Time Capsule Louis Vuitton
Il viaggio nella storia del lusso, firmato Louis Vuitton, è cominciato. Con la mostra Time Capsule, ospitata in una struttura space-age in Piazzetta Reale, a Milano, sarà possibile immergersi nel glorioso passato del brand figlio di tre pilastri portanti: innovazione, tecnologia e design, che l’hanno contraddistinto dal 1854 a oggi. Un incontro vis-à-vis con gli oggetti più celebri e rari selezionati direttamente dagli archivi Louis Vuitton.
165 anni di storia Louis Vuitton
La Maison Louis Vuitton affonda le radici nel 1854, 165 anni fa, quando il suo omonimo fondatore aprì il suo Atelier al numero 4 di Rue Neuve-des-Capucines, vicino a Place Vendome. Louis Vuitton, artigiano pioneristico pervaso da un forte spirito imprenditoriale, grazie all’innata capacità di anticipare le esigenze dei viaggiatori, seppe realizzare oggetti che furono al passo con l’evoluzione dei trasporti agevolando gli spostamenti nel mondo. Ancora oggi, grazie al know how radicato nella lavorazione della pelle, La Maison dimostra di essere leader sul mercato nella realizzazione di capi e oggetti all’avanguardia.
Time Capsule Louis Vuitton
Un percorso articolato nel savoir faire più radicato
Il percorso della mostra Time Capsule di Louis Vuitton si apre dall’artisan room dove il visitatore potrà osservare da vicino l’abilità e la maestria nella lavorazione dei pellami da parte degli artigiani della Maison provenienti dallo storico Atelier di Asnières sur Seine.
La mostra si snoda poi lungo i momenti chiave della storia, partendo dalla prima grande invenzione di successo di Louis Vuitton: il baule da viaggio.
Un vocabolario ricco di modelli arricchito anno dopo anno, che oggi costituiscono un lessico sine tempore. Bauli-armadio, bauli per la posta, bauli secretaire, bauli per cappelli, bauli corti e alti, così come il baule “Ideale” a doppio ripiano, confermano la reputazione di Louis Vuitton, che “racchiude in modo sicuro gli oggetti più fragili”, specializzandosi nel trasporto di abiti e cappelli. Fin dal 1854, il Baule si contraddistingue per la tela impiegata: Trianon Grey, tela a righe, nel 1872 nei toni del rosso e marrone, poi beige e marrone. La tela Damier, creata nel 1888, precedette di otto anni l’iconica tela Monogram, che arricchisce con motivi floreali, forme geometriche, e la sigla “LV”.
Un viaggio intorno al mondo
Nel XIX secolo, l’evoluzione dei trasporti ridusse le distanze: navi a vapore per collegare l’Europa con le Americhe, treni, automobili e aerei. I viaggiatori avevano bisogno di valigie e bauli pratici per trasportare i propri averi. Così, Louis Vuitton, attraverso lo studio da vicino di ciascuno dei singoli mezzi di trasporto, realizzò modelli in grado di adattarsi a ogni necessità. Dai bauli da auto in Vuittonite o tela Monogram per portare guardaroba e cappelli, legati alla parte superiore o a quella posteriore delle vetture ideali in qualsiasi condizione meteorologica, all’invenzione della Steamer Bag, che trasformò radicalmente l’industria creativa del bagaglio a mano. La Steamer Bag poteva essere piegata e conservata in un vano del baule armadio oppure contenere tutti i vestiti già indossati fino alla fine del viaggio. La sua dimensione contenuta, la leggerezza e la comodità prefiguravano la flessibilità del borsone da sport di oggi, come il suo successore.
La tradizione si sposa con l’innovazione
A chiudere la mostra, un’installazione video digitale immersiva, che vede al centro della sala un baule Louis Vuitton, simbolo del savoir faire della Maison, per trasportare lo spettatore nell’universo del brand.