Conosciamo lo chef Pino Cuttaia nel suo ristorante La Madia, a Licata nel cuore della Sicilia. L’uomo, il professionista stellato e l’amore per la sua terra.
Un uomo dagli occhi profondi, come solo gli uomini del sud posseggono, ed un sorriso da cui si percepisce, subito, il calore di una terra bellissima e piena di contraddizioni.
Lui è Pino Cuttaia, lo chef siciliano, già insignito di due stelle Michelin, che la redazione di The Ducker ha deciso di intervistare all’interno del suo rinomato ristorante, la Madia.
Siamo nel cuore della Sicilia, a Licata, in una terra piena di odori e profumi inebrianti. È qui che il cuoco stellato nel 2000 inizia la sua avventura insieme alla moglie Loredana.
Pino Cuttaia comincia a parlare, con lo sguardo rivolto verso la cucina, il suo regno creativo, quel luogo dove, come un alchimista, lega insieme sapori contrastanti che rendono i suoi piatti delle vere e proprie opere d’arte.
Ci troviamo di fronte un uomo interessante e complesso che nel Modus operandi di preparare i suoi piatti mostra i tratti tipici di una mentalità nordica: il rigore della lavorazione è meticoloso, assoluto. Ma dolcemente attutito dai ricordi dell’infanzia ricevuta e dal calore della cucina domestica, simboli della tradizione siciliana. La grande bellezza italiana in cucina.
Un’arte culinaria “della memoria”, come ama definirla lo Chef. La memoria come mezzo per raccontare, attraverso i piatti che rispettano rigorosamente il criterio della stagionalità, un magico connubio tra semplicità e creatività.
Un’avvincente narrazione di una passione di famiglia. Una storia intrisa di tradizione, che ritorna a quegli occhi meravigliati di un bambino che guardavano con ammirazione ed infinito amore la mamma e la nonna che cucinavano deliziose pietanze. Una storia che racconta quel profumo così intenso del pane appena sfornato, della salsa di pomodoro sapientemente preparata, del basilico dell’orto.
E proprio la scelta di aprire il suo ristorante a Licata è una scelta d’amore per la sua terra.
Pino Cuttaia esprime, nei suoi piatti, tutto il suo vissuto, la sua passione, la sua arte.
Un intenso percorso lavorativo in cui due figure chiave sono state indubbiamente Gualtiero Marchesi e Gianfranco Vissani.
Oggi abbiamo il piacere di confrontarci con uno Chef d’eccellenza, un uomo che si emoziona quando un bambino gli dice, sorridendo, che ha mangiato bene, un cuoco che mette a proprio agio i suoi ospiti e li accoglie con l’ospitalità tipica della Sicilia.
La cena è terminata, ogni piatto recitava silenziosamente una poesia, ogni sapore una vera e propria esperienza dei sensi, è mezzanotte, è ora d’andare! E come Cenerentola abbiamo vissuto in un’incantevole favola.