L’asta del secolo. I capolavori di Allen puntano al miliardo

L’attesa è finita. La Collezione del cofondatore di Microsoft è pronta a passare sotto il martello di Christie’s al Rockefeller Center di New York. Gli artisti in catalogo? Botticelli, Picasso, Canaletto, Monet, Cézanne, Gauguin, Van Gogh – solo per citarne alcuni – ma anche i più “contemporanei” Freud, Bacon, Tansey, Hockney, Thiebaud. In arrivo nella Grande Mela una pioggia di milioni, e di record.

«La più grande asta d’arte della storia». Non ha dubbi Christie’s, alla vigilia della doppia serata al Rockefeller Center di New York. Un incanto senza precedenti, storico, visionario – come recita senza giri di parole il titolo del catalogo: Visionary: The Paul G. Allen Collection. Da settimane, tra gli addetti ai lavori, non si parla d’altro. Saranno oltre 150 le opere provenienti dalla collezione del cofondatore di Microsoft – filantropo per una vita intera, scomparso nel 2018 per le complicazioni di una lunga malattia – a sfilare sotto il martello di Jussi Pylkkänen tra domani, 9 novembre, e giovedì 10 novembre. La stima: da record, superiore a $ 1 miliardo, pronta a polverizzare il recente traguardo della Macklowe Collection ($ 922 milioni da Sotheby’s, 2021/2022). Ciliegina sulla torta: il ricavato andrà tutto in beneficenza, come ultima volontà del suo illustre proprietario.

Sandro Botticelli, Madonna del Magnificat © Christie’s Images Limited 2022

I motivi di tanto clamore? Le ragioni della scelta adottate per mettere insieme la collezione negli anni: l’eccellenza, la selezione del meglio, sempre, la ricerca ossessiva di quelle opere innovative, iconiche, spartiacque per la loro poetica e la cultura visiva intera – «cerco ogni volta di capire dove sta andando il futuro», spiegava Allen in un’intervista del 2016. Nessuna sorpresa, dunque, se a sfilare domani sarà anche La Madonna del Magnificat di Sandro Botticelli, una versione quasi analoga a quella conservata agli Uffizi, offerta con una stima superiore ai $ 40 milioni. Ma c’è chi si spinge oltre nelle previsioni: con un soggetto e una provenienza del genere, il Tondo rinascimentale potrebbe insinuare perfino il record dell’artista, mettendo a dura prova i traguardi da $ 92 milioni di Young Man Holding a Roundel (Sotheby’s, 2021) e i $ 45 milioni di The Man of Sorrows (Sotheby’s, 2022). A proposito di Old Masters coi fiocchi: c’è anche Jan Brueghel il Giovane tra gli highlights della vendita. Il suo The Five Senses: Sight si sviluppa in cinque pannelli separati venduti come lotto unico (stima: $ 4-6 milioni) e già nel 2001 fissava il record per l’artista, con un’aggiudicazione da $ 3,8 milioni.

Gustav Klimt, Birch Forest, oil on canvas (110.1 x 109.8 cm.). Painted in 1903. Estimate on request, in excess of $ 90,000,000 © Christie’s Images Limited 2022

Tra i Vecchi Maestri in catalogo risplende anche l’aria serena della Laguna di Canaletto. Poi via verso Pablo Picasso, Georgia O’Keeffe, Claude Monet, Jasper Johns: 500 anni di capolavori che sfidano senza sforzo i più acclamati musei internazionali. «È difficile immaginare che questo sia il risultato dell’appassionata ricerca di un solo uomo», è il commento di Marc Porter, Presidente di Christie’s Americas. La voce grossa della collezione la fanno ça va sans dire i decenni a cavallo tra Otto e Novecento. Vedi Birch Forest di Gustav Klimt, esposta nella personale Klimt: Secession, a Vienna, nel 1903, Allen l’ha acquistata da Christie’s nel 2006 per $ 40 milioni (stima attuale «in excess of $ 90million», recita il catalogo). E vedi la meraviglia sfaccettata de La montagne Sainte-Victoire di Paul Cézanne, all’incanto con una valutazione monstre intorno ai $ 120 milioni – la più alta di tutta la collezione. Si scende a quota $ 100 milioni con Verger avec cyprès di Vincent van Gogh, direttamente dalla celebre serie dei 14 Orchard paintings – solo 5 sono ancora in mani private. E arriviamo così a due paesaggi portuali, Concarneau, calme du matin (Opus no. 219, larghetto) di Paul Signac (stima: oltre $ 28 milioni) e Depositing of John Bellini’s Three Pictures in La Chiesa Redentore, Venice di William Turner (stima: oltre $ 30 milioni). Vicini cromaticamente, diversissimi per tormento, resa, stile.

Claude Monet, Waterloo Bridge, soleil voilé, oil on canvas (65.4 x 100 cm.). Painted in 1899-1903. Estimate on request, in excess of $ 60,000,000 © Christie’s Images Limited 2022

Non solo natura e paesaggio, anche la figura umana farà la sua parte nel tour de force della collezione Allen. Occhi puntati su due grandi ritratti familiari: il primo – Large Interior, W11 (after Watteau) di Lucian Freud – tutto incentrato sull’intimità domestica e ispirato all’opera Pierrot Content di Watteau (stima: oltre $ 75 milioni). Il secondo, Maternité II di Paul Gauguin – icona della maturità, le donne tahitiane in posa classica, l’ambiente paradisiaco, le nette campiture di colore – è stato eseguito nel 1899, quattro anni dopo la fuga definitiva dalla Francia, nel periodo dei suoi più acclamati capolavori (stima: oltre i $ 90 milioni). Ultimo approdo, Les Poseuses, Ensemble (Petit eversion) di Georges Seurat. La piccola perla puntinista – stimata oltre $ 100 milioni – è appartenuta nientemeno che al collezionista Alphonse Kann, al quale Marcel Proust si ispirò per Charles Swann, personaggio de La Recherche. Non solo. Secondo studi contemporanei, la celebre tela Un dimanche d’été à l’Île de La Grande Jatte occupava un lungo tratto di muro all’interno dello studio di Seurat proprio durante il periodo in cui stava lavorando a Les Poseuses. Giri immensi, nomi titanici, un cerchio che prova a chiudersi.

Nata per sopravvivere al suo custode temporaneo – come Allen si autodefinì riguardo alla propria raccolta – la collezione è destinata a rigenerarsi sotto l’egida e la cura di nuovi, fortunati proprietari. Custodi temporanei, ma eterni, di infiniti capolavori. Si spera, altrettanto visionari.