La mostra Ugo Nespolo Fuori dal coro, ospitata nelle sale di Palazzo Reale, costituisce un viaggio unico nella vita dell’artista multiforme, che con la sua arte ha segnato le tappe rilevanti della storia dell’arte italiana.
L’arte di Ugo Nespolo: ironica melodia.
Colori vividi, forme incastrate tra loro in intarsi pittorici, parte fondamentale della sua produzione, ma anche lavori del periodo definito poverista. Ugo Nespolo, classe 1941, è un artista poliedrico e totale, ricco di senso d’insofferenza verso gli obblighi del conformismo creativo e critico. Figura originale è fatto di cultura e di ironia, che mischia con sapienza, portando avanti una costante e seria riflessione sull’arte.
BECAUSE OF THE SAME
2007
Tecnica mista e collage su carta da spolvero
180 x 130 cm
Un viaggio nella vita dell’artista
La mostra “ Ugo Nespolo Fuori dal coro” conta circa duecento opere di Nespolo, che raccontano, sin dal primo incontro, attraverso la forza evocativa del colore e della ricerca creativa, una attenzione particolare per i materiali: dal legno ai metalli, dalle ceramiche ai vetri. Nell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale, l’artista mostra le sue molteplici evoluzioni segnando le tappe rilevanti nella storia dell’arte italiana. La mostra, curata da Maurizio Ferraris è promossa e prodotta dal Comune di Milano e realizzata grazie a Fondazione Bracco.
ANDY DANDY
1973
Acrilici e nitro su legno
182 x 153 cm
I primi passi di Nespolo
I primi lavori di Nespolo risalgono agli anni Sessanta tra i quali troviamo Molotov, Condizionale, Power Violence, Radio, Semplicissimo e molti lavori Senza titolo. Assemblaggi caleidoscopici ad alto tasso di creatività fatti di vimini, formica, legno, colle, acciaio, ferro, carta, a cui si accompagnano una ventina di Studi per opere Schwarz in tecnica mista su carta e otto Tavole di Pastore, stampe su carta da spolvero dalle forme geometriche. I “puzzles”, cifra distintiva del lavoro di Nespolo, nascono in questi anni. L’artista sembra giocare a ritagliare e incastrare pezzi sagomati di legno, facendoli combaciare alla perfezione per comporre figure dai contorni irregolari: tessere perlopiù monocromatiche, che danno vita alla combinazione di inedite immagini policrome. La poliedricità di Nespolo è tangibile anche per il suo amore nei confronti del cinema, di cui troviamo, infatti, vari fotogrammi esposti e straordinari manifesti di film, ideati e disegnati dall’artista.
Gli anni Settanta e Ottanta
Gli anni Settanta e Ottanta vedono Nespolo ampliare ancora di più la scelta dei materiali e di conseguenza innovare le forme dei suoi lavori. Tra il 1973 e il 1985 Nespolo si reca a New York dove ha la fortuna di entrare in contatto con la pop art. Un mélange di correnti artistiche: da una parte quelle più tradizionali, dall’altra Futurismo e Dada. Arte ludica, pienamente inserita nel contesto della vita quotidiana, come lo è d’altro canto, la pop art. Artista e uomo di cultura è anche critico d’arte. La contaminazione è parte integrante del DNA dell’artista, che rivendica l’esigenza di scendere in mezzo alla gente e realizzare un’arte più popolare.
IPOTESI DIALETTICA
1973
Cartapesta dipinta
Nespolo e l’arte applicata
Non potevano mancare, per definire il suo percorso di artista, il design e l’arte applicata, che hanno portato Nespolo a cimentarsi nei settori più disparati: dall’abbigliamento all’arredamento, dalle copertine di libri e di dischi alla grafica pubblicitaria. Le sue pubblicità come Campari, Richard Ginori – di cui è stato il direttore artistico – sono parte integrante della storia. I suoi manifesti culturali e sportivi sono entrati nell’immaginario della storia. Osservarli esposti fanno sorridere ed evocano alla memoria ricordi sbiaditi dal tempo. Tanti i marchi che hanno fatto affidamento alle sue capacità creative. Tra questi troviamo Renault, Richard Ginori, Swatch con gli orologi, gli accendini Zippo, BMW e Piaggio.
La passione di Nespolo per il teatro
Ma Nespolo è stato anche autore di celebri scenografie e costumi per il teatro. Per citarne alcuni: Don Chisciotte, l’Elisir d’amore di Donizetti, la Butterfly di Giacomo Puccini. Esposti troviamo i bozzetti di modelli acrilici su legno e disegni a tecnica mista su carta. Opere molteplici figlie del suo estro, realizzate con materiali preziosi, omaggio della sua capacità esecutiva. Libri, sculture in vetro, dipinti, maioliche evidenziano la sua grande personalità e abilità artistica nel definire il suo personale percorso fatto di eclettismo e ricerca. Un artista fuori dal coro che assume nella società di oggi un ruolo rilevante e autonomo al contempo molto popolare.
MOLOTOV, Galleria Il Punto, Torino
1968
Legno e bottiglie
600 x 200 x 150 cm
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