Somaini in America è il titolo della personale dedicata all’artista milanese Francesco Somaini, che fino al 3 aprile la Fondazione omonima ospita nelle sue sale. Un viaggio nello stile e nel segno artistico dello scultore, che a partire dagli anni Cinquanta, e per circa un ventennio, acquisì grande fama e riconoscimento negli Stati Uniti.
Simbolismi e analogie per sculture sperimentali
Quando si osserva una scultura di Francesco Somaini salta subito all’occhio la forza e il dinamismo racchiusi in essa. Il ferro, il piombo, ma anche il peltro e il bronzo vengono forgiati e plasmati seguendo una narrazione classica. Uno stretto dialogo tra uomo e mito rievocato in sculture sperimentali, declinate in moderne visioni utopiche. Contemplando il suo lavoro è facile perdersi in simbolismi e analogie, per scoprire poi un rapporto inusuale con la materia in sintonia con il sentimento del tempo. La fusione è parte del divenire, mentre aggregazioni spontanee e impronte futuristiche sono visibili in alcune delle opere dell’artista.

Una selezione di opere importante
26 le opere esposte nelle sale della Fondazione, che comprendono sculture e fotografie, tutte realizzate dall’artista stesso. La selezione, curata da Luisa Somaini e Francesco Tedeschi riprende lo studio dell’artista sul rapporto tra scultura e contesto urbano. Un legame enfatizzato dal contatto con la cultura americana durante i numerosi viaggi da lui compiuti negli Stati Uniti e maturato nel corso delle collaborazioni con gli architetti, lo condussero nel 1970 a realizzare opere monumentali per le città di Atlanta, Baltimora e Rochester.

Piccolo Racconto sul mare III, 1962, bronzo in bagno di nichel e Piccolo Racconto sul mare I, 1961, ferro
Scultura del frammento
La scultura di Somaini è la scultura del frammento nel quale sono visibili le direzioni verticali, orizzontali dove la materia è stata rimossa restituendoci opere nelle quali sono custodite mille enigmi, le cui risposte sono ancora sospese nel mondo. La terza sala della mostra Somaini in America analizza il rapporto tra arte e architettura facendolo emergere particolarmente. Stimoli dialettici tra contesto e monumento, in aperto dialogo per un’organizzazione dello spazio circostante armonico e futuribile, ci conducono a scoprire tracce e fotomontaggi di fantastiche visioni urbane. È soprattutto New York e il suo skyline a suscitare in Somaini una visione utopistica della città, per un’analisi attenta di riqualificazione del tessuto urbano.
