Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021. Una mostra insolita per tornare alle origini della nostra civiltà. Fino al 24 ottobre 2021, la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca propone un percorso espositivo multidisciplinare che illustra il dialogo tra competenze diverse e saperi tutti da esplorare
Tutto comincia dal libro
La città come ispirazione artistica, ma anche materia viva e presente. Dimora e simbolo di vita in comune dell’uomo. Un percorso che si snoda dalle radici della contemporaneità, all’inizio del XX secolo, per arrivare ai giorni d’oggi. La mostra Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021 si snoda lungo un percorso, che nasce dalla collezione di Italo Rota, miniera preziosa da cui attingere. Un archivio dell’immagina

Le Corbusier Le modulor 1950, Collezione Italo Rota
Un’esposizione per trasmettere la conoscenza
Un’esposizione inerente al tema della città e della trasmissione della conoscenza, analizzato attraverso gli innumerevoli pezzi della collezione eccezionale e unica, dell’architetto Italo Rota, tra i più noti progettisti del nostro tempo. Un racconto per oggetti del Novecento e del primo ventennio del nuovo millennio. Un viaggio artistico ed evolutivo, che ripercorre e ne analizza l’idea di sviluppo della città: da quella immaginata da Antonio Sant’Elia negli anni Dieci, fino all’architettura attuale della megalopoli.

Peter Cook, Archigram, 1972_Collezione Italo Rota
Trasmettere la conoscenza
Un altro pilastro fondamentale della mostra riguarda come sia cambiato il nostro modo di trasmettere la conoscenza: dal modo in cui varia il nostro modo di pensare allo sviluppo di una modalità di ragionamento ipertestuale, contaminata dal digitale. A fare da fil rouge tra i diversi linguaggi e modalità di trasmissione della conoscenza, troviamo il libro, in perfetto bilico tra i due universi di carta stampata e digitale.

Le Corbusier Mise au point 1966_Collezione Italo Rota
In bilico tra le diverse discipline
La mostra ripercorre discipline differenti che oscillano tra la storia dell’arte, il cinema, la geografia economica, l’architettura, l’urbanistica. Un concept costruito a più mani, ideato da Paolo Bolpagni con Aldo Colonetti, filosofo e studioso di architettura e design e in collaborazione con lo stesso Italo Rota. Una ricerca incrociata per raccontare, attraverso una collezione interessante di oltre cinquecento pezzi, il passato per immaginare il futuro. Un invito rivolto al visitatore a riflettere sul modo in cui vivremo, abbracciando il domani.

Hartwig Gli scacchi Bauhaus 1923-1924_Collezione Italo Rota
Un percorso fisico e mentale dove il visitatore è invitato a scoprire parte della propria storia: dall’inizio del Novecento fino alla nuova città contemporanea. Livelli diversi per accompagnarci dentro le cose, senza dimenticare, come scriveva il poeta greco Alceo, che “le città sono gli uomini”.