Fino al 4 settembre 2022 gli spazi romani del Museo dell’Ara Pacis ospitano un’importante retrospettiva su Robert Doisneau, uno dei padri della fotografia francese del Novecento, a cura di Gabriel Bauret.
Il percorso espositivo articolato in 11 sezioni porta all’attenzione del pubblico oltre 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero provenienti dalla collezione dell’Atelier Doisneau a Montrouge.
Robert Doisneau, Le baiser de l’Hôtel de Ville, Paris 1950 © Robert Doisneau
È in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi.
Tra le più significative Concierges (1945-1953), una serie di scatti dedicati ai portinai di Parigi poiché, come afferma Doisneau, “La vera Parigi non può essere concepita senza i suoi portinai”.
Nel delineare una visione autentica della capitale francese, non possono mancare bambini che popolano e animano le strade di periferia. Il fotografo si sente a suo agio in loro compagnia, come testimonia il gran numero di scatti che li vedono protagonisti fin dalla metà degli anni Trenta raccolti nella sezione Enfances (1934-1956).
Robert Doisneau, Fox-terrier au Pont des Arts, Paris, 1953, © Robert Doisneau
Lo sguardo di Doisneau è empatico, diventa persino teneramente partecipe quando fotografa innamorati e bambini. Non scatta le sue foto come un osservatore freddo e scientifico ma in modo fraterno. Per questo motivo ha dichiarato che “Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico. La sua tecnica dovrebbe essere come una funzione animale, deve agire automaticamente”.
Nella sua produzione, Doisneau scatta fotografie sia su commissione sia semplicemente girovagando liberamente per Parigi: in entrambi i casi va delineandosi uno stile impregnato da una particolare forma mentis che traspare anche nei suoi scritti e nelle didascalie delle foto; uno stile che mescola fascino e fantasia, ma anche una libertà d’espressione non lontana dal surrealismo.
Museo dell’Ara Pacis, Roma
I suoi scatti sono storie popolate da una moltitudine di personaggi in cui si condensa un atteggiamento artistico e una filosofia di vita: la fotografia di Doisneau si identifica con alcuni dei suoi soggetti per esprimere una sorta di inquietudine o malinconia.
Insieme a Henri Cartier-Bresson, Doisneau è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Con il suo obiettivo cattura la vita quotidiana degli uomini e delle donne che popolano Parigi e la sua banlieue, con tutte le emozioni dei gesti e delle situazioni in cui sono impegnati.
Robert Doisneau, Mademoiselle Anita, cabaret « La Boule Rouge », rue de Lappe, Paris, 1950, © Robert Doisneau
Doisneau ha lavorato molto anche su commissione producendo numerosi ritratti: davanti al suo obiettivo hanno sfilato pittori, disegnatori, scrittori, teatranti, cineasti, attori, scienziati come Picasso, Dubuffet, Alberto Giacometti, Jeanc Cocteau e molti altri con i quali il fotografo instaura amicizie sincere che influenzeranno il destino delle sue fotografie.
All’interno del percorso espositivo saranno proiettati spezzoni tratti dal film di Clémentine Deroudille “Robert Doisneau. Le Révolté du merveilleux” e un’intervista al curatore Gabriel Bauret.
Alcune sue fotografie sono diventate iconiche come lo scatto che ritrae quello che molti considerano il più bel bacio della storia della fotografia: una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi.
Allestimento della mostra
Un’attenzione particolare per questa mostra è stata dedicata all’accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero, un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Oltre a questi supporti, sarà disponibile un calendario di visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.
L’esposizione, a cura di Gabriel Bauret, è promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Silvana Editoriale. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Silvana Editoriale. Radio partner Dimensione Suono Soft.