Al Museo della Permanente di Milano siamo tutti invitati a vivere un Sogno di una notte d’estate.
Le tele di Chagall, pittore bielorusso, prendono vita e fluiscono sulle note di Ella Fitzgerald e altri maestri della musica.
Una mostra-spettacolo per perdersi nella poetica dell’artista.
«Nelle nostre vite c’è un solo colore che dona senso all’arte e alla vita stessa. Il colore dell’amore».

Chagal. Sogno di una notte d’estate è il titolo della mostra-spettacolo, che fino al 28 gennaio 2018 sarà allestita nelle sale del Museo della Permanente di Milano.
Ogni spettatore è invitato a toccare con mano la poetica dell’artista, attraverso un viaggio emozionante nel suo mondo creativo.
Di origini ebraiche, Marc Chagall nasce nell’attuale Bielorussia nel 1887 e ben presto, mosso dal suo grande desiderio di divenire un pittore, si trasferisce a Parigi, dove vivrà per alcuni anni della sua vita. Durante il suo primo soggiorno nel capoluogo francese, rimane colpito dalle attività di ricerca sul colore dei Fauves, ai quali si avvicinò e ispirò molto.
Artista dall’animo complesso, ogni quadro costituisce un racconto, un libro aperto sulla sua memoria, laddove ogni ricordo diventa realtà. La semplicità delle forme e le tematiche rappresentate, tutte legate al suo vissuto, spaziano dall’amore, alla famiglia, ai paesaggi alla musica.
I colori vividi e brillanti si stagliano sulle pareti andando a costituire l’universo onirico dell’artista, i mondi surreali, la tenerezza dei personaggi ispirati dalla cultura popolare russa e dalla religione ebraica.

In un delicato equilibrio tra sogno e immaginazione, attraverso una pittura fresca, morbida e sinuosa, l’animo più profondo dell’artista trova espressione.
Il colore supera i contorni e si espande in macchie, ogni emozione viene riletta attraverso l’occhio stupito e incantato di un bambino. Le figure si stagliano in cielo, librano in aria in un vorticoso girotondo. Una leggerezza gioiosa, che nasconde al contempo un racconto più profondo, che colpisce al cuore e fa commuovere.
Il suo stile, contaminato dalle diverse avanguardie del periodo, si potrebbe definire fauvismo onirico: c’è la forza del colore potenziata in maniera espressionista, la deformazione delle figure, che richiama la Joie de vivre di Matisse, il surrealismo delle tematiche rappresentate.

Attraverso il percorso espositivo, suddiviso in 12 macro sequenze, viene messa in scena la vita, la poetica, la creazione artistica di Chagall.
Come una danza di luci, forme e immagini capace di travolgere con forza tutti e cinque i sensi, veniamo catapultati lontani, in un universo sospeso tra pittura e poesia. Con la regia di Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi e una colonna sonora appositamente composta da Luca Longobardi, ogni visitatore diventerà attore in prima persona.
