Biennale Architettura 2018: Freespace, spazio libero è il titolo della 16. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia e presieduta da Paolo Baratta.
Aperta fino a domenica 25 novembre, l’architettura a Venezia è ospitata negli spazi suggestivi dei Giardini e dell’Arsenale.
Yvonne Farrell e Shelley McNamara sono le curatrici di questa edizione. «Con l’obiettivo di promuovere il “desiderio” di architettura» al centro dell’attenzione troviamo il concetto dello spazio libero e gratuito che può essere generato quando il progetto è ispirato da generosità e senso di umanità, pilastri che, l’architettura colloca come fulcro della propria agenda.
La volontà di creare Freespace può risultare un oggetto fondamentale dei singoli progetti, ma non solo. Con questo concetto, lo spazio libero è anche la presenza o l’assenza dell’architettura nella vita, se intendiamo quest’ultima come il pensiero applicato allo spazio nel quale viviamo e abitiamo. Civiltà, accoglienza, espressione di generosità nei confronti dell’altro sono tutti elementi portanti in una comunità, da desiderare, sollecitare e promuovere.
Il Manifesto FREESPACE è il punto di partenza per la realizzazione della Mostra, come hanno dichiarato le curatrici «Si è dimostrato uno strumento solido» per essere una guida verso una coesione nell’esposizione di diversità in una mostra di così grandi dimensioni. La Mostra FREESPACE si articola tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 71 partecipanti ai quali sono affiancate altre sezioni.
In qualità di architette, la mostra Freespace per la Biennale Architettura 2018 è stata allestita nei vari padiglioni tenendo in considerazione la struttura degli spazi valorizzando le qualità delle Corderie, delle Artiglierie e del Padiglione Centrale facendoli diventare i primi partecipanti dell’evento.
Come loro stesse affermano, “la dimensione eroica delle Corderie, con la loro struttura ripetuta in mattoni e la loro luce malinconica, contrastasse con la luminosità della luce allo zenit nel Padiglione Centrale. L’atmosfera così diversa all’interno di questi edifici ha influenzato e arricchito la nostra strategia curatoriale. Ci è piaciuto l’effetto che, grazie a queste loro qualità, gli spazi hanno avuto sulle nostre scelte e sulla collocazione dei partecipanti.”
Il tema così attuale anche per il nostro Paese, non poteva che essere recepito ed elaborato attentamente per la Biennale Architettura 2018 dal curatore del Padiglione Italia, l’architetto Cucinella, che per la 16.Biennale di architettura ha presentato Arcipelago Italia, un manifesto che vuole indicare le strade da percorrere per il rilancio dei territori. Cinque progetti correlati tra loro che mostrano come l’architettura possa essere concepita come strumento di responsabilità sociale. Cinque progetti ibridi nei luoghi simbolo per la rinascita del Paese divenendo strumento utile per comunità.