Sfarzo, opulenza, suggestioni rococò ed imponenti ispirazioni barocche sono gli elementi cardine dell’inconfondibile stile di Dorothy Draper, la celebre interior designer entrata nel mito.

Dorothy Draper ha creato uno stile iconico che nega, in modo più assoluto, il minimalismo, dando origine, piuttosto, a creazioni caratterizzate da colori accesi, un ampio uso di stampe ed atmosfere lussuose.

“Dorothy Draper è stata per il decor quel che Chanel è stata per la moda”, con queste parole Carleton Varney descrive una donna considerata geniale, senza la quale non sarebbe esistito l’interior design inteso come professione.
Esimia esponente del Wasp Style americano, la sua bellezza aristocratica e l’alta statura la consacrarono a icona incontrastata.
La sua storia parla da sè raccontando la provenienza della celebre designer da una famiglia aristocratica, i Tuckerman, tra i cui antenati spiccava Oliver Wolcott, uno dei firmatari della Dichiarazione d’Indipendenza.
La cugina di Dorothy, Sister Parish, diventerà una delle più autorevoli firme dell’interior design del ventesimo secolo.
Nel 1912 Dorothy convolò a nozze con il Dottor George Draper. La coppia faceva parte dell’High Society ed era protagonista di una vita patinata e glamour.
La passione della designer per il decor nacque, proprio, nelle sue incantevoli dimore, che Dorothy ridecorò suscitando lo stupore della sua blasonata cerchia di amici, tra cui erano presenti personaggi di grande rilievo e personalità illustri come il Presidente Franklin D. Roosvelt, di cui il marito era medico personale.
Dorothy Draper è considerata, oggi, l’iniziatrice di un nuovo stile denominato barocco moderno, per la sua rivisitazione dei canoni classici.

Una palette cromatica unita a schemi di colori ben definiti e un amore spassionato per il chintz rosa, ravvivato da tinte come il rosso ciliegia ed il verde.
Fermamente convinta che i colori chiari avessero un effetto virale sulla nostra felicità, prediligeva il bianco e il nero combinati, sinergicamente, con altre nuances in una magica sintonia che univa righe a fiori e a dettagli oversize.
Protagonisti del suo eclettico stile sono i dettagli sfarzosi, colori variegati e pattern multiformi. In questo modo, la sua estetica si impone fino a sdoganare Dorothy Draper come un guru del design.


Nel 1930, Douglas Elliman la assunse per decorare il Carlyle Hotel a Madison Avenue: questo fu solo il primo di una lunga serie di incarichi importanti, come lo Sherry Netherland a New York, il Drake a Chicago e il Fairmont a San Francisco.
Successivamente, l’originale designer creò uno schema decorativo per l’Hotel Hampshire House, in cui regnavano sovrani elementi art decò combinati a suggestioni vittoriane, per un design assolutamente innovativo per l’epoca.

Celebre per i suoi consigli alle casalinghe degli anni ’50, che esortava con frasi come “Non abbiate paura! Dipingete di verde la vostra porta!”, è entrata nel mito quando, nel 2006, il Museum of the City of New York le dedica una mostra dal titolo “The High Style of Dorothy Draper” che la consacra, definitivamente, una delle pietre miliari della storia del design.

