Fino al 16 marzo il Museo dell’Ara Pacis ospita la mostra “Hermès Dietro Le Quinte”. Undici artigiani, undici talenti uniti per passione e dedizione verso il loro mestiere, raccontano l’anima e le fondamenta della grande Maison.

Hermès Dietro Le Quinte – L’artigiano dedicato alla stampa su seta lavora seconda la tecnica del quadro alla lionese, sviluppata negli anni ’30 del Novecento. Photo credits: Hermès.
“Fare conoscenza, trasmettendo la cultura ed il savoir faire del mestiere d’arte. Questa è la missione di Hermès Dietro Le Quinte” secondo le parole di Guillaume de Seynes, Managing Director di Hermès International, che venerdì 8 Marzo ci ha accolto alla preview stampa dell’evento ospitato fino al 16 Marzo al Museo dell’Ara Pacis di Roma.
“I veri protagonisti di questa mostra itinerante sono i nostri artigiani. Grandi talenti che ho il piacere di incontrare quotidianamente e che desideriamo mettere a contatto con il pubblico. La missione di Hermès Dietro le Quinte non è infatti una vetrina di prodotti, ma il suo obbiettivo è permettere ai visitatori di incontrare gli artigiani, dialogare con loro e approfondire l’entità di know-how e savoir faire. Ecco perché ognuno di loro è affiancato da un interprete per facilitare la comunicazione con il pubblico italiano”.

Hermès Dietro Le Quinte – Il maestro orologiaio che si dedica all’assemblaggio della Montre Hermès. Photo credits: Hermès.
“Hermès – continua Guillame de Seynes – lavora con circa 1 migliaio di collaboratori che giorno dopo giorno nel quotidiano ripetono gli stessi gesti con cura e dedizione, perpetuando un mestiere ancestrale. Sicuramente il pubblico conosce maggiormente le creazioni più iconiche di alcuni di essi, come il pellettiere e il sellaio. Ma è fondamentale che possano essere svelate anche altre lavorazioni e specificità che vengono prodotte nei nostri atelier francesi. Hermès si avvale di circa una cinquantina di siti produttivi”.

Hermès Dietro Le Quinte – Il sellaio. Photo credits: Hermès.
Nel percorso della mostra The Ducker Magazine ha intervistato l’artista che nell’atelier Hermès di Parigi si occupa della pittura su porcellana. Un mestiere antico in simbiosi con l’arte del fuoco.

Hermès Dietro Le Quinte – Photo credits: The Ducker Magazine.
Da quanti anni svolge al sua professione per Hermès?
“Da circa una decina d’anni. Ma fin dall’infanzia ho adorato disegnare e dipingere ed in effetti svolgo questa professione artistica da circa trenta anni. Lavoro in un atelier a Parigi, dove riceviamo la porcellana che è totalmente realizzata a Limoges”.
“La pittura su porcellana è un mestiere che richiede pazienza ed un innato talento, in simbiosi con il rispetto della materia sulla quale si lavora. Il colore infatti viene fissato sulla porcellana tramite cottura. Ed è molto importante conoscere bene i colori e le loro specificità perché le tonalità possono variare durante la cottura a causa della temperatura”.

Hermès Dietro Le Quinte – Un esemplare di piatto dipinto a mano. Photo credits: The Ducker Magazine.
Viene quindi eseguito uno studio approfondito riguardo alla temperatura di cottura di ciascun colore da utilizzare?
“Certo! Alcune tonalità richiedono una temperatura più elevata, altre non la tollerano. Quindi è fondamentale rispettare questi canoni per giungere ad un risultato eccellente”. Per esempio in questo svuota-tasche ho lavorato prima tutti i colori e ho lasciato per ultimo il nero, perché non resiste alle diverse fasi di cottura. Inoltre i dettagli che sono stati dipinti a rilievo con il colore bianco sono stati protagonisti dell’ultima fase finale, proprio perché tollerano soltanto basse temperature”.
“La pittura a mano su porcellana è un lavoro tecnico ma anche artistico, quindi la simbiosi e l’equilibrio di due universi che devono essere bilanciati. È lo stesso pittore-artista che realizza il pezzo dall’inizio fino alla fine ed è lo stesso artigiano che deciderà il procedimento e controllerà che tutto sia perfetto. Hermès chiede un risultato finale all’artigiano”.

Hermès Dietro Le Quinte – L’esemplare di svuota-tasche di cui la maestra d’arte racconta nell’intervista. Photo credits: The Ducker Magazine.
Quale è la valenza del tempo nel suo Mestiere d’arte?
“Il tempo è variabile da un oggetto all’altro. Quindi è difficile quantificare in media un progetto, ma possiamo dividerlo in due momenti fondamentali: ciò che riguarda le prove e ciò che misura invece l’insieme delle fasi successive. Per questo svuota-tasche, dove la tigre è la protagonista in primo pian,o sono necessarie dalle dieci alle dodici ore di pittura. Senza contare le fasi di cottura”.

Hermès Dietro Le Quinte – L’artista intenta in una fase di lavorazione. Gli utensili indispensabili per questo mestiere d’arte sono i pennelli fini in pelo di martora ed un pennino rigido per la realizzazione dei profili che delimitano i contorni del disegno. Photo credits: The Ducker Magazine.
Una delle particolarità del Mestiere d’arte che amo di più è la simbiosi perfetta tra cuore, mente e mano dell’artigiano. Tre fattori imprescindibili che devono essere in armonia, senza i quali non si giunge alla realizzazione dell’opera d’arte. E’ una percezione corretta?
“Si! Il Mestiere si dipana in vari passaggi, ognuno essenziale per la buona riuscita del risultato. Per colorare il fondo spesso dobbiamo proteggere i dettagli del disegno con una vernice speciale. Partendo dalla traccia del disegno, posiamo la vernice per proteggere i dettagli e solo successivamente coloriamo lo sfondo con le sfumature di verde. Togliamo quindi delicatamente la vernice di protezione e dopo ricominciamo a coprire altri dettagli. Questi piccoli minuziosi dettagli richiedono tanto tempo, concentrazione e pazienza. Senza dimenticare la passione dell’artigiano”.
