Per tutti gli amanti dell’arte al 21_21 Design Sight di Tokyo, fino al 1 ottobre 2017, è in corso un’esposizione che pone uno de più grandi quesiti: Grand Projects: How Far Will You Go?
Curata da Naoko Aono, sarà un’occasione per confrontarsi con le grandi opere che sfidano i limiti della natura e della creatività del genere umano.
Fin dove si può spingere il genio creativo umano? Quali leggi della fisica possono essere messe in discussione?
A rispondere a questi quesiti, ci pensa la mostra Grand Projects: How Far Will You Go?
Diretta dalla scrittrice editrice Naoko Aono, mette in luce il coraggio e l’ambizione di alcuni dei più grandi artisti internazionali nel dare forma alle loro idee creative, che trascendono dalle già esistenti forme di espressione.
Una delle principali ragioni che ci affascina particolarmente, è data dall’esistenza di queste opere dalle dimensioni colossali, che vanno oltre ogni ostacolo: da quello finanziario, a quello architettonico per arrivare a quello sociale.
Il punto di partenza dell’esposizione è proprio quello di mostrare come questi artisti concepiscono i loro progetti, e lentamente danno vita alle idee, trasformando la realtà circonstante in opera d’arte.
Una volta definito questo percorso, inizia la pianificazione meticolosa, al fine di dare forma al progetto, ricevendo l’aiuto e il supporto di molti collaboratori, dando luogo all’opera finale, fruita infine dall’utente.
In questo senso, ogni artista è il creatore, il Dio che grazie al suo genio ci trasmette la forza, passione, e determinazione nel realizzare qualcosa che rimarrà nella storia della memoria per sempre.
Tra le opere esposte troviamo i famosi murales di fango realizzati da Yusuke Asai, artista molto particolare, che ha la capacità e bravura di dipingere ciò che la circonda impiegando materiali naturali come: foglie, terra, paglia e rami; l’installazione di Tatzu Nishino che riproduce una toilet pubblica in una camera d’albergo e ovviamente sketch, video e foto, tutte testimonianze che ne hanno documentato la realizzazione e il risultato finale.
Oltre la fine, oltre il tempo, queste opere trovano il loro spazio. Disseminate per il mondo, trasformano la realtà circostante.
Come Christo ci ha donato la libertà di camminare sull’acqua, consentendoci di fluttuare insieme alle onde del lago, trasformando i sogni in realtà, le paure in lontani ricordi.
L’universo sembra implodere verso un caos primigenio, e intorno a questi colossi artistici il visitatore è spinto a misurare i propri limiti, e a confrontarsi con la grandezza dell’abilità umana.
Lo sguardo rivolto al futuro, la mente ancorata a ciò che l’uomo ha realizzato nel corso dei secoli. Pietra, carta, plastica, resine, fango.
Ogni opera è frutto di un connubio, di una stretta collaborazione fra materiali. Hic et nunc, qua ed ora, queste opere gridano al mondo quanto ogni incontro possa portare le tracce di un mutamento, fatto di riflessi, che racconta il bisogno di comunità.
La bellezza, pura e genuina, si trasforma in gioia quando gli utenti sono spinti a sperimentare, vivere nuove cose, trasformando le volontà in forma di potere senza limiti.
In copertina: Lucerne Festival Ark Nova - Event scene at Fukushima (2015)