Fondazione Prada, a Milano, presenta “The Porcelain Room – Chinese Export Porcelain”, una nuova mostra curata da Jorge Welsh e Luísa Vinhais dedicata all’Oro Bianco del Sol Levante: la porcellana. Un viaggio nel cuore della storia e nella patria che ha dato i natali a questo prezioso materiale molti secoli fa.
Cabinet de curiosité
“The Porcelain Room” è il titolo della mostra, che fino al 28 settembre 2020, riunisce esempi di porcellane realizzate tra il XVI e il XIX secolo e ne esplora la bellezza e il fascino. Il percorso, articolato in tre differenti sezioni espositive, mette in luce la capacità di produrre porcellane da parte del popolo cinese per venire incontro a ogni singola richiesta che il mercato esigeva. La porcellana, oro bianco. Preziosa e fine creatura, nata dalle sapienti mani di artigiani di assoluta eccellenza è caratterizzata da un passato glorioso, che affonda le sue radici nel 618 d.C. Conosciuta oltre i confini nazionali della Cina già durante la dinastia Tang (618-907d.C.), è solo con l’apertura delle rotte marittime verso est da parte dei portoghesi, che l’esportazione delle porcellane aumenta considerevolmente raggiungendo ogni regione del mondo. Durante la dinastia Ming (1368-1644) il mercato di esportazione verso Occidente diventa sempre più fiorente, inizialmente con il commercio delle porcellane celadon e smaltate blu, divenendo, in seguito, la prima merce venduta a livello globale.

Exhibition view of “The Porcelain Room – Chinese Export Porcelain” Curated by Jorge Welsh e Luísa Vinhais Fondazione Prada, Milan 30.1 – 28.9.2020 Photo: Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada
I molteplici linguaggi espressivi di The Porcelain Room
Al 4° piano della Torre di Fondazione Prada, “The Porcelain Room” raccoglie oltre 1.700 porcellane cinesi da esportazione. Un’articolata rete di ricerche ha portato a esplorare la pluralità di linguaggi espressivi che superano i confini dell’arte contemporanea. Senza creare gerarchie e distinzioni tra arti visive, artigianato, design e produzione in serie, la mostra sottolinea il valore creativo delle porcellane cinesi da esportazione, rivelandone la raffinata lavorazione al vasto pubblico. Il costante dialogo tra l’arte contemporanea, cuore pulsante di Fondazione Prada, e l’antico, racchiuso in “The Porcelain Room”, è estremamente tangibile. Un confronto continuo tra raccolte di oggetti e installazioni provenienti da universi culturali differenti.

Exhibition view of “The Porcelain Room – Chinese Export Porcelain” Curated by Jorge Welsh e Luísa Vinhais Fondazione Prada, Milan 30.1 – 28.9.2020 Photo: Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada
Un viaggio a ritroso nella storia
Suddiviso in tre sezioni, l’allestimento progettato da Tom Postma Design è concepito come un viaggio a ritroso nella storia. Una stanza nella stanza, rivestita di velluto marrone, che include diverse vetrine espositive e uno spazio intimo decorato in oro. A corredo dell’esposizione, la sezione iniziale e centrale della mostra, include il maggior numero mai esposto finora di porcellane della dinastia Ming decorate con elementi iconografici europei. “First orders” è un termine abitualmente attribuito alle prime commissioni di porcellane cinesi da parte dei portoghesi dopo il loro arrivo in Cina che qui ritroviamo. Una raccolta preziosa. Soltanto 150 oggetti sono sopravvissuti fino ai nostri giorni e oltre 45 esempi sono stati selezionati per questa mostra, in prestito dalle principali collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. L’unicità degli oggetti esposti è caratterizzata da un insieme di pezzi rari realizzati per il mercato islamico, che presentano iscrizioni in persiano o arabo, tra cui troviamo un esempio di ciotola safavide che copia l’originale cinese.

Exhibition view of “The Porcelain Room – Chinese Export Porcelain” Curated by Jorge Welsh e Luísa Vinhais Fondazione Prada, Milan 30.1 – 28.9.2020 Photo: Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada
Influenzare l’occidente. L’esotismo cinese
La seconda sezione comprende un’ampia selezione di oggetti di uso quotidiano che raffigurano forme naturali come animali, frutta e vegetali e intende esplorare l’impatto e l’esotismo delle stoviglie cinesi per i mercati occidentali. Un bestiario immaginifico che porta l’osservatore a toccare con mano la bravura artistica degli artigiani dell’epoca. Questi oggetti, realizzati intorno al 1760, andavano a costituire straordinari servizi da tavola con lo scopo di intrattenere gli ospiti durante le cene organizzate da famiglie aristocratiche.

Exhibition view of “The Porcelain Room – Chinese Export Porcelain” Curated by Jorge Welsh e Luísa Vinhais Fondazione Prada, Milan 30.1 – 28.9.2020 Photo: Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada
Sala delle porcellane. Tradizione antica
La terza parte, invecem rende omaggio alla tradizione delle sale di porcellana nei palazzi e nelle case aristocratiche europee nel XVII secolo e nel XVIII secolo. Magnifiche installazioni caratterizzate da porcellane cinesi e specchi, pannelli smaltati e decorazioni in legno intarsiato d’oro. Stanze straordinarie create in tutta Europa. Queste stanze ed elementi architettonici sono accomunati dall’uso della porcellana che viene trasferita in un’altra dimensione diversa dalla sua funzione originale. Ogni dettaglio contribuisce a creare un ambiente speciale, colorato, esotico, ibrido e indimenticabile, dove i visitatori sono trasportati verso culture e terre lontane.
