Fino al 26 maggio, Fondation Beyeler di Basilea ci invita a ripercorrere l’evoluzione artistica di uno dei più importanti pittori del primo Novecento, Pablo Picasso, con la mostra Il giovane Picasso Periodo Blu e rosa. Le sue opere sono oggi considerate tesori d’arte, capolavori avanguardisti di un passato recente.
Picasso – Periodo Blu e rosa
Le innovative opere del periodo blu e rosa di Picasso, appena ventenne, caratterizzano la sua produzione artistica dal 1901 al 1906. Sono gli anni più importanti, che definiscono ed elaborano il proprio stile innalzandolo a Picasso: l’artista che oggi tutti conosciamo. Con la mostra Il giovane Picasso – Periodo Blu e rosa, per la prima volta in Europa, vengono presentate contemporaneamente 75 capolavori – tra quadri e sculture – di questa importantissima fase, ritenuta pietra miliare della storia dell’artista.
Volevo essere un pittore e sono diventato Picasso”
Pablo Picasso

PABLO PICASSO, AUTOPORTRAIT, 1901
Huile sur toile, 81 x 60 cm
Musée national Picasso-Paris
© Succession Picasso / 2018, ProLitteris, Zurich
Photo : © RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Mathieu Rabeau
La ricerca artistica del giovane Picasso Periodo Blu
C’era una volta Picasso. Amante della vita e dell’amore. La sua arte è giunta fino a noi sopravvivendo alla morte del corpo e alle lotte dei secoli. Quante vite ha un pittore? Una, cento, infinite.
Appena ventenne l’emergente genio dell’arte Pablo Picasso intraprende la ricerca di nuovi motivi e di forme d’espressione, ricerca che presto lo condurrà alla perfezione. Gli stili e i mondi figurali cambiano rapidamente, le «rivoluzioni» artistiche si susseguono a ritmo serrato. E il suo linguaggio segue lo scandire del tempo, l’animo la corrente, l’energia vibrante di una singola variazione diventa segno, figura, immagine, opera. Il tema centrale di questa magnifica mostra è il periodo blu e rosa e quindi sui sei anni di attività artistica del giovane Picasso considerati cruciali per la sua produzione. Essa apre inoltre uno scorcio sulla nascita del cubismo intorno al 1907, un evento di portata epocale che si innesta sulle altissime prove precedenti.

PABLO PICASSO, ACROBATE ET JEUNE ARLEQUIN, 1905
Gouache sur carton, 105 x 76 cm
Collection privée
© Succession Picasso / 2018, ProLitteris, Zurich
La figura umana al centro della mostra
L’esposizione dal taglio cronologico guarda agli esordi della carriera di Picasso attraverso la lente privilegiata della figura umana. L’artista, che si muove tra Barcellona e Parigi, affronta ripetutamente e ostinatamente la rappresentazione di questo soggetto, ma non è mai “la stessa cosa”. A partire dal 1901, nella fase dominata dal periodo blu, Picasso indaga la miseria e gli abissi emotivi dei reietti della società. Opere drammatiche, ricche di pathos, la cui forza espressiva emerge violentemente. Un racconto analitico e concreto, scorcio della società. Stabilitosi a Parigi nel 1905, nel cosiddetto periodo rosa, conferisce dignità artistica alle speranze dei personaggi circensi. Saltimbanchi, acrobati e arlecchini diventano il suo soggetto preferito. Alla ricerca di una nuova autenticità, verso la metà del 1906 Picasso trascorre diverse settimane nel villaggio di Gósol, nei Pirenei spagnoli, dove crea numerosi dipinti e sculture in cui convergono canoni corporei sia arcaici sia classici. Nel progressivo deformarsi e scomporsi della figura, visibile specialmente nelle raffigurazioni «primitivistiche», soprattutto di nudi femminili, eseguite dopo il ritorno a Parigi, si annuncia il linguaggio cubista che si svilupperà a partire dal 1907.

PABLO PICASSO, FAMILLE DE SALTIMBANQUES AVEC UN SINGE, 1905
Gouache, aquarelle et encre sur carton, 104 x 75 cm
Göteborg Konstmuseum, Acquis 1922
© Succession Picasso / 2018, ProLitteris, Zurich
Photo : © Göteborg Konstmuseum
Intense emozioni: Picasso periodo rosa
Negli incantevoli e toccanti lavori del periodo blu e rosa, compiuti in Spagna e in Francia, il giovane e ambizioso artista realizza opere di valenza espressiva universale. L’iconografia si accende di sfumature di colore differenti. Dolore e speranza sono due volti della stessa medaglia affiancati dalla lotta sociale. Temi esistenziali assoluti quali la vita, l’amore, la sessualità, il destino e la morte si incarnano in giovani donne e uomini di delicata bellezza, ma anche l’arlecchino, fanciulli o vecchi segnati dall’esistenza, che recano in sé emozioni intense, felicità e gioia non meno che solitudine e melanconia. Tutto parla: i volti dei soggetti raccontano il cerchio della vita lasciando nell’osservatore un grande insegnamento intramontabile.
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