Fino al 3 giugno 2021 la Galleria Gio Marconi ospiterà la terza personale di Matthew Brannon dal titolo “Cold Shoulders / Foreign Affairs / Seafood Dinners / Power Vacuums / and The Last Gate at the End of a Very Long Terminal”.
La mostra dell’artista newyorkese riguarda il concetto di viaggio e il passare del tempo. È stata pensata durante il 2020, un anno di stasi e chiusure globali che hanno costretto le persone a rimanere in casa. Viaggiare liberamente è diventato un desiderio sempre più forte, quasi un’ossessione.

Matthew Brannon
Cold Shoulders / Foreign Affairs / Seafood Dinners / Pregnant Décor / Power Vacuums / and The Last Gate at the End of a Long Terminal
08.04. – 03.06.2021
Installation view Gió Marconi, Milan
photo: Fabio Mantegna
Courtesy: the artist; Gió Marconi, Milan
“Ho immaginato un aereo sospeso a mezz’aria sopra una città in un qualche momento durante il secolo scorso. Leggero come una piuma, pesante come una balena. Ogni opera mostra il sedile di un passeggero invisibile. È il set di una produzione teatrale dopo che lo spettacolo è finito e le telecamere sono spente. È quel momento in cui ti svegli appena prima di ricordarti tutto quello che devi fare. È il centro di un libro che ho scritto molto tempo fa. È uno spazio in cui puoi entrare. Il mondo fluttuante.”

Matthew Brannon
Sentence Structure, 2021
Silkscreen with hand painted elements on paper
132 x 115 cm
142 x 125.5 x 5 cm (framed)
Photo: Kevin Frances
La Galleria Gió Marconi nasce come uno spazio laboratorio sperimentale per giovani artisti e curatori nel 1990, su iniziativa di Gio’ Marconi che in precedenza aveva costituito lo Studio Marconi 17. Nel corso degli anni sviluppa un vivace programma espositivo, da sempre focalizzato sul contemporaneo, con un approccio originale e coerente, connotato da scelte coraggiose e in anticipo sui tempi.
La galleria milanese veva già dedicato due esposizioni a Matthew Brannon nel 2008/2009 e 2010/2011.
Brannon ha uno stile unico che ricorda le riviste di lifestyle e le pubblicità della metà del XX secolo: cattura l’attenzione e aumenta la nostalgia per un passato che ora ci sembra ancora più lontano. Tutto è tradotto in immagini dense, colorate e ricche di dettagli.

Matthew Brannon
Oral Argument, 2021
Silkscreen with hand painted elements on paper
132.8 x 115.6 cm
142 x 125.5 x 5 cm (framed)
Photo: Kevin Frances
Il mondo fluttuante di Brannon
In mostra gli interni di aerei dai colori vivaci: sulla parete di fondo della sala è Holding Pattern, un’opera di grandi dimensioni che mostra la cabina di pilotaggio dell’aereo; poi, su ciascuna delle pareti laterali, sono appese composizioni che materializzano con colori e stile un sedile, un tavolino e un finestrino con vista dall’alto su una città notturna. Si tratta di serigrafie uniche, vere e proprie nature morte ricche di oggetti e dettagli accuratamente ricercati: bottiglie di vino costose si scontrano con sacchetti di McDonald’s, deodoranti e dentifrici; alcuni dettagli raccontano abitudini di viaggio, dalle pedine degli scacchi alle carte da gioco fino ai libri e riviste.

Matthew Brannon
Persistent vs Suggestive, 2021
Silkscreen with hand painted elements on paper
131.7 x 115.4 cm
142 x 125.5 x 5 cm (framed)
Photo: Kevin Frances
Non mancano strani oggetti come un modello anatomico del cuore, una confezione di candeggina o un pezzo di prosciutto; elementi che danno allo spettatore un’idea dei gusti e della personalità del viaggiatore. Nella stessa direzione anche le proposte letterarie che si riescono a scorgere, da Pasolini ai romanzi gialli o rosa.
Ogni pezzo non è solo un’opera d’arte bidimensionale, ma traduce in immagine un racconto breve ricco di dettagli con un titolo e una trama accuratamente delineata: capitoli diversi di un diario di viaggio in cui i confini tra immagine e narrazione sono molto sottili.
Matthew Brannon, artista e scrittore, vive e lavora a New York; è conosciuto per il suo approccio alle tecniche di stampa. Lavora principalmente con la serigrafia e la tipografia, due pratiche che gli permettono di sperimentare e lo invitano alla giustapposizione giocosa di immagini e testo. La sensibilità letteraria, l’arguzia, l’uso giocoso del linguaggio e il fascino per la psicoanalisi sono stati a lungo gli elementi chiave della sua produzione artistica.
Negli ultimi sei anni ha esplorato principalmente le ramificazioni della guerra del Vietnam condensate in Concerning Vietnam, una serie di oltre 75 stampe.