Proseguono le vendite di capolavori surrealisti, in giro per il globo. Ecco le proposte di Sotheby’s e di Christie’s, dalle visioni allucinate di Leonora Carrington a una colomba onirica di René Magritte
Passato il gennaio delle melodie antiche degli Old Masters nella Grande Mela, è tempo delle sinfonie più irrazionali dell’arte moderna e contemporanea. New York passa il testimone alle capitali d’oltreoceano, Londra e Parigi. Si parte da King Street. Christie’s propone una serie di incanti dedicati al Surrealismo, al movimento allucinato fondato nel 1924 da André Breton. C’è una colomba onirica di Renè Magritte tra i top lot della stagione, di quel pittore che, esattamente un anno fa, aggiornava i suoi numeri con L’impero delle luci da £ 59,4 milioni (Sotheby’s 2022). Nuovo step il prossimo 28 febbraio, durante la vendita serale The Art of the Surreal: il maestro belga torna in corsa con la gouache Le retour, una colomba che si tramuta in cielo, stagliata a sua volta su un cielo di un altro colore; il tutto solcando le acque a lume di stelle e di luna, con quel mare ondoso illuminato a giorno ad accentuare i salti illogici della composizione. Stima: £ 4-6 milioni.
Non solo. Sulla stessa linea Memory of a Surreal Journey, in programma a fine febbraio. Un catalogo di 25 opere provenienti da una pregiata collezione americana, sfilano una dopo l’altra le pittrici surrealiste del Latte dei sogni della Biennale dello scorso anno di Cecilia Alemani – da Leonora Carrington (Quería ser pájaro, stima: £ 900 mila-1,4 milioni) alla spagnola Remedios Varo (Retrato del Doctor Ignacio Chàvez, stima: £ 2,5-3,5 milioni), fino alle visioni più eteree di Dorothea Tanning e Leonor Fini. «Non c’è soltanto il Surrealismo europeo», racconta Olivier Camu, Deputy Chairman, Impressionist and Modern Art, Christie’s, «ma anche quello nordamericano e latinoamericano». Óscar Domínguez, Wolfgang Paalen, Gordon Onslow Ford, una sequenza di visioni eccentriche, stralunate, senza geografia. E poi il sempiterno Magritte, con Souvenir de voyage, dove una fantasmagorica Torre di Pisa, sui toni celestiali del blu, è sostenuta da una leggerissima piuma (stima: £ 2,5-3,5 milioni). Temperature simili a quelle di Merveilles des mers di Yves Tanguy, una landa da sogno da £ 900 mila-1,5 milioni.

Leonora Carrington, Quería ser pájaro, 1960. © Christie’s Images Limited 2023
Dai bagliori lagunari della Biennale alle grandi mostre, non ha incontrato barriere, negli ultimi mesi, la febbre surrealista in giro per il globo: Surrealism Beyond Borders al Metropolitan Museum di New York e alla Tate di Londra; la sorprendente Surrealismo e Magia. La modernità incantata alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia; la milanesissima Leonor Fini. Italian Fury, nella programmazione della Galleria Tommaso Calabro, per citare un altro nome nostrano. Non mancano gli esempi sparpagliati tra i booth internazionali, bella tra le altre la proposta della Gallery Wendi Norris, che nell’ultima edizione di Frieze Masters, a Londra, riuniva le grandi surrealiste in mostra a Venezia. Infine le aste, recettrici per eccellenza del desiderio dei collectors mondiali. «Il mercato internazionale delle grandi opere d’arte surrealista non fa che crescere», conferma Thomas Bompard, Head of Sale & Vice-President, Sotheby’s Francia, «alimentato da una nuova generazione di collezionisti d’arte contemporanea, da una forte domanda da parte di quelli asiatici e da un crescente appetito dei collezionisti tradizionali, alla ricerca del meglio del meglio». Il risultato: Le mal oublié di Dorothea Tanning che, da Christie’s, lo scorso maggio, schizzava al record di $ 1,4 milioni. The Garden of Paracelsus di Leonora Carrington, da Sotheby’s, che polverizzava tutte le stime fino al tetto dorato di $ 3,3 milioni. Un trend che si espande a macchia d’olio. Su tela.

René Magritte, Souvenir de voyage, 1958. © Christie’s Images Limited 2023
Ed eccola quindi la risposta di Sotheby’s, altrettanto sognante, allucinata, visionaria. A distanza di un anno dal primissimo lancio di Surrealism and Its Legacy, la maison di Patrick Drahi riproporrà il 15 marzo quello stesso format parigino che nel 2022 chiudeva i giochi a quota € 33 milioni, con una white glove sale appena sfiorata e un nuovo record per Francis Picabia (fissato con Pavonia del 1929 a quota € 10 milioni). Gli assi nella manica dell’edizione 2023: innanzitutto Novia, un altro lavoro di Picabia, anno 1916. Rappresenta la novia, la giovane fidanzata, la sposa, e insieme una locomotiva, anzi tutto in uno, per riassumere in un solo lavoro due temi caldi dell’ossessione dell’artista – l’emancipazione delle donne e le innovazioni meccaniche di allora. La stima: € 2,5-3,5 milioni. In buona compagnia con altri lotti milionari, come La Leçon de musique di Magritte, omaggio magistrale, ma personalissimo, alla pittura di Vermeer (stima: € 2-3 milioni), e ancora Eye with a fluid di Ed Ruscha, proprio nell’anno della grande retrospettiva dell’artista statunitense che si terrà al MoMA di New York (stima: € 1,5-2 milioni).
«Il Surrealismo […] ha trasformato il caos in bellezza, la contraddizione in poesia, l’oscurità in immagini, l’impossibile in possibile» – così gli esperti di Sotheby’s annunciano il prossimo, imminente tour de force parigino, tra gli scintillii cangianti della Ville Lumière. E noi non attendiamo che questo, in effetti, le trame contorte dei sogni, ben oltre ogni intreccio comprensibile, per cogliere nuove chiavi di lettura per decriptare la realtà. Il latte dei sogni.

: Remedios Varo, Retrato del Doctor Ignacio Chávez, 1957. © Christie’s Images Limited 2023
