Dalla Corea del Sud agli Stati Uniti, planando sul Bel Paese e il Vecchio Continente. Punti, snodi e coordinate da cerchiare sul calendario nei prossimi mesi, dai primi moti di settembre agli ultimi colpi di dicembre. Focus: fiere d’arte, sulle quali (spesso) tutto gravita
Gli ultimi scampoli d’agosto, l’albeggiare dell’ultimo ritaglio di stagione. Il sistema dell’arte globale si risveglia simultaneamente in tutte le latitudini del globo, da est a ovest, dal Pacifico al Mediterraneo. Seguendo il flusso spazio-temporale degli accadimenti del quadrimestre che ci accompagna al nuovo anno, percorriamo i punti salienti, le tappe, del tour del mercato (dell’arte) da qui a dicembre. Iniziamo, dove il sole sorge, in estremo Oriente. Le prime luci si muovono sulla Corea del Sud, uno dei conclamati nuovi poli dell’arte contemporanea internazionale, dal 6 al 9 settembre, dove va in scena la seconda edizione di Frieze Seul. Dopo l’ottimo debutto dello scorso anno, la multinazionale fieristica -che, vedremo, a ottobre sarà a Londra, a febbraio a Los Angeles e a maggio a New York- raccoglie 120 gallerie di prima fascia provenienti da tutto il mondo. Tra queste le occidentali blue-chip Gagosian, Hauser & Wirth e David Zwirner, tanto per citarne un trittico emblematico, senza però dimenticare la valorizzazione delle realtà asiatiche -raccolte in Focus Asia– e una citazione alla fiera ammiraglia, la londinese Frieze Masters, che qui ha una sezione dedicata di 20 gallerie selezionatissime. Frieze Seul rilancia estendendo il programma collaterali con tre sezioni curate, il cui nome definisce in modo chiaro il contenuto: Film, Talks e Music. Intanto, dall’altra parte del globo, sponda atlantica, a New York, apre le sue porte anche The Armory Show (dall’8 al 10 settembre). La storica fiera (compirà 30 anni nel 2024) continua la sua operazione di rilancio ospitando 225 gallerie nello spettacolare Javits Center ad Hudson Yards. Cinque le sezioni espositive: Galleries (la sezione principale, dove tra le altre spiccano dieci gallerie italiane), Solo (con focus su un artista, emergente o storicizzato), Focus (che si concentra su produzioni fuori dal mainstream), Presents (con gallerie giovani, in attività da meno di dieci anni) e Platform (dedicata alle installazioni su larga scala).
Frieze Seul. Courtesy of Frieze
Nel frattempo, per chi rimane in Italia, dal 7 al 10 settembre la terza edizione di Panorama anima 18 luoghi dell’Aquila. Dopo Procida (2021) e Monopoli (2022), ITALICS -prima rete istituzionale di gallerie d’arte attive in Italia- fa tappa in Abruzzo. Con la curatela di Cristiana Perrella, oltre 50 artisti italiani e stranieri (di 56 gallerie) diffondono per la città opere, performance e interventi site-specific, con il compito di creare percorsi d’arte nella città in dialogo attivo e costante con il territorio, le sue istituzioni e i suoi abitanti. Dal Caffè Fratelli Nurzia al Casino delle Delizie Branconio, dal Castello Cinquecentesco a Palazzo Rivera, ma anche panifici, librerie, negozi di dischi, botteghe di restauro, oltre ai musei e ai palazzi nobiliari, fino alle piazze e al cielo sopra la città: tutti questi luoghi saranno abitati da opere di arte antica, moderna e contemporanea, restituendo una nuova immagine del capoluogo abruzzese, un ritratto composito fatto sia della sua monumentalità storica che dell’operosità della vita quotidiana. Dopo una parentesi, una vera e propria decompressione, di quasi venti giorni, si punta un centinaio di chilometri verso il Tirreno, direzione: Capitale. A Roma, le nobili sale di Palazzo Brancaccio si preparano a ospitare la mostra-fiera dell’antiquariato Arte e Collezionismo a Roma. Un grande ritorno, a vent’anni dall’ultima edizione, in programma dal 28 settembre al 2 ottobre, mentre sulla Via Emilia, a Parma, torna puntuale Mercanteinfiera (dal 30 settembre all’8 ottobre), con la sua vasta selezione di antiquariato, modernariato e collezionismo.
Italics – Panorama L’Aquila. Foto: Louis De Belle
Ottobre è lo zenit della stagione, solo il riverbero degli incanti novembrini newyorkesi (le super aste di moderno e contemporaneo) ha una pari influenza sullo stato dell’arte del sistema. Il palco è quello delle due città che si contendono il primato di capitale europea del settore: Londra e Parigi. Per entrambe, la ricetta è quella consolidata: una mega fiera al centro e un sistema di mostre ed eventi che gli gravita attorno (art week e affini). Per Londra, da vent’anni, quella fiera è Frieze, divisa nella contemporanea Frieze London e nella più classica e moderna Frieze Masters. 160 le gallerie che dall’11 al 15 ottobre tornano nella tensostruttura bianca su prato verde di Regent’s Park per Frieze London. Confermato l’identitario cuore britannico (59 gallerie), coadiuvato dal parterre di gallerie internazionali più ampio di sempre. Alla Main Section si unisce la nuova sezione Artist-to-Artist. Una piattaforma di reciproco supporto e collaborazione tra artisti, che per l’occasione vestono i panni dei curatori e invitano altri colleghi a proporre una loro personale negli spazi della fiera. Confermata Focus, la sezione dedicata alle gallerie emergenti, nate non prima del 2011. Organizzata nello stesso luogo e nelle stesse date della sorella, Frieze Masters si compone di 130 gallerie di prima fascia. Novità, tante. A partire da Modern Women, nuova sezione tematica incentrata sulle artiste donne, con il focus puntato sul periodo 1880-1980, cruciale per i diritti delle donne e lo sviluppo del femminismo. Altra novella è Studio, che evidenzia il processo creativo degli artisti invitati esponendo immagini e oggetti d’archivio al fianco delle opere. Confermate Spotlight, che valorizza le opere di artisti in passato poco considerati, e Stand Out, che propone focus sul colore nell’arte, in senso stretto ma anche decorativa. Sull’altro lato della Manica, l’attenzione è tutta incentrata sulla seconda edizione di Paris+ par Art Basel, la fiera che ha ridisegnato il mercato dell’arte francese attirando sotto la Tour Eiffel collezionisti da tutto il mondo. 154 le gallerie partecipanti, 33 i Paesi di provenienza, 16 le novità. Appuntamento al Grand Palais Éphémère dal 20 al 22 ottobre. Presenti, nella sezione principale Galleries, le realtà top nel mondo, mentre Galeries Émergentes, come suggerisce il nome, dà spazio a 14 gallerie emergenti che portano a Parigi altrettanti solo show, dedicati ad artisti che esplorano tematiche contemporanei come la questione di genere e l’ecologia.
Frieze London. Courtesy of Frieze
Novembre, ritorno in patria. La prima settimana del mese coincide, come tradizione (oltre ai Morti), con Torino Capitale del contemporaneo. L’intera filiera sabauda ruota sulla più importante kermesse italiana: Artissima, all’Oval dal 3 al 5 novembre. La fiera celebra 30 anni con 181 gallerie da tutto il mondo, di cui 68 progetti monografici per presentare al meglio il lavoro dei propri artisti. Sarà il secondo anno di direzione per Luigi Fassi, che ha scelto come tema il concetto “Relations of Care”. Ispirato a un recente saggio dell’antropologo brasiliano Renzo Taddei sul pensiero indigeno, il concetto individua e propone la cura come premessa e fine ultimo dell’avanzamento del sapere, mirato a preservare la diversità e il valore di ogni forma di vita del mondo che abitiamo. La cura attraverso l’arte nutre l’immaginazione individuale e sociale e diventa matrice di tutte le relazioni che formano il tessuto delle nostre vite. Sono proprio tali relazioni di cura che Artissima è stata capace di generare -nei suoi 30 anni di esperienza- tra galleristi, artisti, collezionisti, professionisti e appassionati, aggregando storie, scrivendo nuove narrazioni e proponendo inedite chiavi di lettura del presente e del futuro per creare una comunità che ruota attorno all’arte. Conclusa Torino, si vola in America. Prima, al gelo della Grande Mela per la attesissima settimana di aste (dal 13 al 19 novembre); poi, ai piaceri tropicali di Miami (dall’8 all’11 dicembre): i fuochi d’artificio finali della stagione firmati Art Basel. Chiosa sublime del giro del mondo (del mercato, dell’arte) in quattro mesi.