C’è un nome che fa perdere di vista i numeri: Escher, in mostra al Museo degli Innocenti di Firenze, dopo un solo mese dall’apertura conta oltre 30.000 visitatori. Un viaggio nella magia dell’artista impossibile, dove le sue geometrie e influenze continuano a farsi sentire sull’immaginario collettivo e in tutti i campi delle arti applicate.
Escher e Firenze. Un connubio felice e speciale
Fino al 26 marzo 2023, al Museo degli Innocenti di Firenze la mostra antologico Escher racconta con circa 200 opere il grande artista visionario olandese. Una figura sui generis del panorama della storia dell’arte, in grado ancora oggi di stupire ed emozionare. Un connubio felice e speciale quello tra l’artista e la città; proprio dai luoghi toscani e dalla bellezza dei paesaggi ammirati durante la sua parentesi formativa trova ispirazione per le sue opere.
Mano con sfera riflettente
Un viaggio a senso solo tra storia arte e cultura
Attraverso la mostra, il visitatore viene accompagnato a ripercorrere la carriera esplorando una dopo l’altra le otto sezioni del percorso espositivo. Giochi e installazioni caratterizzano ciascun’area per coinvolgere anche i più piccoli. Tra storia, arte e architettura, questa mostra ci porta a ripercorrere gli inizi del maestro che prende ispirazione dall’Art Nouveau, celebre movimento artistico che si caratterizza da ornamenti e forme decorative ispirate a soggetti naturali. Traendo spunto dalla natura, prima in Italia e poi in Svizzera nel corso degli anni del secondo conflitto mondiale, viaggia poi nel 1936 in Spagna, un giro di boa cruciale per il proprio sviluppo artistico. Proprio qui, impara da artigiani le tecniche decorative delle architetture moresche e osserva le decorazioni geometriche basate su triangoli, quadrati o esagoni che si ripetono per coprire un piano senza lasciare spazi vuoti.
The Second Day of Creation 51800
Un omaggio contemporaneo al suo universo immaginifico
Nel corso della carriera, trasforma le forme astratte in forme animate: gli uccelli si tramutano in pesci, mentre lucertole, celle di un alveare. Elementi antitetici, ma complementari che vivono all’interno di una stessa composizione. Attento e attratto dallo spazio, si lascia incantare dalla matematica. Le sue architetture e composizioni geometriche si presentano a primo acchito come perfettamente plausibili, ma dopo un’attenta ispezione si rivelano impossibili. L’artista inizia allora un dialogo con matematici e cristallografi che rappresentano una vasta fonte di ispirazione per la sua ricerca sulle costruzioni impossibili. Fu solo negli ultimi anni della sua vita che Escher divenne noto al grande pubblico, divenendo oggi uno degli artisti più studiato e ammirato del tempo, trovando terreno fertile anche nelle case di moda che omaggiano il suo universo immaginifico.
Buccia
Cover Foto Credits Giorgio Magini
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