Ho scelto di mescolare immagini di moda astratte con fotografie meno conosciute. Sono grata a Giorgio Armani per il suo invito e per la libertà che mi ha concesso con questa mostra. Apprezzo da sempre la sua couture senza tempo. A entrambi piace la sfida di fare di più con meno, e di lavorare con o senza colore.
Sarah Moon
Scatti inconfondibili, dai contorni indefiniti, labili, figure femminili eteree e atemporali. Questa è (o non è)Sarah Moon, artista francese e una delle più importanti fotografe di moda contemporanee.
Marielle Warin, nacque a Vernon in Francia nel 1941, ma a causa della guerra fu costretta a trasferirsi con la sua famiglia in Inghilterra fino agli anni Sessanta, quando rientrerà a Parigi per lavorare come modella. Pochi anni dopo, inizia a stare al di là dell’obiettivo divenendo fotografa freelance nel 1968 con lo pseudonimo di Sarah Moon.
Donna emancipata e sognante, in perfetto spirito con le ribellioni che scuotevano il continente negli anni ’70, i suoi scatti immortalano l’epoca trasportandolo ai giorni nostri. Così nelle pagine della rivista rivoluzionaria Nova raccontava le donne più audaci del periodo attraverso le campagne pubblicitari di Biba, tempio dello stile molto apprezzato dal mitico Freddie Mercury e Cacharel per poi dilettarsi nella realizzazione di innumerevoli pubblicazioni e servizi di moda con tutti i maggiori marchi del momento.
Solo a metà degli anni ’80 Sarah Moon comincia, parallelamente, a raccontare attraverso un filone editoriale personale, unico, dallo stile inconfondibile e libero dei canoni limitanti della perfezione l’evanescenza della bellezza e l’incertezza del tempo, preferendo andare oltre la superficie, scalfendola analizzando e denunciando l’evanescenza della bellezza e l’incertezza del tempo.

Due imperdibili mostre fotografiche a Milano per scoprire il mondo visto dall’obbiettivo di Sarah Moon
Come grande creatrice di immagini Sarah Moon ci racconta attraverso la fotografia una dimensione ricercata da una parte, ma nello stesso tempo sospesa e priva di contestualizzazione temporale, dove le stagioni si fondono tra loro, gli abiti, i fiori, gli animali e gli edifici industriali si mescolano in un unico insieme e mondo parallelo in cui gli anni e le epoche si scoprono e svelano in un intreccio indefinito.
From one season to another è il titolo di questa personale monografica che Armani Silos ospiterà fino al 6 gennaio 2019. Una carrellata di 170 scatti di formati differenti, a colori e in bianco e nero ci porteranno ad esplorare l’artista da vicino.
In parallelo, la Fondazione Sozzani con la mostra Sarah Moon. Time at Work mette in evidenza il percorso artistico dell’artista. 90 opere descrivono il tempo passato in un incontro trasversale. L’osservatore avrà la possibilità di indagare la realtà filtrata dall’obiettivo della fotografa artista. Il tempo regala, dona, ma cancella inesorabilmente ciò che è stato modificandone i ricordi, sbiadendoli proprio come la carta di una polaroid.

Tutto questo è Sarah Moon il cui mondo misterioso e riservato ci è concesso e svelato attraverso uno spiraglio di luce in perfetto equilibrio tra fiaba e fantasia.
Merci!