Un amore folle e straordinario, quello tra il grande couturier Yves Saint Laurent e Pierre Bergé suo compagno di vita e collaboratore per oltre cinquant’anni.
Era il lontano 1958 quando i due si incontrarono e da allora non si lasciarono mai più.
Al teatro Menotti di Milano, il 21 settembre, andrà in scena lo spettacolo di Roberto Piana, Da Pierre Bergé, con amore, con la partecipazione speciale di Pino Ammendola, le musiche live di Giovanni Monti, e con la presenza straordinaria di Eva Robin’s attrice, cantante e conduttrice da sempre riconosciuta come interprete ricca di classe ed ironia.
Un momento di grande emozione, dove sarà possibile toccare direttamente con il cuore la purezza di un amore forte e incontrastato, capace di superare ogni difficoltà e gelosia, tradimento e pazzia.
Non sono mai riuscito ad andare più lontano della fine della sua strada,
era difficile per me separarmi da Yves.Pierre Bergé

La storia di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé: a teatro 50 anni di ricordi
Nelle lettere postume alla morte dello stilista, avvenuta nel 2008, il compagno Pierre Bergé ci narra un amore folle, difficile a tratti, dal carattere turbolento e pervaso dall’infelicità e passione irrefrenabile allo stesso tempo, dove l’eccezionale e lo straordinario ne costituivano una peculiarità. Un gioco di contrasti, luci e ombre che si è protratto nel tempo superando qualunque difficoltà. Ciò che le lettere rivelano e raccontano ai propri lettori è proprio questo: i dettagli più intimi e segreti, narrati da chi ha provato in prima persona uno dei sentimenti più controversi e articolati che il genere umano possa conoscere.
Le lettere sono il resoconto di “un’assenza sempre presente”, come dice lo stesso Bergé, perché il ricordo di Yves non lo ha mai abbandonato, continuando ad accompagnarlo ovunque: nelle case in cui hanno vissuto, nei giardini Majorelle di Marrakesh, luogo segreto e privato tanto amato, in cui adoravano rifugiarvisi, divenuto ora museo, ma anche nelle località esotiche, lontane e immaginate dallo stilista, poco incline ai viaggi, e che quindi preferiva idealizzare attraverso le sue molteplici letture, e trasporre poi nelle collezioni ispirate all’Oriente grazie al suo spirito visionario.

Con una prosa semplice ma raffinata, Bergé rievoca il loro primo incontro, il loro amore, i successi condivisi, ma anche gli ultimi anni del genio della moda, difficili e trascorsi in solitudine.
Tuttavia, Bergé non nasconde nelle sue parole la fragilità d’animo e gli eccessi dell’amico amante: lo stilista era, infatti, cocainomane e alcolista, ma gli riconosce un talento e una genialità unici che si sono espressi nella moda e sfociati in ogni collezione Yves Saint Laurent.
Com’era giovane e bello il mattino di Parigi quando ci siamo incontrati!
Affrontavi la tua prima battaglia.
Quel giorno hai conquistato la gloria e, da allora, non ti ha più lasciato.
Come avrei potuto immaginare che cinquant’anni dopo ci saremmo trovati qui uno di fronte all’altro e che mi sarei rivolto a te per un ultimo addio?
È l’ultima volta che ti parlo, l’ultima volta che posso farlo.
Presto, le tue ceneri raggiungeranno la sepoltura che ti aspetta nei giardini di Marrakech.Pierre Bergé