Dalle scarpette di Michael Jordan alle magliette di Messi e Maradona, dalla chitarra elettrica di Elvis Presley al pianoforte a coda di Elton John. Le aste dedicate ai miti dello sport, della musica e del cinema (ma anche a “personaggi” meno noti ma con una buona “narrazione” alle spalle) si moltiplicano in tutto il mondo, assestando colpi milionari.
Cross-category e artification, due termini imprescindibili per leggere il mercato dell’arte internazionale negli ultimi due anni. Da una parte, la propensione ad annettere al sistema artistico ciò che prima gli orbitava solo attorno; dall’altra, comporre i cataloghi d’asta con una misticanza di lotti dalle categorie, epoche e linguaggi più disparati. Matrice comune: abbattere ogni barriera di genere, una sorta di trasversale liberi tutti. Nel bene, e nel male. Un esempio pratico: Sotheby’s e Christie’s, a New York, durante la settimana degli Old Masters d’inizio febbraio, hanno esitato due vendite costellate da “oggetti” d’arte letteralmente “unici” ed “eccezionali”. Come hanno certificato i nomi degli incanti. Procedendo in ordine cronologico. 1 febbraio: The Exceptional Sale di Christie’s – tra le chicche in catalogo comparivano la medaglia d’oro vinta dal saltatore in lungo statunitense Bob Beamon per il suo salto da record alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 (aggiudicata a 441 mila dollari), una piccola sedia da trono cinese Zitan della tarda dinastia Qing (252 mila dollari) e un’iconica chitarra elettrica modello Gretsch Chet Atkins Country Gentleman del 1965 di Elvis Presley (302 mila dollari). The One invece è stata la risposta di Sotheby’s il giorno seguente (2 febbraio). Protagoniste assolute sei diverse scarpe da ginnastica indossate da Michael Jordan, aggiudicate per 8 milioni di dollari. Parliamo di sneakers indossate dal campione NBA durante le partite decisive dei Chicago Bulls, che hanno permesso alla squadra di vincere i campionati 1991, 1992, 1993, 1996, 1997, 1998. Pezzi di storia, o stralci di storia. Come quello che pochi giorni fa, il 17 febbraio, la casa d’aste britannica Excalibur Auctions ha portato in asta: la bozza della sceneggiatura originale (1976) utilizzata da Harrison Ford per interpretare Han Solo nel primo film di Star Wars. Prezzo finale: quasi 11 mila pound da una stima di minima di 8 mila sterline. Siano star del cinema o della musica, siano ricordi, feticci, ossessioni o vere e proprie reliquie, le aste dedicate alle icone immortali delle arti non smettono di sedurre.
A Set of 6 Michael Jordan ‘Championship Clinching’ Game Worn Air Jordan Sneakers | 1991, 1992, 1993, 1996, 1997, 1998. Courtesy of Sotheby’s
Dopo l’asta record dello scorso anno dedicata al frontman dei Queen, Freddie Mercury, è il turno ora di una leggenda vivente, Elton John. Breve inciso prima di sfogliare il catalogo della collezione del “Rocket Man”. Mercury, nel settembre 2023, ha scalzato dal trono degli incanti del genere (star dell’industria discografica) David Bowie. Con una serie di sei aste (intitolate Freddie Mercury: A World of His Own) costellate da oltre 1400 pezzi il fatturato totale ha raggiunto 50,4 milioni di dollari (pari a 40 milioni di sterline, sponda Sotheby’s), superando di gran lunga la storica vendita del Duca Bianco. Nel 2016, l’asta Bowie/Collector aveva realizzato 31,5 milioni di pound, con una Evening Sale sold out proprio come avvenuto per Mercury. Ma torniamo ai giorni nostri, e da New Bond Street a Londra tiriamo dritto verso il Rockefeller Center di New York. Archiviata la collezione di letteratura del batterista dei Rolling Stones Charlie Watts, Christie’s torna a far danzare i suoi collectors con The Collection of Sir Elton John. Una mega vendita, composta da ben 8 aste (che tocca il suo apice nella Evening Sale di domani 21 febbraio, guidata da Flower Thrower Triptych di Banksy valutato oltre 1 milione di dollari), in programma sino al 28 febbraio, intitolata Goodbye Peachtree Road. La casa d’Atlanta dell’artista, una “via” per avvolgere in un’atmosfera intima la vita, gli amori e la carriera del compositore. Vastissima (oltre 7 mila pezzi) la collezione di fotografie -a cui la maison dedica una tornata speciale Elton’s Superstars– acquisite dalla fine degli anni Ottanta, che tappezza le pareti di casa. Gli autori? Andy Warhol, Helmut Newton, Robert Mapplethorpe, Peter Beard, Richard Avedon. I prezzi? Tutti sotto i 10 mila dollari, eccezion fatta per il capolavoro di Irving Penn, Rock Groups, San Francisco, (Big Brother and the Holding Company and The Grateful Dead), del 1967 che stima fino a 30 mila dollari. Tra i vari capitoli della vendita compaiono anche opere private, realizzate personalmente per John e suo marito David Furnish. Tra queste, il monumentale cuore Your Song di Damien Hirst firmato e iscritto “xxx for Elton + David love Damien Thank You” che stima 350-450 mila dollari, e un ritratto del musicista realizzato da Julian Schnabel, stimato 200-300 mila.
The Collection of Sir Elton John: Damien Hirst, Your Song – CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024
Appena concluso di suonare il pianoforte a coda di Elton John (stimato 50 mila dollari), spazio alla collezione personale di Colin Peter Field, ex bartender del mitico Bar Hemingway del Ritz. L’asta è in programma dal 29 febbraio, sempre da Christie’s, ma questa volta a Parigi, e sarà online sino al 13 marzo sul sito della major, con pezzi che hanno stime da 100 a 800 euro. Field è (o meglio, era) uno dei migliori barman del mondo, ritiratosi dalla scena qualche mese fa poco prima del suo 62° compleanno. Il Bar del Ritz era uno dei luoghi preferiti di Ernest Hemingway e l’asta offre uno sguardo sulle diverse personalità dello scrittore attraverso gli occhi e la sensibilità di Field, che ha adornato le pareti del locale con oggetti selezionati e cimeli letterari. Vedi i tre shaker per cocktail dalla forma unica, uno rotondo e uno a forma di uovo (100-150 euro ciascuno), una scatola per tappi di champagne (100-150 euro), 6 bicchieri Puiforcat con l’incisione “Colin Field and Hemingway Bar” (600-800 euro) e una rarissima copia di “The Cocktails of the Ritz Paris” di Field (100-150 euro). Tracce della storia, più o meno recente, vengono elevate al rango di icone eterne. Non ne è esente lo sport, dal basket (come visto sopra con le scarpe di Jordan) al calcio. E pure un pezzo di carta, se baciato dalla biro di un calciatore, può diventare un cimelio milionario. Il prossimo appuntamento del “settore” è in programma da Bonhams (online dal 18 al 27 marzo) e vedrà proprio il tovagliolo con cui il Barcellona si impegnò a mettere sotto contratto il tredicenne Lionel Messi sul rostro della “casa” inglese. La stima è di 300 mila sterline. Tante, ma non tantissime. Se pensiamo che giusto un paio di mesi fa uno stock di sei maglie n.10 dell’Argentina, calzate dalla Pulce ai Mondiali vinti in Qatar, sono state acquistate da un anonimo compratore per 6,1 milioni di sterline (7,1 milioni di euro). Un quasi record, visto che sempre Sotheby’s, nel maggio 2022, aveva battuto un’altra maglio n.10 a 8,6 milioni di euro. La casacca, unica e non “in blocco”, apparteneva a Diego Armando Maradona ed era stata indossata nella celebre partita della “Mano de Dios”, Argentina-Inghilterra dei Mondiali del 1986. Emblemi di un popolo, simboli di un’era. Come un’altra mano (o palmo) di Dio. Quello di, ancora lui, Michael Jordan. Nel settembre 2022 la jersey rossa “Last Dance” dell’ultima stagione 1997-1998 dei Chicago Bulls (quella del sesto anello in otto anni) è passata di mano per 10,1 milioni di dollari, pari a 9,2 milioni di euro: il record assoluto per un cimelio sportivo. Slam Dunk.