Una location d’eccezione, la Fondazione Ragghianti, situata nel cuore della città di Lucca, ospita, fino al 6 gennaio 2021, due mostre contemporanee in stretto dialogo tra loro, che vanno ad esplorare gli ultimi decenni del Novecento: dagli anni Sessanta agli anni Ottanta. Attraverso le opere di Cioni Carpi e Gianni Melotti viene messo in luce il periodo di grande fermento che ha caratterizzato il panorama artistico di quegli anni in Italia.
Cioni Carpi e Gianni Melotti. Artisti poliedrici
Cioni Carpi e Gianni Melotti. Artisti poliedrici, molto attivi nelle città di Milano e Firenze, ci accompagnano lungo un percorso che indaga gli aspetti più creativi e multiformi delle opere d’arte realizzate con i materiali più disparati. Un percorso espositivo sfaccettato e inaspettato ci porta nel cuore di quei decenni.

Installazione mostra ‘L’avventura dell’arte nuova | anni 60-80 Cioni Carpi | Gianni Melotti’
Sperimentazione artistica di Cioni Carpi
La sperimentazione di Cioni Carpi mette in luce la sua complessità poliedrica caratteriale riflessa nella propria arte. Libero battitore, difficilmente ascrivibile a gruppi o movimenti, comincia la sua carriera artistica con la pittura, nel corso degli anni Cinquanta a Parigi. Nei decenni successivi, si dedica al cinema realizzando numerosi film d’artista e al teatro con la creazione della scenografia costruita per L’istruttoria di Peter Weiss al Piccolo di Milano nel 1966, girato nel campo di concentramento in cui era stato ucciso il fratello Paolo, evento che segnò particolarmente la concezione dell’artista sulla vita. Una carriera importante, costellata da momenti di grande rilievo, come la sua partecipazione nel 1978 e nel 1980 alla Biennale di Venezia.
Un percorso immersivo nel segno artistico di Carpi
La mostra, curata da Angela Madesani per la sezione dedicata a Carpi, vede esposte nelle sale della Fondazione Ragghianti, circa quaranta opere da lui realizzate. Dipinti, installazioni, lavori fotografici, filmati, disegni, progetti e libri creati dall’artista in un’unica copia, ma anche documenti e cataloghi di questo protagonista dell’arte della seconda parte del XX secolo. Un percorso immersivo nel segno artistico di Carpi costituito da immagini e disegni che restituiscono pienamente la multiforme poetica e la portata intellettuale dell’artista, performer delle sue opere dai titoli surreali.

Sehespass She went down to the seas again 1979 ©AlbertoMessina2020-3
Ricerca nell’archivio di Gianni Melotti
La seconda mostra, a cura di Paolo Emilio Antognoli, presenta i risultati di una ricerca d’archivio inedita, riguardante l’opera di Gianni Melotti nel suo primo decennio di attività, dal 1974 al 1984. Un viaggio a ritroso tra le opere dell’artista fiorentino classe 1963, ci porta a scoprire l’intenso lavoro concettuale di Melotti. Dalle sperimentazioni cameraless (senza uso della macchina fotografica) in bianco e nero alle sue coloratissime opere tridimensionali, realizzate con materiali cibachrome su tessuti decorati. Sperimentazione è la parola chiave che caratterizza quegli anni andando a contaminare le diverse attività culturali, che interagivano tra di loro. Un percorso espositivo, che mette in luce il proprio linguaggio concettuale volto ad analizzare il rapporto tra fotografia e processo di sviluppo degli scatti in perfetta sincronia con l’arte.
