L’arte torna protagonista in laguna.
Da sabato 13 maggio a domenica 26 novembre 2017, i Giardini e l’Arsenale di Venezia ospiteranno la 57° Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo Viva Arte Viva, curata da Christine Macel.
Un momento di dialogo e di incontro volto a celebrare l’arte e gli artisti, che ci offrono, con i loro mondi, uno spaccato dello spazio in cui viviamo.
Viva Arte Viva. Un’esclamazione, un grido, un’espressione.
Siamo tutti testimoni, oggi, di un momento in cui l’umanesimo è messo in pericolo. L’arte, come dichiara la curatrice della mostra, Christine Macel, “testimonia la parte più preziosa dell’umanità”. Luogo della riflessione, della trasposizione del proprio Io e sinonimo di libertà, costituisce l’ultima ancora di salvezza lontana da mode e corruzioni, dove ogni artista è in grado di far sentire la propria voce di critica nei confronti di dubbi e interrogativi fondamentali, che stanno alla base delle coscienze degli individui.

Un percorso esperienziale costituito dalle opere dei 120 artisti partecipanti provenienti da 51 paesi.
Nove Trans-Padiglioni che si snodano e susseguono tra loro in maniera fluida, come i capitoli di un libro. Un racconto emozionale, articolato, ma anche paradossale e controverso, che riflette la complessità del mondo, la molteplicità delle posizioni e la possibilità di giungere alla definizione di un neoumanesimo.
Dal Padiglione degli Artisti e dei Libri, la mostra si interroga sui valori della società ponendo al centro dell’attenzione l’arte e gli artisti. Un’indagine sulle loro pratiche e il modo di fare arte, tra ozio e azione, tra otium, inteso come momento privilegiato e necessario per perdersi nel vagabondaggio mentale come momento di ideazione dell’opera d’arte, e negotium.
L’arte diventa lingua universale e come diceva Kandinskij:
“L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro”
(clicca qui per leggere l’articolo sulla mostra dell’artista russo)
Nella Gallery opere esposte a Viva Arte Viva – 57 Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia:
1 – Liu Jianhua , Square, 2014 – Porcelain dimensions variable,
2 – Michael Blazy, Collection de Chaussures, 2015-2017 – shoes, plants, soil, water, mixed media.
Photo by: Andrea Avezzù,
3 – Juan Downey, The Circle of Fires (El circulo de fuegos), 1979 – two-channel color video installation, sound, eightmonitors, 10’,
4 – Cynthia Gutièrrez, Cantico del descenso I – XI, 2014 – eleven scultures, cantera rock, textile, wood, dimensions variable
5 – Ernesto Neto Um Sagrado Lugar (A Sacred Place), 2017 Photo by: Andrea Avezzù
Courtesy: La Biennale di Venezia
Le 86 Partecipazioni Nazionali, di cui 3 presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, saranno collocate negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico, ed affiancheranno la mostra organizzata dalla curatrice, dando vita a quel pluralismo di voci che è caratteristica dominante della Biennale di Venezia.
Ad essere sotto i riflettori, gli artisti, invitati a presentare documenti visivi e testuali incentrati sulle loro pratiche e sul loro stesso universo. Tanti gli eventi che fanno da corollario alla manifestazione: ben 23 quelli proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e iniziative a Venezia e dei quali parleremo in maniera più approfondita nei prossimi giorni.
Allo stesso modo, tra le importanti collaborazioni, continua, per il secondo anno consecutivo, quella con il Victoria and Albert Museum di Londra per Il Padiglione delle Arti Applicate, intitolato “Display – between art and arts & crafts”. Realizzato dalla Biennale di Venezia, advisor Bice Curiger è curato dall’artista e sculture cubano Jorge Pardo, il cui lavoro è un continuo crossover tra arte, architettura, arti applicate e design.
Un dialogo libero e concreto tra di essi e il pubblico, che edizione dopo edizione, Biennale rafforza sempre di più. Allo stesso modo, il presidente della kermesse, Paolo Baratta, ha sottolineato l’importanza del mondo dell’arte:
“Il mondo dell’arte è un mondo di coraggio, di capacità di resistere, capacità di non cedere alle banalità o ai vizi della nostra vita quotidiana. È un grande aiuto per la nostra auto consapevolezza dell’incredibile complessità degli esseri umani e della condizione umana”.
Un’anticipazione sul Padiglione Italia?
Cecilia Alemani, la curatrice, ci farà fare un tuffo ne “Il mondo magico”. Esposte le opere di tre artisti italiani – Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey, che presentano come tema conduttore quello dell’immaginazione. Molti i riferimenti al fantastico e favolistico, che questi artisti rielaborano attraverso la lente della propria percezione artistica. L’assenza di luce e le atmosfere al confine tra intimità e mistero caratterizzano le tre installazioni. In perfetta sintonia con il tema principe della mostra, evidenzia le fragilità e vulnerabilità dell’uomo evocando i sentimenti più intimi di ciascun individuo.