Giovanni Gastel torna a far parlare di sé con un’antologica intitolata My Ladies, costituita da circa 70 fotografie di moda e ritratti, dedicati alle donne e modelle più famose sulla scena internazionale. Fino al 25 novembre 2017, lo Spazioborgogno di Milano ospiterà gli scatti del maestro.
Osservare uno scatto di Giovanni Gastel, significa istituire un legame profondo con l’artista. Lo sguardo penetrante delle sue ladies dissemina le candide pareti dello Spazioborgogno di Ripa di Porta Ticinese a, Milano.
Un inno alla femminilità, allo stile, all’eleganza e a un mondo fatto di sottili giochi di seduzione, sensibilità e fragilità nascoste. Queste sono le donne, che hanno colpito, conquistato e salvato il poeta della fotografia.

Figlio d’arte e delle arti, lo abbiamo incontrato lo scorso anno con la sua antologia biografica Giovanni Gastel, 40 anni di storia e di immagini, a Palazzo della Ragione.
Una retrospettiva importante, che metteva in mostra il suo IO più profondo, la passione per la fotografia, sorella amica, ma anche moglie e amante, con la quale ebbe un incontro casuale, che si trasformò poi, nel suo lavoro e vita.
Lo ritroviamo oggi, tra quasi 70 scatti di donne, le sue donne. Serie, facete, poetiche, austere, eleganti, mascoline, ammalianti e algide.
Un’evoluzione illustrata dell’identità femminile, laddove ogni volto esprime un’emozione differente. I giochi di seduzione che si vengono a creare tra lo sguardo delle modelle e l’osservatore costituiscono un silenzioso scambio, che come calamite catturano a sé gli occhi, creando una forza magnetica, un polo di attrazione al quale è impossibile resistere. Sensibilità e fragilità nascoste, celate da giochi di colori e luci: talvolta è un paio di impalpabili ali di farfalla, talaltra un forte guscio di conchiglia.

Ogni scatto è un racconto, una fonte di ispirazione, che nel corso di questi 40+1 anni di carriera hanno ispirato il maestro della fotografia.
Curata da Nicola Davide Angerame e Valerio Tazzetti, la mostra My Ladies focalizza l’attenzione su alcune delle opere più significative, immortalate sulle copertine dei magazine di moda più famosi del panorama internazionale.
La moda è stata la sua fortuna, la sua casa per molti anni, e continua ad occupare un ruolo di grande importanza nella vita. Attraverso una lettura suggestiva ed emozionante, ogni ritratto, porta l’osservatore ad immergersi quasi totalmente nella fotografia scattata.
A dominare, le scale cromatiche di bianchi, neri e grigi, l’assenza di colore viene regalata dalle sottili emozioni suscitate al cuore.

Diverse le sezioni espositive, dalle linee pulite ed essenziali, che mettono in luce l’eleganza formale che è allo stesso tempo lo specchio dell’eleganza dello spirito, agli scatti della sezione dedicata a cinema e teatro. Molti, i suoi lavori, che risentono della grande influenza, mostrando il gusto sofisticato con cui Gastel mette in atto scene oniriche e circensi.
Attraverso i ritratti di Giovanni Gastel, si può raccontare un bel pezzo della storia della fotografia contemporanea. Inizia così l’intervista di Alberto Corrado all’artista milanese. CLICCA QUI per leggere “Giovanni Gastel: lo stile colto e ironico della fotografia”.

La terza sezione, quella più profonda, mette in luce il dialogo che sussiste tra le sue Muse e lui non solo inteso come fotografo, ma come uomo in prima persona. Da osservatore che sottrae a soggetto osservato, messo a nudo. Ciascun ritratto di donna ammaliatrice, dolce, severa è così intenso, da voler quasi uscire dalla pellicola.
Nella sezione Donne (s)velate, subentra il sottile richiamo della seduzione, vestire e svestire, coprire senza scoprire. Un gioco che esalta forme e personalità, mettendo in luce la forte fragilità della femminilità, innescando un circuito passionale.
Ossimori e rimandi a opposti, che si attraggono.
