“La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell’esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest’ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci fa vedere l’intreccio dei fili.”
(Arthur Schopenhauer)
La storia dell’architetto Jim Thompson estimatore della seta thailandese, che ne approfondisce l’utilizzo portandola con stile nell’interior design.
Oggi, The Ducker Magazine vi accompagna alla scoperta delle favolose carte da parati di Jim Thompson Fabrics, un’eccellenza del settore.
Jim Thompson, architetto e collezionista d’arte nato nel lontano 1906 e studente presso la Princeton University, studia architettura a New York, luogo in cui si interessa anche al Balletto Russe de Montecarlo.
Dopo aver prestato servizio come ufficiale militare durante la seconda guerra modiale, si trasferisce a Bangkok poiché affascinato dalla cultura della Thailandia ed in particolar modo alla meravigliosa seta thailandese ed agli altri tessuti e texture dalla vastissima gamma di colori.
In questi anni l’arte della tessitura subì un forte declino a causa della diffusione dei tessuti realizzati a macchina e la scoperta dei sintetici.
Nonostante ciò Jim Thompson continua a credere fermamente nell’ arte insita nella seta thailandese e nel buongusto degli amanti dei tessili pregiati, arrivando ad investire, in prima persona, in un progetto di sostegno in favore degli agricoltori e dei tessitori locali di seta.
Dedica così la sua vita all’aiuto di un gruppo di artigiani, fornendo loro nuovi disegni e telai ed introducendo nuove tecniche di lavorazione che riescono a stupire tutto il mondo.
Nel 1950 fonda il Thai Silk Company, rivolto in parte al sostegno della cultura e tradizione popolare thailandese e di tutti gli agricoltori e tessitori.
Grazie agli anni passati a New York, Jim Thompson conserva contatti con il mondo del design, della moda, dello spettacolo e dei media che lo aiuta ad introdurre i suoi nuovi tessuti in tutta Europa ed America che in poco tempo acquistano seguito tra interior designer, stilisti e creatori di costumi per teatro e cinema.
Dal 1960 la seta thailandese si espande e diviene famosa in tutto il mondo, diventando di diritto un materiale dell’artigianato di lusso, beneficiando migliaia di famiglie artigiane, proprio come aveva previsto lo stesso Thompson.
Nel 1967 Jim Thompson scompare misteriosamente durante una sua vacanza in Malesia, ma la ditta viene portata avanti tutt’oggi con la stessa filosofia, la cura dei dettagli e la meticolosa ricerca di qualità ed innovazione. Una realtà che ad oggi vanta più di 3.000 dipendenti.
The Ducker Magazine si avvicina a questa meravigliosa realtà artigianale grazie alla sua collaborazione con Casa Marbrisa, simbolo indiscusso dell’eleganza e della raffinatezza degli arredi, un vero e proprio luogo d’incontro dove tradizione e storia si fondono tra loro, e l’arte degli arredi regna sovrana creando atmosfere innovative e sofisticate grazie a mirate scelte stilistiche.
Casa Marbrisa detiene, a Palermo, l’esclusiva delle più scenografiche opere di Jim Thompson, uno scenario inesauribile di creazioni da ammirare come quadri preziosi. Entrando nel suggestivo mondo di Jim Thompson saltano immediatamente all’occhio le sue collezioni dove l’eleganza e l’importanza dei disegni si unisce alla contemporaneità, dando luogo a dei capolavori artigianali di altissimo livello.
Da nominare la collezione Themple of Dawn, interamente ispirata al tempio buddista ed a Bangkok, caratterizzata dalle scintillanti forme che riflettono sul fiume e le varie pitture murali simbolo della tradizione thailandese, House on the Klong, dedicata ed ispirata alla sua casa a Bangkok; The Scarlett Letter nata dalla passione per le belle arti, per i colori e per le texture dalle vaste gamme cromatriche, Pageant, una collezione in cui Richard Smith ha riunito un gruppo di disegnatori per riproporre nuovi disegni e schemi decorativi sulla scia della collezione NO9.
Un mix di tecniche di stampa ed un magistrale utilizzo di inchiostri metallici per donare quel tocco in più a tutta la collezione ed infine Pagoda and Palms prima e tanto amata collezione di carte da parati che riprendono i movimenti della collezione di tessuti NO9. Il brillante Richard Smith ha scelto i più amati e li ha resi carte da parati.
Jim Thompson intraprende questa attività spinto ed incoraggiato da un addetto commerciale dell’ambasciata statunitense che, avendo precedentemente lavorato in Siria, aveva assistito al rifiorire dell’industria della seta, per tale ragione fa riprodurre a Thompson alcuni pezzi per comprendere la reazione del mercato americano.
Nel momento in cui Woolman Chase, direttrice di Vogue e donna di grande potere, vide la seta ne rimase letteralmente incantata e chiese a Thompson di lasciargliela per alcune settimane. In quel lasso di tempo convince una confezionatrice di abiti a realizzarne uno.
L’abito risulta un capolavoro, la foto della splendida creazione viene pubblicata da Vogue ed è il primo passo verso la scalata al successo di Thompson.
Concludiamo con questo aneddoto ed una frase di Alessandro Mendini:
“L’arredamento della nostra casa diventa il teatro della vita privata, quella scena dove ogni stanza permette il cambiamento, la dinamica degli atteggiamenti e delle situazioni: è la casa palcoscenico”