Il Castello di Brissac (Château de Brissac) è una nobile dimora incastonata a Brissac-Quincé, nel dipartimento francese del Maine e Loira, un gioiello considerato il più alto di tutta la Francia: sette piani scandiscono le sue maestose facciate tanto da vedersi attribuire il soprannome di Gigante della Loira.
Nel cuore dei Paesi della Loira, il Castello di Brissac racchiude la storia di più 20 generazioni di famiglie
Nato come fortezza medievale nell’XI secolo per volere dei conti di Angiò, lo Château de Brissac venne ricostruito quattro secoli più tardi da Pierre de Brézé, ministro del re Carlo VII e Luigi XI, che volle le massicce torri che ancor oggi vediamo; la loro imponenza contrasta con le insolite decorazioni che ornano le caditoie e la sommità dei torrioni. Dal 1502 il castello divenne proprietà di René de Cossé, governatore del Maine e di Angiò.
Durante le guerre di religione che coinvolsero la Francia, il castello fu pesantemente danneggiato e così, quando vene ereditato dal nipote Charles II de Cossé, cadde in profonda rovina. L’avvio della sua ricostruzione fu opera all’architetto Jaques Corbineau ma i lavori rimasero incompiuti; per questo motivo il castello mostra oggi al suo esterno molteplici stili: le torri medievali ne sanciscono l’inespugnabilità ma contrastano con la fisionomia residenziale tipicamente rinascimentale che caratterizza il resto della dimora.
Con la Rivoluzione francese la residenza di Brissac fu sequestrata e trasformata in magazzino; in seguito, saccheggiato dai rivoluzionari, il Castello venne restituito alla famiglia Cossé nella seconda metà del XIX secolo: fu a questo punto che venne deciso il suo restauro.
Se l’esterno in pietra trasmette l’inviolabilità tipica di una fortezza medievale, gli interni, al contrario, mostrano grande ricercatezza dei dettagli e una spiccata opulenza decorativa.
Salone Dorato – Camera da letto della Duchessa Anne de Mortemart – Cucine del castello – Grande Galleria
Tra le ricche sale di Château de Brissac si respira buon gusto, lusso e maestosità
È impossibile rimanere indifferenti di fronte alla magnificenza del Salon Doré: i lampadari di cristallo delle vetrerie di Murano e il soffitto settecentesco a cassettoni intagliato e ricoperto da foglie d’oro mantengono perpetua l’atmosfera aristocratica di questo ambiente. Arazzi e numerosi ritratti di famiglia ornano le pareti di molte stanze tra le 240 presenti all’interno del castello. Del tutto inaspettato, all’interno della fortezza si nasconde uno splendido teatro a due piani in stile Belle Époque, fortemente voluto da Jeanne-Marie Say, Marchesa di Brissac, appassionata d’opera e interprete di talento.
Tanti furono i personaggi storici che animarono la vita di questa dimora: addirittura nelle residenze di Château de Brissac, considerato come territorio neutrale, avvenne un primo incontro di riconciliazione tra Luigi XIII e la madre Maria de’ Medici.
La maestosità che contraddistingue la dimora trova conferma anche nello splendido paesaggio naturale circostante: il parco di oltre 70 ettari racchiude eterogenei scorci naturalistici, tutti estremamente affascinanti. Ai miti sentieri collinari si alterna una vegetazione più fitta e selvaggia a cui è davvero impossibile resistere. Passeggiare al suo interno è riconciliante ed estremamente rilassante; le panchine lungo i sentieri permettono di ammirare la cromia cangiante della natura che si rinnova ad ogni stagione e di incontrare la fauna che abita questi paesaggi bucolici e incontaminati.
I colori si riflettono nelle acque degli stagni e del fiume Aubance che scorre all’interno del Parco dello Château de Brissac
Piccoli isolotti e cascate artificiali offrono inaspettati scorci così come la presenza, su una piccola altura, in posizione dominante, di un tempietto neoclassico realizzato sotto l’Impero: da qui è possibile ammirare il panorama circostante arrivando a scorgere, forse dal più bel punto di vista, il castello.
La centenaria tradizione vinicola, grazie ai vigneti delle terre circostanti, permette di produrre un ottimo Rosé d’Anjou che invecchia proprio al di sotto delle volte in pietra del castello.