Le creature marine fantastiche di Petrit Halilaj e Álvaro Urbano nella Chiesa sconsacrata di San Lorenzo a Venezia
La Chiesa veneziana di San Lorenzo, a Castello, sede di Ocean Space, dove è allestita l’installazione Ensemble lunare per mari in rivolta, degli artisti Petrit Halilaj e Álvaro Urbano, con il patrocinio di Audemars Piguet Contemporary. ©Enrico Fiorese, courtesy Ocean Space
“Ay mi pescadito”, canzone popolare spagnola per bambini, aleggia tra le volte della storica chiesa di San Lorenzo, a Venezia. Una nenia dolce, che la nonna di Álvaro Urbano (classe 1983) gli cantava quando era bambino. Lontana premessa, un substrato della sensibilità ecologica dell’artista che lo ha portato a realizzare, con il partner Petrit Halilaj (nato nel 1986) l’installazione Ensemble lunare per mari in rivolta, allestita a Venezia, nella Chiesa di San Lorenzo, co-commissionata da Audemars Piguet Contemporary (il braccio armato dell’omonima manifattura di orologi svizzera per promuovere l’arte contemporanea) e da TBA21-Academy, rispettivamente con le curatrici Audrey Teichmann e Barbara Casavecchia. Un progetto comune per il duo di artisti con base a Berlino che, compagni nella vita, di solito lavorano separatamente, ma con tratti analoghi, come includere nei loro lavori elementi personali e ludici, che mettono in discussione le norme sociali.
Gli artisti Petrit Halilaj, destra, e Álvaro Urbano, a sinistra, lavorano entrambi a Berlino.
Tra le mura nude e spoglie della chiesa, lo spazio è popolato da animali marini fantastici che volano o nuotano. Un consesso di creature metamorfiche acquatiche, terrestri e aeree, realizzate in lamine di alluminio, ondeggianti tra code, ali, pinne. Di più, ogni scultura ha un’anima musicale in virtù di un carillon o perché essa stessa strumento, in una sinfonia di note e suoni, che prende vita per mano degli stessi visitatori. L’ensemble è pensato come un ecosistema complesso in evoluzione, composto in tutto da 30 pezzi di varie dimensioni, che esplora la coesione, la resistenza o la disarmonia tra specie diverse, il mondo umano e quello naturale. Su tutto trionfa un uovo/luna (a seconda del punto di visuale) di un bianco gessoso – richiamo a ciò che resta degli intonaci della chiesa – con il duplice significato di simbolo della vita e dell’alternarsi delle fasi lunari e quindi dei ritmi della natura. “Un’installazione immersiva e interattiva, che affronta i temi della trasformazione e dell’appartenenza”, ha detto la curatrice Audrey Teichmann.
Visione d’insieme dell’installazione Ensemble lunare per mari in rivolta all’interno della chiesa sconsacrata di San Lorenzo, a Venezia. Courtesy of the artists, TBA21 and Audemars Piguet
Per tutta la durata della mostra, un cast di musicisti e danzatori anima l’installazione con delle performance, accogliendo i visitatori (circa una volta al mese). Non manca il riferimento all’ambiente della Laguna di Venezia, rappresentato dagli artisti travestiti da gabbiani, che coordinano il gruppo di performers. L’evento è stato organizzato nell’ambito di Thus Waves come in pairs (dal verso di una poesia di Etel Adnan, recentemente scomparsa), curato da Barbara Casavecchia per Ocean Space, centro per l’Oceano con base nella chiesa, promotore di mostre e ricerche, fondato da TBA21-Academy, organizzazione legata all’arte contemporanea. È a loro che la baronessa Francesca Thyssen-Bornemisza, ha affidato la struttura dopo i restauri curati dalla sua fondazione, per restituirla alla comunità. La Chiesa di San Lorenzo, sconsacrata in epoca napoleonica e chiusa, a parte qualche eccezione, per oltre 100 anni, aveva riaperto nel 2019 con la mostra di Joan Jonas Moving Off the Land II e ora con la presente esposizione. Alla navata ovest, con l’installazione del duo Petrit & Urbano corrisponde la navata est – in origine riservata esclusivamente alle monache del convento – separata dalla prima da un raro altare bifacciale. Qui si trova, in perfetta sintonia, il lavoro di Simone Fattal Sempre il mare, uomo libero, amerai!, dal verso della poesia L’homme et la mer, di Charles Baudelaire. Quel mare, femminile in francese, come entità che genera e nutre e che l’artista evoca con riferimenti diversi, dal Mediterraneo al Golfo Persico, alla laguna veneziana, in un excursus poetico e composito, tra grandi perle rosa in vetro di Murano, bricole di ceramica e figure monumentali di personaggi leggendari.
Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo, Castello 5069, Venezia. Ingresso gratuito, da mercoledì a domenica dalle 11 alle 18.
La mostra è aperta fino al 5 novembre 2023.
www.audermarspiguet.com e www.ocean-space.org
Per visite guidate, anche sulla storia della chiesa: info@ocean-space.org