Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro.
Pablo Picasso, Minotauromachia (1935)
Palazzo Reale Milano: in mostra Picasso ed il suo rapporto con il mito e l’antichità
C’era una volta Picasso. Un genio e artista indiscusso, che ha fatto dell’arte la sua arma potente di denuncia e rappresentazione della società. Fin da giovanissimo impara a padroneggiare un accademismo da cui trae il meglio grazie al proprio virtuosismo tecnico riuscendo a riformare totalmente i codici. Una rinuncia al Bello ideale, un abbandono totale di tutti i criteri estetici che nella sua opera trasforma la figura il caposaldo da cui partire.
La mostra, Picasso. Metamorfosi, in programma fino al 17 febbraio 2019 a Palazzo Reale di Milano, mette in evidenza lo stretto rapporto tra l’artista, il mito e l’arte classica.
Non solo un archivio di simboli e modelli da cui trarre ispirazione per le proprie creazioni, ma archetipo vitale dell’umanità, espressione primaria dei sentimenti. Un dialogo continuo tra le arti, dove pezzi classici sono accostati ai capolavori moderni in cui Picasso costruisce un rapporto nuovo emozionante e vivo. Promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, la mostra è curata da Pascale Picard, in cui sono esposti oltre duecento capolavori provenienti dal Louvre e da altre importanti istituzioni europee, e presentati in sei sezioni, in cui sarà possibile scoprire le mitologie reinventate da Picasso e ripresentate nelle sue opere filtrate attraverso il suo personalissimo gusto artistico ed estetico.
Tra le mostre a Milano che negli anni sono state dedicate al genio spagnolo, “Picasso, Metamorfosi” ha già registrato oltre 90 mila prenotazioni
Il percorso espositivo viene inaugurato dalla Mitologia del Bacio in cui confluiscono due altri illustri artisti: Ingres e Rodin, che prima di lui avevano aperto la strada su questa tematica. Diverse versioni de Il Bacio sono presenti in mostra. La pulsione erotica nei confronti dell’universo femminile è qua proposta.
Come ogni artista sono innanzitutto un pittore della donna e, per me, la donna è essenzialmente una macchina per soffrire.
Pablo Picasso
Tra le altre sezioni, centrale è Arianna tra il Minotauro e Fauno. In questa sezione la ricerca estetica di Picasso si rifà alle raffigurazioni di esseri fantastici presenti nel reportorio mitologico. Dicotomie concettuali tra bene e male, vita e morte sono rappresentate nei disegni. La bellezza di Arianna racconta l’idillio amoroso verso una rinascita ciclica e perpetua.
Nelle sezioni dedicate al Louvre è evidente l’ispirazione classica delle figure presenti su vasi, sculture e dipinti perlopiù greci che l’artista riporterà nelle sue opere. Attraverso la sua grande capacità visiva, il genio spagnolo riuscirà a trasporre ciascuna illustrazione nelle proprie opere attraverso una spontaneità indescrivibile.
Per chiudere il percorso, ritroviamo l’antichità delle metamorfosi. La spettacolare scultura al centro della sala, La donna in giardino in ferro saldato utilizzato come materiale di riciclo e dipinta di bianco apre questa sezione per introdurre le Metamorfosi di Ovidio. Picasso nel corso del tempo è riuscito a penetrare nel cuore di questa alchimia creativa. In tal senso, le scene immaginate dall’artista accompagnano il testo e sottolineano l’importanza della fonte letteraria nell’interpretazione che ne propone l’artista.