Una delle mostre più importanti mai dedicate a un corpus di opere dal valore straordinario. Dal 5 aprile al 28 agosto 2023, la Fondazione continua a raccontare il grande artista statunitense svelando un nuovo capitolo inedito.
Un percorso espositivo innovativo e rivoluzionario
Tra il 1984 e il 1985, Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol si incontrano e uniscono le loro menti creative fondando una terza mente distintiva e unica. 160 i dipinti realizzati a quattro mani tra cui alcune tele immense, nelle quali perdersi. Un’amicizia prolifica, che ha portato la storia dell’arte contemporanea a un livello inatteso. Se nel 2018, Fondation Louis Vuitton ha presentato la mostra Jean-Michel Basquiat attirando 700.000 visitatori, oggi, con questo nuovo percorso espositivo inaugurato da pochissimo, si vuole replicare il grande successo ottenuto cinque anni fa. Basquiat x Warhol. Painting 4 hands sarà infatti la più importante mostra mai dedicata a questo corpus. Curata da Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer, in collaborazione con Olivier Michelon, la mostra conta oltre trecento opere e documenti. Ottanta le tele firmate congiuntamente dai due artisti. In aggiunta, per dare valore al periodo storico narrato attraverso le opere esposte, sarà possibile ammirare una serie di lavori di altri importanti artisti. L’energia newyorkese esplosiva degli anni Ottanta riecheggia nelle sale della Fondazione andando a sancire uno dei periodi più folli che il panorama artistico abbia mai sperimentato.
Un tandem artistico e culturale
Con questa mostra, continua l’impegno della Maison di portare l’arte nel cuore dei propri interessi, sottolineando l’importante legame che lega, infatti, quest’ultima con la moda. Un tandem che viene evidenziato anche dai ritratti in apertura della mostra, quando Warhol dipingeva Basquiat e Basquiat raffigurava Warhol, ciascuno con il proprio tratto caratteristico e segno distintivo. Tra i due sussisteva un rapporto di ammirazione: Basquiat vedeva Warhol come un maestro, una personalità chiave del mondo dell’arte e pioniere di un linguaggio innovativo legato alla cultura pop, mentre Warhol lo trovava interessante per l’uso che faceva della pittura manuale.
La mostra prosegue poi con le prime collaborazioni che includono l’artista italiano Francesco Clemente.
La mostra va indagare proprio questo rapporto costituito da stili e forme, integrazione di culture e comunità distinte, ma anche e soprattutto la capacità di realizzare qualcosa di nuovo mantenendo ciascuno la propria cifra stilistica. Sono nati così capolavori che sono alla base di questa esposizione dalla grande importanza storica e culturale.