Alla scoperta del Prosecco Valdobbiadene DOCG e della sua viticoltura eroica. Per la prima volta anche in alta quota con Lagazuoi EXPO Dolomiti.
Una piccola zona del Veneto incastonata tra Venezia e le Dolomiti. L’area di Conegliano Valdobbiadene, con il suo Prosecco DOCG, ha contribuito a creare un lifestyle à l’italienne del bere moderno.
Uomo e territorio, una liaison nel nome del vino
L’uomo e i suoi luoghi: una relazione complessa ma spesso magica. Per alcuni, il luogo è qualcosa di transitorio, uno stare senza esserci, per altri, invece, è mettere le radici, fermarsi, essere. Significa credere in una terra, comprenderla, nutrirla, rispettarla ed elogiarla. Questa è la storia di una piccola area collinare nel Nord Est d’Italia, chiusa tra Conegliano e Valdobbiadene, a circa 50 km da Venezia e 100 dalle Dolomiti, dove terra e uomo si sono modellati a vicenda, regalando al mondo il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Un matrimonio felice che produce, da più di tre secoli, un vino bianco dalla vitale eleganza e dai profumi fruttati e floreali. L’uomo ha coltivato le colline assecondandone le forme naturali, ricamandone gli scoscesi pendii, mentre la ripidità di queste ha imposto alle famiglie contadine una viticultura “eroica”, fatta di perizia manuale e fatica.

Le Rive del Conegliano Valdobbiadene, photo credit Arcangelo Piai
Le viti come vita
L’eccellenza è stata possibile raggiungerla grazie alla zona di produzione: mix di diversi fattori che, come i pezzi di un puzzle, si incastrano regalando un quadro magnifico. Ogni elemento gioca un ruolo importante che non può mancare e, per questo, la cura e l’attenzione dell’uomo verso la sua amata terra è infinita.
Quest’area, che si estende su 15 comuni, rappresenta la punta della piramide dell’universo Prosecco, e troviamo così on top il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive DOCG e, infine, il Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG. Questi sono ottenuti da una combinazione di vitigni di cui la principale varietà è la Glera, che costituisce almeno l’85% dell’uvaggio, e con una metodologia produttiva che rielabora il metodo Martinotti. Risultato? Dei prodotti in grado di convincere sempre più palati: da coloro che amano un gusto secco, deciso e asciutto in bocca a colore che amano i vini profumati, con sentori di agrumi e fiori e morbidi sulle labbra.
Qui la viticoltura ha origini lontanissime e i confini del bacino storico di produzione sono rimasti sostanzialmente invariati dagli anni ‘30. Dal 1969, a questa piccola zona è stata riconosciuta la denominazione storica italiana e, solo nel 2009, con la riorganizzazione del Prosecco, il Ministero della Cultura la classifica come DOCG-Denominazione di Origine Controllata e Garantita, il massimo livello qualitativo del vino italiano, differenziandola quindi dagli altri territori vicini che acquistano la denominazione DOC. Per poi, nel 2019, diventare Patrimonio Unesco “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”. Una storia umana di successi che si lega in modo imprescindibile alla zona.

Bottiglie Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, photo credits Francisco Marques
Tra sostenibilità e innovazione
Un territorio che ha ospitato diversi uomini, i quali hanno amato questa terra, hanno scelto di rimanere legati alle proprie radici e che si sono tramandati i segreti della tradizione di generazione in generazione, come nel caso dell’azienda Gemin, una storia di una famiglia e di un’uva che ha i suoi inizi dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Produrre Prosecco Superiore DOCG significa essere in armonia con l’ambiente. Infatti il Consorzio di Tutela ha attivato, in collaborazione con università e centri di ricerca, dei progetti per lo sviluppo di un sistema agricolo che valorizzi e salvaguardi la biodiversità del vigneto, della flora spontanea, dei piccoli anfibi e dei microrganismi endofiti nella vigna.
Nel 2019 arriva un grande traguardo per la terra: infatti è in atto il divieto di uso del glifosato nel territorio del Conegliano Valdobbiadene, sebbene le normative italiane ed europee ne consentano ancora l’impiego.
Non manca poi la formazione e l’innovazione che continuano a esser garantite da centri come la Scuola Enologica, il Polo Universitario e il Centro di Ricerca. Il 1876 è l’anno di fondazione della Prima Scuola Enologica Italiana a Conegliano e il 1923 quello dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura. Grazie a questi, da anni, i viticoltori imparano a impiantare i vigneti di alta collina.

Brindisi con Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG al rifugio Lagazuoi, photo credits Francisco Marques
Prosecco ad alta quota. Andiamo a Cortina
Una valorizzazione del territorio a 360°. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG diventa allora partner del Lagazuoi EXPO Dolomiti, ideato da Stefano Illing, nella stazione di arrivo della funivia Lagazuoi, a quota 2.732 metri tra Cortina d’Ampezzo e la Val Badia.
I due universi, uniti dalla verticalità – quella delle colline e quella delle montagne (entrambi siti Unesco) – si incontrano ad alta quota su uno scenario unico e mozzafiato. E quelle vette, con i ghiacciai che hanno modellato le alture portando a valle i vari sedimenti creando una combinazione di suoli unica, che oggi permette alle aziende del territorio di avere un vino bianco DOCG, diventano bandiera di qualità.
Una location che si contamina non solo del sapore del Prosecco DOCG – qui sarà infatti possibile gustare i prodotti di 26 aziende locali -, ma anche di sport, grazie alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, e di arte. All’interno del polo espositivo, fino al 10 aprile 2023, prende vita la mostra “The Pioneers’ passion” di Stefano Zardini: un tributo al fotografo ampezzano, un omaggio al suo sguardo unico e una straordinaria occasione di ricordo collettivo. Il fotografo è partito dall’archivio di famiglia, attingendo alle immagini dei primi sciatori del ‘900 rielaborandole graficamente, per creare nuovi significati, imprimendo il suo segno e trasformandole in chiave pop.
Un territorio dunque che coinvolge, ispira e appassiona a tuttotondo. Che parte dalle vette delle Dolomiti e arriva fino alle colline di questi 15 comuni. Una terra eroica su cui donne e uomini lavorano ogni giorno portando sulla tavola di tutto il mondo dei prodotti DOCG, che non sono solo sinonimo di eccellenza Made in Italy, ma sono memoria, lavoro, emozione e famiglia.