…e il violinista jugoslavo Zlatko Balokovic fu guidato da una capra dalla dorata pelliccia
in uno degli edifici del villaggio di Eze…
È questo racconto pubblicato nel romanzo di Paul Arène del 1889 a far sorgere il mito della Chèvre d’Or in Provenza – la capra d’oro – un animale leggendario su cui raccontarono infinite storie rincorse tra miti e realtà.

Le genti del luogo hanno mantenuto viva la leggenda e il suo mito, anche se alcuni abitanti del villaggio raccontano che la Chèvre d’Or deve in realtà il nome al suo originario proprietario, un contadino che allevava caprini e vendeva il latte ogni settimana al mercato di Nizza e che nascondeva i suoi profitti – monete d’oro – in un muro di pietra, tesoro che al momento della ristrutturazione dell’edificio sarebbe stato ritrovato, lasciando il nome identificativo al luogo.
Appartenente al gruppo Phoenix Hotel Collection, lo Château de la Chèvre d’Or è una delle meraviglie della riviera francese, uno spazio in cui si esalta la naturale bellezza del caratteristico villaggio di Eze in cui sorge, arroccato su uno sperone di roccia che sembra imitare un’acropoli dell’antichità classica, un luogo dove poter seguire le orme del filosofo Nitzsche e le esotiche visioni concepite nei lussureggianti giardini di Jean Gaustaud realizzati nel 1949.

Dopo aver superato il doppio ingresso fortificato dell’antico castrum, in cui si susseguono antichità romane e medievali, a pervadere nei caratteristici vicoli è l’intenso profumo del gelsomino, della rosa e della buganvillea, guidando chi arriva in un viaggio che va a rievocare i più intensi splendori del passato, anni in cui gli asini che passeggiavano attraverso una natura carica di fichi, carrubi, olive e mandarini coltivati in e intorno al villaggio, rendevano questo scenario un rigoglioso microcosmo territoriale.
Appartenuto alla Provenza fino al XIV secolo, come ricorda il campanile della cappella bianca di Santa Croce, il centro nasconde misteri più fitti e profondi che risalgono fino all’antico Egitto, radicando il culto di Iside in questo angolo di paradiso.
Nessuno può resistere alle emozioni e sensazioni dello Château de la Chèvre d’Or, bisogna lasciarsi sedurre in un gioco di ombre e toni pastello, leggeri e controluce che si fondono per avvolgere questo luogo senza tempo, come la magia di una leggenda, raccontata di volta in volta a chi viene ospitato.

Nel 1953, Robert Wolf si innamorò di una casa privata e la trasformò in un ristorante, riscontrando un immediato successo che subito fece grande la reputazione del luogo, raggiungendo una risonanza internazionale, fino a guadagnare, grazie alla maestria degli chef susseguitesi, due stelle Michelin.
Persino Walt Disney si innamorò del ristorante gourmet e dell’ambiente circostante dandone eccellenti referenze, tanto che l’allora proprietario raddoppiò i suoi sforzi acquistando case private nel villaggio e convertendole in camere per l’ospitalità.
L’Hotel è divenuto nel tempo uno dei sei luoghi del “Route du Bonheur”, iniziato nel 1954 da Marcel Tilloy, fondatore di quella che divenne l’associazione Relais & Châteaux.
Dal 1960, Bruno Ingold, console sudafricano a Monaco e consulente del locale principe, collaborò con il suo amico Robert Wolf per sviluppare la divisione alberghiera del castello, passando dalle sole sei camere iniziali, alle quaranta camere e suite attuali.
Fino ad oggi, i record di La Chèvre d’Or sono punteggiati con i nomi delle celebrità che continuano a conferirgli uno status univoco sulla Costa Azzurra.
Famiglie, politici, stelle del palcoscenico e dello schermo e migliaia di felici ospiti senza nome hanno scoperto i giardini di Eden, toccando le antiche pietre che sono presenti in tutte le stanze, le suite, i passaggi pedonali e in tutto il villaggio medievale, conservando negli occhi il panorama impressionante dall’albergo, a soli cinquecento metri sopra il Mar Mediterraneo, spazio da dove l’occhio può correre veloce verso i colori dell’orizzonte.

È difficile rimanere indifferenti all’ambiente dello Château de la Chèvre d’Or, per questo aneddoti sulla fortuna, l’amore e l’avventura vanno a legarsi alla gloriosa storia dell’albergo, il luogo ideale per i sogni, il romanticismo, l’immaginazione e il relax.
Gli ospiti possono godere della comodità della sauna, immergersi con gli occhi nel Mediterraneo e prolungare il loro rilassante soggiorno con un piacevole massaggio, comunicando con la magia del posto attraverso le lezioni “zen”, yoga o Tai Chi nei giardini, o ancora immergendosi nelle scenografiche piscine aperte sulle terrazze a picco sul mare.

Ciascuna delle quaranta camere, luminose e squisitamente arredate, traggono ispirazione dallo scenario in cui sorgono, incorporando sprizzanti guizzi lussuosi e moderni, proponendo una scelta di ben otto suite in cui lasciarsi trascinare nel più profondo e sofisticato comfort.
Le residenze giocano a rincorrersi tra i ciottoli di tutto il borgo medievale, raccontando talvolta di un passato mai dimenticato.
Alcune, con delicato orgoglio, offrono la loro vista mozzafiato o lasciano scoprirsi in anfratti unici, in cui le sale da bagno sono talvolta incastonate in grotte ricavate nella nuda roccia.

Le suite si legano alle orme di famosi artisti che hanno visitato Eze e La Chèvre d’Or come: la Suite Jean Cocteau, nominata dall’artista e scrittore, quella ultra-moderna di Luis Navarro con riproduzioni di questo artista vissuto molti anni nella regione, o la suite a ricordo del locale artista Marc Ferrero ferma sui ricorrenti temi de “La Comitive” in contrasto con le impostazioni medievali.
Questi spettacolari appartamenti si affiancano alle più storiche Suite di Nietzsche, Balokovic e Barlow, o alla più lussureggiante Suite Panoramica, in cui l’acqua della sua piscina e terrazza privata si affacciano sul Mar Mediterraneo, lasciando scoprire il contrasto di colori tra il giardino ombreggiato e l’azzurro dell’orizzonte.

La pregiata cucina ispirata alle magie del mare, a cui si affianca l’eleganza aristocratica di sedie rivestite in velluto, con pareti grigio-perla e morbidi tappeti, è equilibrata dal tratto contemporaneo delle pitture artistiche regionali.
Il soffitto in vetro, con il suo design Belle Époque, aggiunge un tocco di fantasia avvolgente, mentre le ampie finestre offrono panorami mozzafiato e creano un ambiente luminoso e accogliente per gli ospiti, in cui poter fondere ogni aspetto sensoriale.
Si affiancano i piacevoli pranzi degustati sulla terrazza “Les Remparts”, proprio sotto lo sguardo fiero e sorprendente del Chèvre d’Or, o ne “Le Café du Jardin” accanto alla piscina panoramica, per finire con le cene nel mistico e panoramico ristorante “Eden”, un confortevole paradiso fermo tra pace e relax, dove al crepuscolo ogni pensiero sembra sparire per lasciare spazio alla sola fantasia, quando i colori del cielo e dell’acqua si fondono abbracciandosi in una interminabile distesa che lascia spazio solo a profondi sospiri.

Lo Château de la Chèvre d’Or propone incredibili esperienze anche per la scoperta della bellezza della riviera francese attraverso attività uniche e irripetibili.
Partendo da Monaco o da Nizza, è possibile spostarsi in qualsiasi destinazione, riscoprendo luoghi come Cannes, St-Tropez e Portofino, sorseggiando un buon bicchiere di champagne sul mare e restando abbagliati dalle bellezze di questi territori.