Small Gems è il titolo della nuova mostra di Agostino Bonalumi, ospitata alla Cardi Gallery di Milano, dedicata ad una speciale selezione di lavori di piccole dimensioni inediti, che l’artista ha realizzato durante tutto l’arco della sua carriera.
Oggettualizzare l’opera superando il linguaggio informale
Agostino Bonalumi, artista lombardo nato a metà degli anni Trenta, insieme a Enrico Castellani e Piero Manzoni ed Enrico Baj ha segnato la scena artistica italiana a partire dagli anni Sessanta. Come pittore autodidatta, si è concentrato sull’oggettualizzazione dell’opera d’arte, superando il linguaggio informale. Proprio alla fine degli anni Cinquanta, Agostino Bonalumi ha cominciato a utilizzare la tela estroflessa come strumento di espressione, utilizzandola in combinazione con altri elementi come: il legno e l’acciaio posti dietro alla tela, fino a farla deformare. Una sigla stilistica che rimane invariata nel percorso dell’artista evolvendola poi in ambito scultoreo e architettonico.
Entrare in contatto con l’arte
Nel percorso minimale, quanto suggestivo di questa mostra, il visitatore potrà entrare a contatto con l’arte di Bonalumi seguendo la sua crescita concettuale e progettuale, scoprendone la sua ricerca metodologica. Dalle tele estroflesse fino alla produzione scultorea. Le opere di piccolo formato, possiedono una propria individualità e sono il cuore della mostra. Figlie della sua sperimentazione, l’artista utilizza diversi materiali: oltre alla tela estroflessa, fa uso anche della ceramica e del bronzo. I lavori in mostra non sono né modelli preparatori né bozzetti di opere di maggiori dimensioni, al contrario, nascono proprio dalla volontà dell’artista di realizzare opere perfette, successive a quelle più grandi, permettendo all’artista di delineare meglio l’idea progettuale alla base.
Il colore, espressione di forza poetica e rigore formale
Molte delle opere esposte sono degli inediti, che delineano il profilo di Bonalumi in forma analitica. Dalle nuance scelte per le sue opere, si evince come il colore esprima forza poetica e rigore formale. Le estroflessioni, indagano il rapporto con il mondo visibile: la realtà diventa parte integrante dell’immagine. Ciò che conta per l’artista è la tridimensionalità della pittura divenendo trasgressione nei confronti della bidimensionalità. Per la sua arte dai confini poco definiti, Giulio Carlo Argan commento che «L’opera di Agostino Bonaluni non è pittura, non è scultura, non è architettura, ma ha l’artisticità di pittura, scultura ed architettura».
Inoltre, attraverso la sua sapiente capacità di combinare luci e ombre, è stato in grado di generare effetti visivi particolari, invertendo la direzione delle fonti di luce.