“Dialoghi-Dissing, Gianni Versace Magna Grecia Tribute”, questo il titolo della mostra in corso presso il Mann – Museo Archeologico Nazionale di Napoli – dal 13 Luglio fino al 20 Settembre 2017.
Gianni Versace è vivo. A 20 anni dalla scomparsa, questo genio della moda, che amava definirsi umilmente “il sarto”, continua a far parlare di sé.
Nato a Reggio Calabria il 2 dicembre 1946, Gianni Versace frequenta il liceo classico, per poi muovere i primi passi nel mondo della moda, lavorando al fianco della madre nel suo atelier dove, già da bambino, rubava ritagli di stoffa per cucire i suoi pupazzi.
A 25 anni si trasferisce a Milano, dove inizia a disegnare le sue prime collezioni per Callaghan e viene in seguito assunto da Genny, prima per la linea principale, mentre, qualche anno dopo, nasce la prima collezione interamente disegnata e inventata da lui, “Complice”.
Tratto distintivo di Gianni Versace è la passione per il teatro, che culmina con la collaborazione con il Teatro alla Scala come costumista per opere liriche e balletti.
Lì conosce coreografi e registi dai nomi importanti, come Maurice Béjart e Robert Wilson, con i quali collaborò per i costumi di Salomè nel 1987.
“La donna è donna e l’uomo è uomo, la natura li ha fatti diversi,
ognuno con le sue forme”
spiegava Gianni Versace, amatissimo dalle sue modelle.
A lui spetta l’onore, di aver reso celebri alcune delle top model di maggiore rilievo degli anni ’90, trasformandole in vere e proprie icone da idolatrare anche fuori dalle passerelle: da Cindy Crawford a Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Linda Evangelista, Nadège du Bospertus, Stephanie Seymour, Helena Christensen.
Versus e la sua Medusa, la linea lanciata nel 1995, affidata alla sorella e amica, Donatella Versace, conquistano presto il mercato internazionale, grazie al suo stile diretto, e senza limitazioni, creando scalpore sulla stampa.

“Un uomo rivoluzionario che ha segnato un’epoca” queste le parole di Antonio Caravano, il collezionista che ha reso disponibili i suoi pezzi per la mostra del Mann.

Un’esposizione che esplora lo stilista, la sua vita e le sue passioni attraverso la collezione privata di abiti e oggetti raccolti negli anni, per mettere in luce i forti legami del grande stilista con la Magna Grecia, terra degli dei.
La sala del Cielo Stellato e il giardino adiacente ospitano una serie di abiti, oggetti, video che raccontano di questo genio della Moda Italiana e opere di altri artisti, tutte sotto il segno di Gianni Versace.
Grazie alle preziose testimonianze, che ci sono state lasciate in eredità, dee e muse moderne indossano ancora oggi il tipico capo di abbigliamento più antico della Magna Grecia: il peplo.
Clicca qui per leggere l’articolo di Dafne Funeck “La Magna Grecia risplende nell’abito peplo”.

“Ho in mente questo progetto davvero da molto tempo“, racconta Sabina Albano, ideatrice e curatrice della mostra, con la collaborazione scientifica di Maria Morisco. “Mi ha ispirato la convinzione che le parole della moda possano leggere la storia. Il linguaggio della moda un linguaggio storico, un codice che può decifrare tutto.”
Un genio creativo, il cui mito lo ritroviamo ancora oggi in ogni singolo capo del brand.

In copertina: Dialoghi / Dissing - Gianni Versace Magna Grecia Tribute (photo©iTrancheseFotografi)