Continua il legame speciale tra Audemars Piguet e l’universo artistico, che dal 2012 lega i due mondi. Phoebe Hui, artista multidisciplinare di Hong Kong, è stata infatti selezionata nel 2019 per ideare la 5° Commissione Artistica di Audemars Piguet. Un viaggio emozionante nel vivo dell’opera, che fino al 23 maggio 2021 sarà esposta presso il Duplex Studio di Tai Kwun, Centre for Heritage and Arts di Hong Kong, concludendo poi il percorso espositivo ad Art Basel sempre ad Hong Kong.
Un omaggio alla luna
L’installazione è un omaggio al nostro satellite: la luna. The Moon is Leaving Us è il titolo dell’opera ideata e realizzata da Hui in collaborazione con la curatrice ospite Ying Kwok, e con il supporto del curatore contemporaneo di Audemars Piguet, Audrey Teichmann. L’installazione di grandi dimensioni va ad indagare le osservazioni storiche e contemporanee della Luna, il nostro rapporto con essa e abbraccia al contempo scienza e arte contemporanea. Il modo per entrare in contatto con l’opera, sarà attraverso un tour espositivo virtuale e walk-through di curatori digitali.
Copyright Audemars Piguet
Il fascino della luna
Da sempre la luna ha affascinato e incuriosito artisti e scienziati per le sue complessità. I primi viaggi spaziali, le foto e le riprese storiche sono ormai parte del nostro repertorio fotografico e della nostra memoria. Anche Hui non si è sottratta al suo fascino complesso, lasciandosi conquistare dal mistero che tuttora le aleggia intorno. Proprio nel corso di una visita al quartier generale di Audemars Piguet a Le Brassus nel 2019, l’artista ha avuto modo di ammirare, nel corso di una passeggiata serale, il riflesso della luna sui pendii innevati. Dopo quella particolare esperienza, l’artista ha scoperto che il nostro satellite sta lentamente migrando lontano dalla Terra ad una velocità di 3,78 cm all’anno. Un fatto cruciale, che ha influenzato la sua opera d’arte, andando ad intraprendere, attraverso la sua opera artistica, un viaggio introspettico per comprendere gli effetti di questo fenomeno nelle nostre vite.
Copyright Audemars Piguet_Phoebe Hui
Selenite e Selene. Due opere per un unico soggetto
L’installazione multi-room su larga scala esposta a Tai Kwun consiste di due opere principali: Selenite, che prende il nome dal romanzo scientifico The First Men in the Moon di Herbert George Wells; e Selena, che significa “luna” in greco. Nel corso della visita, gli spettatori saranno introdotti alla prima opera, la Selenite. Energia cinetica e luce catturano e abbracciano l’osservatore che ed entra nella stanza. Così il robot meccanico presenta 48 bracci meccanici, disposti in forma parabolica. Apposto su ogni braccio c’è uno schermo, su cui vengono proiettate immagini frammentate della Luna, che vanno dai disegni storici, alle immagini della NASA e di altri dati. Le sovrapposizioni e polarizzazioni mostrano solo una visione parziale delle immagini lunari. La scultura su larga scala presenta agli spettatori una visualizzazione lunare raramente intera. Un parallelismo che evidenzia come la popolazione non sia giustamente informata sulla natura, bensì mediata da strumenti tecnologici.
Selenite_Copyright Audemars Piguet
Scienza e poesia
Il viaggio dei visitatori continua poi con Selena, una macchina costruita a mano e programmata da Hui, che produce disegni a inchiostro unici, dei lati visibili e invisibili della Luna. Proprio la nostra incompleta comprensione della luna a seguito della mediazione di strumenti ha ispirato questa opera. Disegni complessi, figli di immagini della NASA interpretati e volti a catturare le emozioni malinconiche. Così i confini tra scienza e poesia si confondono, andando a rappresentare un fenomeno scientifico in modo del tutto insolito e inusuale.