In occasione del sessantesimo anniversario della morte di Yves Klein, gli archivi Yves Klein e Pierre Frey hanno unito le forze e, per celebrare l’artista francese, hanno creato due nuovi wallpapers panoramici e tre tappeti.
Nella sua carriera Yves Klein, nella seconda metà del XX secolo, ha manifestato un forte interesse verso l’immateriale, spingendosi a sperimentazioni volte a rendere visibile l’invisibile per mezzo di performance, riflessioni filosofiche e ricerca tecnica.
Yves Klein, ANT 82 – Copyright Rebecka Oftedal
L’artista considera il colore il mezzo più appropriato per rivelare lo spazio invisibile e la sua profondità. Il colore, dunque, diventa materia e trova posto nello spazio definito dalla linea che lo solca. Klein è conosciuto in tutto il mondo grazie al suo uso quasi esclusivo del blu oltremare che è diventato uno dei suoi tratti distintivi.
Questa sua riflessione sul blu ha inizio nel momento in cui decise di dipingere l’azzurro intenso di un cielo privo di nuvole, cercando di ottenere la vivacità desiderata.
Decisivo per la sua carriera fu l’incontro nel 1956 con Edouard Adam, commerciante di colori parigino, e con un chimico del gruppo Rhône-Poulenc. Insieme, infatti, hanno dato inizio a ricerche e sperimentazioni per individuare un modo per mantenere l’aspetto polveroso e luminoso del pigmento originale grazie ad un nuovo fissativo, il Rhodopas.
Carpet Cart de Mars par l’eau et le feu
Nei dipinti di Klein il pennello intriso di vernice diventa lo strumento primario di creazione, in quella che lui stesso definisce “living brushing”. Nelle sue “Anthropometries” corpi umani si trasformano in pennelli viventi che, sotto le indicazioni dell’artista, trasmettono sulla tela le proprie impronte, con grazia e forza.
Stampati in formato panoramico da Pierre Frey o reinterpretati in filati di lana annodati a mano, le nuove carte da parati e i tappeti trascrivono con precisione i colori piatti e le goccioline delle opere dell’artista francese che può essere considerato un precursore della performance art.
Il primo Wallpaper prodotto da Pierre Frey riproduce “Anthropométrie de l’Époque Bleue” (ANT 82). Essa è il risultato di una performance in cui il corpo, ricoperto di vernice, viene movimentato sopra il supporto pittorico.
FC17 Untiled Fire paint
La seconda carta da parati prodotta ad ampia larghezza è la riproduzione dell’opera “Jonathan Swift”, (ANT 125). Anche in questo caso l’antropometria è il risultato di una performance in cui un corpo ricoperto di vernice è stato trascinato sul supporto pittorico.
La riproduzione dell’opera “Peinture de Feu Couleur sans titre”, (FC 17) di Yves Klein è un momento di sintesi nella sua produzione in cui l’artista vede nell’incandescenza della fiamma la maggiore espressione della sintesi dei colori fondamentali in cui il fuoco è scomposto quando ci si avvicina: blu, oro e rosa.
Pierre Frey ha riprodotto tramite una combinazione di lana e seta un tappeto che crea un gioco di opacità e lucentezza e traduce con eleganza il contrasto tra la materia bruciata e la fiamma dorata che l’artista otteneva.
Carpet Ant 125 Jonathan Swift
Creativi e professionali, gli specialisti Pierre Frey padroneggiano tutte le tecniche e le finiture; passo dopo passo, in un’atmosfera calda e intima, le collezioni vengono disegnate, prendono forma e acquistano vita con un unico scopo: creare, stupire e sedurre.
Sono otto i designer della Maison Pierre Frey, tutti con l’obiettivo comune di immaginare e creare ogni collezione; insieme, raccontano la stessa storia e trasmettono l’entusiasmo di Patrick Frey, Direttore Artistico.
Tutto può essere fonte di ispirazione per i designer e la storia che scelgono di raccontare viene tradotta tramite scelta del materiale che sublima lo spirito di ogni creazione: cotone, lino, lana, seta, ecc. con variazioni nella qualità delle fibre, spessore e specificità dei fili.
Con un profondo attaccamento all’arte e agli artisti, Pierre Frey crea un continuo scambio tra lo Studio e il mondo esterno. Spinti dal desiderio di sfidare i codici consolidati e portare ulteriore dinamismo alle creazioni, le scelte Pierre Frey sono audaci e pongono la Maison decisamente al passo con il mondo moderno.