Palazzo Reale di Milano torna sotto i riflettori con la mostra dedicata a Georges de La Tour: l’Europa della luce, che per la prima volta sceglie l’Italia come sua destinazione.
Fino al 7 giugno 2020, uno dei più celebri pittori francesi del Seicento viene raccontato in relazione con i grandi maestri del suo tempo.
Scopriamo insieme l’avvincente storia…
La natura protagonista nelle opere dei grandi artisti Seicenteschi, è individuabile anche nelle tele di Georges de la Tour, che ha fatto della stessa, un racconto contrastante. Da una parte, temi diurni, crudamente vicini alla realtà, evidenziano la povertà dell’epoca raffigurando uomini con i volti scavati e segnati dall’inesorabile trascorrere del tempo, dall’altra, ritroviamo temi notturni dove figure illuminate dalla luce di una candela, si stagliano silenziose e assorte nel buio della notte.
Il percorso espositivo della mostra l’Europa della luce a Palazzo Reale, promossa e prodotta da Comune di Milano e MondoMostre Skira, si pone come obiettivo quello di riflettere sulla pittura intorno alla natura e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l’opera di questo misterioso artista. Curata dalla Prof.ssa Francesca Cappelletti e di Thomas Clement Salomon, il viaggio nel segno pittorico di De La Tour è appena cominciato.

Georges de La Tour
Il denaro versato, 1625-1627 ca.
Olio su tela, 99 x 152 cm
Leopoli National Art Gallery, Ucraina
Artista delle notti. Artista della realtà
La Tour è l’artista delle variazioni minime, della sfumatura, dell’inafferrabile. La scelta di tonalità differenti fra una composizione e l’altra, spesso evidenziano sottili mutamenti di significato. Un artista stimato alla sua epoca, in bilico fra delicatezza e brutalità. Nonostante l’alone di mistero che avvolge l’artista lorenese e la sua opera, da decenni ormai Georges de La Tour è uno dei pittori prediletti dai francesi e non solo. Inevitabile è il paragone con Caravaggio, la cui indole inquieta è giunta fino a noi. Lo studio della luce, il senso drammatico, teatrale, della composizione è contaminato dalla pittura di Caravaggio, di cui oggi non abbiamo prove che i due si siano effettivamente conosciuti.

Georges de La Tour (studio)
Educazione della Vergine, 1650 ca.
Olio su tela, 83,8 x 100,3 cm
The Frick Collection, New York, Stati Uniti
Realismo enigmatico
Il realismo enigmatico di De La Tour prende in prestito angeli del popolo, santi senza aureola, privi di attributi iconografici, prediligendo soggetti presi dalla strada, come i mendicanti, piuttosto che modelli storici o personaggi altolocati.
Capolavori in mostra
Molti i capolavori in mostra nei quali spicca la profonda intensità emotiva dei soggetti raffigurati. La vena caravaggesca è molto evidente nelle figure e nella drammaticità delle scene rappresentate grazie all’impiego magistrale della luce. Un linguaggio personale, delineato con rigoroso realismo. I pochi quadri riconosciuti come autografi sono perlopiù di piccolo o medio formato, intimi, privi di sfondo paesaggistico, notturni e, soprattutto nella presunta ultima fase artistica, quasi dei monocromi dall’impianto geometrico, semplice ma modernissimo per l’epoca.

Georges de La Tour
San Filippo, 1614-1615 ca. – 1623
Olio su tela, 63,5 x 53,3 cm
Chrysler Museum of Art, Norfolk, Stati Uniti
Per la prima volta dunque, a Milano a Palazzo Reale, si potrà entrare in contatto con il mondo e le opere del pittore dalla straordinaria unicità.