È con grande tristezza che il Museo delle Arti Decorative parigino si unisce al cordoglio di tutto il mondo per la prematura scomparsa di Manfred Thierry Mugler nella notte del 23 gennaio 2022.
Il museo aveva inaugurato lo scorso settembre una mostra in suo omaggio dal titolo “Thierry Mugler, Couturissime”.

David Bowie lors du tournage du videoclip de la chanson You Belong in Rock ’n’ Roll du groupe Tin Machine – Collection Les Cow-boys, Prêt-à-porter printempsété, 1992 © Brian Aris / ArisPrints 2017
Scomparso all’età di 73 anni, Thierry Mugler aveva fatto della moda un’opera d’arte totale e in quasi quarant’anni di carriera rivoluzionò completamente il rapporto tra corpo e abbigliamento, utilizzando i materiali più inaspettati, trasformando le sfilate in vere e proprie performance e sfidando tutti i codici tradizionali.
Aveva dichiarato: “La mia filosofia della moda? Va oltre la moda. Ciò che faccio è occuparmi di rendere un essere umano, spesso e in particolare una donna, bello. Quindi no, non si tratta tanto di moda. Riguarda il coniugarsi di efficienza, apparenza e bellezza che dovrebbe riguardare il glamour di base. E che dovrebbe farti apparire sempre bene”.

Gisele Bündchen – New York, 2018, Collection Superstar, Diana Ross, Prêt-à-porter printemps-été, 1991 © Luigi & Iango
Nata nel 2019 per il Museo di Belle Arti di Montreal (MMFA), l’esposizione, curata da Thierry-Maxime Loriot è la prima retrospettiva a lui dedicata; arriva a Parigi dopo aver incontrato grande successo a Rotterdam e Monaco e potrà essere visitata fino ad aprile.
Incentrata sul couturier francese che ha rivoluzionato il mondo della moda, l’haute couture e l’universo del profumo, l’esposizione permette di apprezzare la portata incredibile di un artista, un fotografo e designer visionario che ha vestito personaggi e artisti illustri come David Bowie, James Brown, Madonna, Beyoncé, Lady Gaga e modelle come Eva Herzigova e Tyra Banks.

Jerry Hall et Thierry Mugler – 1996, Tirage numérique, The Helmut Newton Foundation, Berlin © The Helmut Newton Estate
“Thierry Mugler, Couturissime” è un mix di costumi, proiezioni, fotografie e musica che riescono ad evocare le atmosfere anni Settanta a cui appartengono molti progetti di Mugler. Oltre 150 pezzi da lui creati tra il 1977 e il 2014, un vero e proprio archivio di alta moda mai mostrato, insieme alle collezioni di ready-to-wear e al mondo delle fragranze.
Silhouette futuristiche, scollature a punta e vite strette, abiti robot, tailleur da insetto e i bustier da cowgirl spaziale hanno offerto al mondo della moda una nuova idea di donna. Tra gli abiti protagonisti della mostra troviamo quello da robot del 1995 e l’abito da chimera del 1997, entrambi il risultato di mesi di lavorazione: un fodero di velluto nero, ornato di ali con squame cangianti e ricamato con cristalli e diamanti e piume.

Jerry Hall – Nouveau-Mexique, 1995, Campagne publicitaire du parfum Angel, Collection Superstar, Diana Ross, Prêt-à-porter printempsété, 1991 © Manfred Thierry Mugler
Mugler per il suo bestiario si ispira a rettili, insetti, uccelli e farfalle. Innovatore, impiegò solo materiali sintetici.
Il designer lasciò il mondo della moda nel 2002, quando ha venduto a Clarins il suo omonimo brand. In seguito, è rimasto nel mondo del teatro e del cinema, fino al 2014 quando si è concentrato maggiormente sulla sua persona.
“Era progressista nel portare la couture a un livello così sperimentale. Ha usato molti materiali speciali come metallo e gomma – qualcosa che ha reso la sua maestria così unica nella storica moda parigina. Gli insetti, gli animali, i robot: nessun altro designer ha mai tentato di creare qualcosa del genere. Avevano paura di farlo!”, ha dichiarato il curatore Thierry-Maxime Loriot.

Collection Les Insectes – Haute couture printemps-été, 1997, Robe en latex peint «carapace» © Indüstria / Brad Branson and Fritz Kok
Fu il primo a portare in passerella le celebrità e la sua creatività visionaria lo portò a collaborare in un video musicale nel 1992: Too Funky di George Michael con i suoi look sensazionali indossati da Linda Evangelista, Tyra Banks e Nadja Auermann.
Sin dal 1975, quando fondò la sua casa di moda con una linea di abbigliamento Cafè de Paris, la firma Mugler è stata sinonimo di moda alternativa e sperimentale.
Da subito il mondo della moda comprese la forza espressiva delle sue creazioni, vere e proprio opere d’arte e dominò le prime pagine delle più autorevoli riviste del settore. Colori, materiali e fusione insolita tra contemporaneo e futuristico trasformarono Mugler in un’icona innovativa che, non di rado, faceva uso di elementi irriverenti ed eccentrici: tagli profondi, incroci e attorcigliamenti rendono unici i suoi capolavori; tra i più memorabili, il completo rosso da cowboy con cappello, corsetto, gambali e tacchi, indossato all’epoca per la prima volta da una modella transessuale, è rimasto tra i molteplici capolavori iconici della sua produzione.

Claude Heidemeyer – Opéra Garnier (Paris), 1986, © Manfred Thierry Mugler
Portando avanti una continua ricerca di innovazione, coniugando vecchie e nuove tecnologie, la maison Mugler traduce il tradizionale sapere artigianale in creazioni contemporanee. Le culture alternative, l’arte e l’humour servono a reinterpretare i codici, per democratizzare l’universo della moda e dei profumi e farne una piattaforma al servizio dell’individualità e della realizzazione personale.
Thierry Mugler fu un’icona multidisciplinare che ha lasciato il segno anche nel campo della fotografia e della profumeria. Nel 1992 ideò Angel, una fragranza senza precedenti, ideata con il profumiere Olivier Cresp che fu una vera e propria invenzione: frutto di ricordi di infanzia, venne usato l’aroma della vaniglia, fino a quel momento impiegato solo in ambito alimentare, che ribaltò completamente l’intero settore.
In Apertura: Eva Herzigová – Vogue (Italie), 1992 Ellen von Unwerth, Studio, Paris, Collection Les Cow-boys, Prêt-à-porter printemps-été 1992 © Ellen von Unwerth
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