La mostra La lotta Yanomami di Claudia Andujar inaugura un partenariato culturale inedito tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain
L’arte non si deve fermare! In un momento caratterizzato da una profonda incertezza, dove tutto è messo in discussione, anche quelle che una volta erano le premesse su cui venivano costruite le trame delle nostre vite, l’arte non si deve fermare e non bisogna smettere di raccontarla. Per questo motivo oggi vi parleremo della mostra di Claudia Andujar: La lotta Yanomami ospitata, fino al 7 febbraio 2021, in Triennale Milano, da visitare non appena ci sarà concesso.
Claudia Andujar_ Fondation Cartier Parigi
La mostra inedita dell’artista brasiliana Claudia Andujar inaugura il partenariato della durata di otto anni tra due istituzioni culturali europee, che condividono la stessa visione della cultura e della creazione artistica contemporanea: Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art Contemporain. Una collaborazione a lungo termine per andare alla ricerca di nuove prospettive e presentare prossimamente un programma denso di attività artistiche, conferenze e dibattiti.
Claudia Andujar: la lotta a supporto degli Yanomami
Una vasta esposizione dedicata alla fotografia e all’impegno in prima linea della grande artista brasiliana Claudia Andujar che, fin dagli anni Settanta, si è vista impegnata a difendere e documentare, attraverso il suo obiettivo, gli Yanomami, una popolazione amerindia tra le più importanti dell’Amazzonia brasiliana. In un momento in cui il territorio di questa popolazione è minacciato, non solo da un’imponente invasione di cercatori d’oro, ma anche dalla diffusione del Covid-19, la mostra assume una particolare risonanza in un contesto di crisi umanitaria e ambientale incalzante. Un importante contributo che l’artista brasiliana ha dato alla fotografia e il ruolo essenziale che continua a svolgere. Un connubio artistico e politico che contraddistingue l’operato dell’artista.
Claudia Andujar Fondation Cartier
Più di 300 fotografie esposte
Il percorso espositivo è costellato da più di 300 fotografie in bianco e nero e a colori, molte inedite, un’installazione audiovisiva, documenti storici, ma anche disegni e un filmato realizzati dagli artisti Yanomami. La mostra rivela l’importante contributo che l’artista brasiliana ha dato alla fotografia e il ruolo essenziale che ha svolto, e continua a svolgere, in difesa di questa popolazione brasiliana amazzonica e della foresta in cui vivono.
Claudia Andujar_ Fondation Cartier
Le fotografie scattate nel corso della sua carriera mettono in evidenza le varie tecniche sperimentate per esprimere la sua percezione dell’esperienza sciamanica degli Yanomami e del loro stile di vita. Per un effetto unico e particolare, l’artista opacizzava l’obiettivo della macchina fotografica utilizzando una pellicola a infrarossi e giocava con la luce. Distorsioni visive che permeano le immagini di un certo surrealismo. I ritratti in primo piano del viso o di particolari del corpo, donano agli scatti un senso di intimità ed evidenziano la nobiltà degli Yanomami. Al contempo, per comprenderne meglio la loro cultura, l’artista propone a questa popolazione di rappresentare il proprio universo metafisico fornendo carta e pennarelli per realizzare disegni, che riproducono scene mitologiche o rituali e visioni sciamaniche, presenti in mostra.
La solidarietà di Fondation Cartier e Triennale Milano a supporto degli Yanomami
Un impegno concreto, per comunicare tutta la solidarietà di Fondation Cartier e Triennale Milano a supporto degli Yanomami grazie a questa mostra dedicata all’opera di Claudia Andujar. Un modo per portare all’attenzione del pubblico la storia, la lotta e la vita quotidiana di un popolo prezioso da un punto di vista antropologico. Già da diversi anni, Fondation Cartier Parigi si occupa, infatti, degli impatti che il cambiamento climatico, la distruzione del mondo animale e vegetale o la deforestazione hanno sulla scomparsa di popolazioni e culture autoctone.
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