Beni rifugio, i diamanti brillano nelle aste internazionali. I più costosi? Quelli rosa e blu. Incluso l’esemplare più caro di sempre, passato sotto il martello per oltre $ 70 milioni.
Cut, clarity, color, carat. Quattro “C” per fissare per sempre un altro paio di “C”: classificazione e certificazione. E chi attesta il tutto a livello mondiale? L’Istituto Gemmologico Americano (G.I.A.), fondato a Los Angeles nel 1931. Il soggetto, ambitissimo: i diamanti. Le più preziose anomalie della natura, quelle modificazioni cristallizzate del carbonio puro, sfoggiate con più o meno grazia, più o meno disinvoltura, tra red carpet e passerelle internazionali. In altre parole: valore, quindi prezzo. Perché, ça va sans dire, il loro mercato ha una irresistibile attrattiva sui collezionisti e sui semplici investitori, ugualmente conquistati dai cosiddetti beni rifugio, da quegli oggetti di piccole dimensioni – e di grande valore – facilmente trasportabili in momenti di difficoltà. Come le crisi economiche e le guerre, specchio esatto dei tempi in cui viviamo. Non solo. Più di ogni altra cosa, il superpotere dei diamanti è la capacità di trasformarsi senza sforzo in denaro – alla stregua di monete antiche, oro, gioielli in generale, tutti ultra noti beni rifugio, non a caso. Nessuna oscillazione, nessuna moda né tendenza all’orizzonte: il loro valore intrinseco e reale resta tale nel tempo, garanzia di un valore imperituro che non conosce quelle bolle speculative – gli esempi si sprecano – tanto care al mercato dell’arte contemporanea.
The Williamson Pink Star (Courtesy Sotheby’s)
Ed eccola l’inarrestabile corsa ai diamanti, sotto i martelli delle aste internazionali. Ricercatissimi quelli privi di ogni colore: bianchi, glaciali, puri. Si pensi all’ultima “perla” da 101,41 carati, protagonista dell’asta di Sotheby’s New York dedicata, lo scorso giugno, ai Magnificent Jewels. Il nome: Juno. La classificazione: D color, rarissimo, solo undici esemplari simili sono passati all’asta dal 1990 ad oggi. Il risultato finale: in linea con la sua eccezionalità, con la migliore offerta fissata a $ 12,9 milioni. Non mancano ovviamente le alternative “a colori”, a partire dai rinomati Fancy: Fancy Light, Fancy, Fancy Intense, Fancy Vivid. La regola è semplice, all’aumentare della concentrazione di colore all’interno della pietra, aumenta anche il suo valore. Le “piazze” per le aste di gioielli: tendenzialmente Ginevra, New York e Hong Kong. Tre anche le galassie di buyer più attivi: India, Israele e Stati Uniti, con un mercato asiatico sempre più frizzante. I cinque diamanti più costosi venduti all’incanto? Superano i $ 50 milioni ciascuno e sono sempre rosa o blu. Testimonianza silenziosa, ma scintillante, della resilienza dei migliori diamanti in un periodo di crisi globale.
The Juno Diamond (Courtesy Sotheby’s)
Prezzi da Picasso, Monet, Van Gogh, nessuna distinzione. Gli esperti paragonano i diamanti ai capolavori più altisonanti dell’arte, quelli milionari delle Evening sales. Nella top five brilla il Re incontrastato da oltre cinque anni, si chiama The Pink Star. 59,60 carati, classificato Fancy Vivid, enorme, grande come una fragola. Dopo una prima vendita per oltre $ 80 milioni mai saldata a New York, è ripassato in asta da Sotheby’s Hong Kong, dove è stato battuto per $ 71,2 milioni nell’aprile 2017. Secondo gradino del podio per l’incredibile The Oppenheimer Blue, titolo affibbiatogli in onore di Sir Philip Oppenheimer, l’ex presidente della compagnia di diamanti De Beers che possedeva la pietra. Nel dettaglio, un diamante blu da 14,62 carati, il più grande classificato Fancy Vivid, venduto a Ginevra il 18 maggio 2016 per $ 58 milioni. E non finisce qui. Medaglia di bronzo per il Williamson Pink Star, eco e omaggio al già citato Pink Star. 11,15 carati, transitato in asta da Sotheby’s a Hong Kong appena due mesi fa per $ 57,7 milioni, ha stabilito un nuovo record mondiale di prezzo per carato per un diamante rosa Fancy Vivid.
The Oppenheimer Blue (Courtesy Christie’s)
Oltre il podio (per soli 300 mila dollari), ampliamo il raggio. Performance spettacolare per The De Beers Blu, non ce l’ha fatta – per poco – a superare il record d’asta per un diamante Fancy Vivid Blue, fermandosi lo scorso aprile a $ 57,4 milioni – circa $ 3,8 milioni per carato – da Sotheby’s Hong Kong. Non abbastanza. Chiude la nostra classifica dei record il The Winston Pink Legacy, un Fancy vivid pink cut-cornered rectangular-cut diamond da 18,96 carati acquistato per $ 50,66 milioni a Christie’s Ginevra, nel novembre 2018, dal gioielliere americano Harry Winston. Subito ribattezzato The Winston Pink Legacy, il pezzo fu scoperto più di un secolo fa dalla famiglia Oppenheimer, imprenditori sudafricani che – si diceva – per anni hanno gestito la compagnia di diamanti mineraria De Beers. Le compagnie, le famiglie, i proprietari passano. Ma i diamanti restano. Per sempre.