che danno ancora il nome alla via omonima, erano una parte del parco che si estendeva allora fino in piazza della Repubblica. Alla struttura venne annesso in seguito l’edificio del ‘500 in cui ci troviamo ora, unico palazzo in tutta la via che sopravvisse al bombardamento di Milano dell’agosto del ’43.
Le origini di mia madre sono milanesi fin dall’antichità, mentre da parte di mio padre la situazione è più variegata.
I Ranieri, notai di origine napoletana, erano molto legati ai Borboni, l’esponente più famoso fu Antonio Ranieri, amico del cuore di Leopardi.
A mia nonna paterna, di famiglia piacentina, con un ramo portoghese, si collega un’altra vicenda interessante: il legame con Cristoforo Colombo.
Ultimamente un ricercatore ritiene che le sue origini siano piacentine e non genovesi: pare che un mio antenato si fosse piacevolmente intrattenuto con una cameriera che, rimasta incinta, fu fatta maritare con un tale signor Colombo. Questo spiegherebbe anche il fatto, quasi incomprensibile, di questo ragazzo, figlio di sconosciuti, che, arrivato in Portogallo, si vede aprire le porte del palazzo di una delle famiglie più potenti del Paese.”
Una storia alle spalle interessante, una proprietà storica dove poter racchiudere e raccontare un passato: così è nata l’idea di una struttura d’élite, dove le persone potessero assaporare questo tipo d’esperienze.
Quattro suite: una combinazione di storie del passato, del presente e di ricordi di viaggio, oggetti etnici che convivono con elementi classici.
“Ho voluto dare un’impronta che fosse figlia di tutte le storie che legano la mia famiglia”.

Casa Ranieri Tenti - Suite Rossa
Com’è avvenuta la trasformazione della struttura?
“Con l’architetto Giacomo Rozzi abbiamo cominciato a lavorare al progetto nel 2014 e l’inaugurazione è stata fatta ad aprile del 2016.
La struttura è stata completamente modificata: lo spazio, che si sviluppa tutt’intorno alla corte con vista sul giardino da una parta e dall’altra su via Borgonuovo, negli ultimi anni era stato occupato da un ufficio.
Esisteva fortunatamente solo un vincolo legato alla facciata, quindi internamente abbiamo potuto modificare tutto e l’aspetto più interessante è stato scoprire una serie di particolari nascosti”.

Casa Ranieri Tenti - Suite della Tigre
Particolari nascosti? La storia è sempre più interessante…
“Le scoperte sono avvenute anche in modo casuale, un giorno appoggiandomi a un muro ho scoperto che nascondeva un arco completamente decorato.
Un’altra sorpresa è stata trovare sotto i controsoffitti dei cassettoni tutti decorati, che con la sapiente opera del restauratore Alfonso Colombelli hanno recuperato il loro splendore: abbiamo rivalorizzato qualcosa che c’era e che era stato nascosto per anni”.
Come avete gestito i suoi gusti ed esigenze con le scelte progettuali dell’architetto?
“L’architetto ha ideato la suddivisione degli spazi, progettato i bagni e scelto i colori; ha creato l’involucro, sempre confrontandosi con me, mentre l’arredamento è interamente opera mia”.

Casa Ranieri Tenti - Suite della Tigre
Quattro suite diverse con temi e nomi intriganti.
“Non ci sono stati studi particolari, sono nate con l’evoluzione della struttura, quella più spettacolare è quella della Tigre, dove è stato trovato il famoso arco.
Dovevamo ideare un elemento divisorio tra l’area notte e la zona pranzo, qui nasce la “Nostra Follia”: abbiamo trovato un disegno un po’ grottesco del ‘500 di una tigre giapponese che è stato riprodotto sulla parete, prima ricoperta con foglia d’oro e infine resinata.
La suite a fianco è quella dello Specchio: abbiamo giocato sul fatto che fosse silenziosa e spaziosa per riservarla a chi vuole fermarsi più a lungo. È un mix voluto di vari stili: immagini cinesi e indiane, vedute veneziane, disegni africani e uno specchio giapponese degli anni ‘20, che ho trovato in un mercatino, da cui prende nome la stanza.
La Suite Rossa è la stanza più piccola, caratterizzata da un teschio di bufalo balinese tutto intagliato in modo certosino, una vera scultura.
Una “chicca” è il bagno dove si è voluto riprodurre un hammam tradizionale marocchino, in cui il cliente si può rilassare in un’atmosfera di luci soffuse.
In questa stanza ci sono dei disegni che ho trovato a Santa Fe, fatti da un ragazzo Africano che pensava di rappresentare le mandrie del Far West mentre sembravano proprio incisioni rupestri del deserto del Sahara, luogo che ho spesso visitato e che è sempre nel mio cuore.”

Casa Ranieri Tenti - Suite della Tigre
“L’ultima suite è quella del Giardino, la preferita dai clienti, perché si affaccia sui giardini che una volta componevano il Parco Perego.
La stanza è caratterizzata da un antico attrezzo agricolo dalle forme modernissime, un ricordo dei miei tanti viaggi in Cambogia, paese che amo immensamente”.

Casa Ranieri Tenti - Suite del Giardino
Casa Ranieri Tenti, in via Borgonuovo 12 a Milano, è gestita da Hemeras Boutique House che coordina interamente la struttura: dalle prenotazioni, alla gestione del sito web, ai servizi dedicati agli ospiti.
Ci ha parlato della Sua famiglia e di questo sogno realizzato, ci vuole raccontare qualcosa di Alvise?
“Mi sono laureato in economia negli anni ’80, il mio primo lavoro è stato per una società finanziaria, dove mi sono occupato di marketing e, per un’occasione fortuita, ho avuto l’incarico di gestire personalmente i viaggi incentive dedicati alla forza vendita dell’azienda.
Così mi sono scoperto viaggiatore, questa passione mi ha portato nel tempo a decidere di andare a vivere in Africa e a gestire lì un locale notturno.
È stata sempre la mia indole nomade che mi ha portato a diventare socio di un’agenzia di viaggi specializzata su Africa e Libia, fondata da un caro amico: ho girato per il mondo, fatto la guida, organizzato viaggi e addirittura aperto un albergo in Marocco.
Chiusa quest’attività, mi sono dedicato alla ristrutturazione di “Casa Ranieri Tenti” e contemporaneamente ho sviluppato un nuovo progetto legato alla mia passione fotografica nata durante i viaggi.
Ho creato una tecnica innovativa, che mi permette di “strappare” il colore dalle foto e “appiccicarlo” sulle tele: l’immagine finale ha sempre degli effetti particolari che io poi impreziosisco aggiungendo foglie d’argento o materiali inconsueti.
Recentemente ho inaugurato la mia prima mostra e sono stato selezionato dal MIA-FAIR (clicca qui per leggere l’articolo sulla fiera della fotografia d’arte) per presentare le mie opere a un gruppo ristretto di curatori di musei e direttori di fondazioni internazionali.
Dopo tanti anni ho trovato come sviluppare la creatività che era dentro di me, ma che non trovava strada: una vena artistica che viene dalla mia famiglia: mio padre era restauratore e mio nonno pittore”.
