Linee, colore e fantasia. Un viaggio nell’arte e nella genialità di Keith Haring in mostra a Palazzo Reale fino al 18 giugno 2017 con 110 opere, alcune delle quali inedite e per la prima volta esposte in Italia.
Una lettura retrospettiva che mette in luce la complessità della ricerca di Keith Haring e il suo rapporto con la storia dell’arte.
“Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l’uomo e il mondo. Vive nella magia.”
Linee semplici e contorni marcati. Colori accesi e forme stilizzate. L’inconfondibile linguaggio e la potenza iconica visionaria di Keith Haring approda nelle sale di Palazzo Reale di Milano.
Fino al 18 giugno 2017, la mostra “Keith Haring. About Art”, curata da Gianni Mercurio, renderà omaggio all’iconico artista americano facendoci rivivere i controversi anni Ottanta.
Ma chi è questo ragazzo che con la sua energia e genialità ha invaso le città del mondo diffondendo pace e amore? Keith Hering, classe 1974 e nato in Pennsylvania, ben presto si avvicina al mondo dei fumetti e dei cartoon grazie al padre. Spinto da un’innata curiosità e passione per i viaggi si trasferisce a New York dove scopre un mondo nuovo, fatto di avanguardie ed eccessi. E così il giovane ragazzo di provincia diventa uno dei maggiori esponenti dell’arte post- pop di fama internazionale. Le sue opere, influenzate da Pollock, Dubuffet, Klee, ma anche dall’arte classica e Rinascimentale, diventano manifesto di denuncia sociale e politica. Un universo di colori allegri e vivaci, che parla di tematiche forti come droga, razzismo, Aids. Quest’ultimo sarà proprio causa della sua morte prematura avvenuta nel 1990 a soli 31 anni.
La metropolitana era il suo atelier e l’uomo e la sua condizione di individuo il fulcro della sua arte.
In un racconto della quotidianità di ciascuno di noi, ha saputo tradurre su ogni superficie disponibile, con tratti decisi e marcati, un unico e personale immaginario simbolico, che fosse al tempo stesso tempo universale e facilmente riconoscibile. Poche tonalità, giallo, verde, blu e soprattutto rosso, rendono la sua arte popular, vicina alla gente e aperta a chiunque, senza nessuna forma di business milionario.
La mostra, un allestimento emozionante e commovente, porta il visitatore a esplorare la breve, ma esplosiva vita di Haring, che con sorprendente ottimismo lancia messaggi di speranza e voglia di vivere. Una sequenza di 110 opere, suddivise in diverse sezioni, provenienti da collezioni pubbliche e private graffiano, colpiscono e urlano voglia di libertà e anticonformismo.