
Allestimento della mostra “Ad occhi chiusi” all’interno delle mura del Forte di Gavi – credits @Valentina Esposito
Il lavoro dell’artista e scultore Nino Ventura, classe 1959, si colloca al confine fiaba e realtà. Due universi paralleli, , visitabili presso il Forte di Gavi, in cui è il dualismo a pervaderli.
Le creazioni, impulsive e instabili, ma allo stesso tempo molto concrete, sono assurde e hanno una doppia faccia, quasi come una maschera di teatro greco. Un concetto intrigante, di cui molte discipline scientifiche si sono fino ad oggi occupate: dalla psicologia, alla filosofia e neurologia fino alla matematica, così precisa, ma nello stesso tempo affascinante. Un gioco tra opposti, che si sfidano e affrontano, affezionano e ammiccano.
A una prima visione, le opere di Ventura rinunciano al contesto, lasciando spazio all’interpretazione inerente la nostra sfera più intima e facendo esplodere gli elementi più connaturati e contrastanti nella condizione umana: la sopraffazione e la bonarietà, l’odio e la tenerezza, la violenza e la sicurezza.
Queste figure navigano in un limbo, ma sembrano venire da un posto ben definito. Sono il possibile contro il probabile, un universo che solo un artista può essere in grado di vedere e riportare. Un’arte che comunica per ossimori, volta alla rigenerazione continua, come una Fenice che muore e risorge dalle proprie ceneri, applicandosi al passato e proiettata verso il futuro, in continuo divenire.

Allestimento della mostra “Ad occhi chiusi” di Nino Ventura all’interno del Forte di Gavi – credits @Valentina Esposito
Sirene, angeli, pesci e soldati sono i soggetti prediletti da Nino Ventura, che fino al 30 settembre il Forte dei Gavi ospiterà con una sezione antologica.
L’evento “Ad occhi chiusi”, realizzato dal polo Museale del Piemonte e con la Direzione del Forte di Gavi, in collaborazione con l’Associazione Amici del Forte di Gavi, ha dato l’avvio alla programmazione di mostre d’arte contemporanea per meglio valorizzare il territorio piemontese.
Questa mostra, raccoglie al suo interno sculture che appartengono a un universo immaginario, che solo un artista può essere in grado di immaginare, ed evocare un mondo antico attraverso gesta eroiche di una civiltà che non c’è più.

Uno scorcio della fortezza che domina il comune di Gavi (Alessandria) – credits @Valentina Esposito
L’abilità tecnica di Nino Ventura, la sua conoscenza di materiali naturali come la terracotta e il bronzo, l’attenzione ai dettagli, sono sorprendenti.
Queste opere, non sono manifestazione di bellezza, ma scintille di visione che viaggiano sui binari del ribaltamento delle convenzioni, della dissoluzione del linguaggio, del grottesco come riflessione.
La figura non è il corpo, ma la trasposizione materica di uno spirito che arriva da una dimensione difficile da decifrare e decodificare. L’esplosione della fantasia e delle individualità offre una lente di ingrandimento per scovare i lati nascosti degli uomini.
Con lo stesso spirito ci offre l’elemento naturale e animale concentrandosi su un punto di vista completamente nuovo: la natura non è quel simbolo di purezza che tutti credono, ma ha lo stesso profilo misterioso degli esseri umani. Nino Ventura crea neologismi visivi e anziché contrarre le vocali, lega il cosmo dell’inventiva con l’universo della logica.

Allestimento della mostra “Ad occhi chiusi” all’interno della fortezza – credits @Valentina Esposito
Costruita ed utilizzata come roccaforte dai genovesi sulle rovine di un castello di origine medievale, il Forte di Gavi è oggi una fortezza di proprietà demaniale inserita nel circuito “Castelli Aperti” ed ospita molte manifestazioni ed eventi.