«Suo padre gli ha comprato un’Alfa Romeo Duetto. Capito che roba!?»
Con questa frase la Signora Braddock, nel film Il Laureato, enfatizza una vettura spider che non solo sarà protagonista del film, ma diventerà un simbolo di un certo modo di vivere, quello del boom economico, e di un ricercato Made in Italy.
Siamo nel 1966 quando viene lanciata la Duetto Alfa Romeo Giulia Spider, veloce spider dotata di un motore 1600, derivato dall’Alfa Romeo Giulia Sprint GT.
Le forme, per allora, erano davvero particolari: richiamavano un osso di seppia, in virtù del frontale e dalla coda arrotondati, raccordati da fiancate convesse, con la linea di cintura bassa.

Dotata di trazione posteriore e autotelaio della Giulia, ma con passo accorciato a 2.250 mm, l’auto aveva una massa di 940 kg e raggiungeva una velocità massima di 185 km/h, scattando da 0 a 100 in 10 secondi, grazie ai suoi 106 CV.
Per il lancio, avvenuto a Ginevra, il presidente di allora, Giuseppe Luraghi, ideò un’innovativa campagna pubblicitaria, che prevedeva molti eventi anche al di fuori dell’ambiente automobilistico.
In particolare, per la scelta del nome, fu indetto un concorso dal titolo “Spider 1600: dategli il nome. Diventerà famoso”, e fu messo in palio un esemplare della nuova spider Alfa Romeo per il fortunato vincitore.
Ad aggiudicarsi una fiammante spider bianca fu il bresciano Guidobaldo Trionfi, che coniò il nome “Alfa Duetto”.

Come argomentato dal Presidente della Giuria, il poeta Leonardo Sinisgalli, il termine “Duetto”, rappresentava appieno l’armonia doppia della vettura, che era caratterizzata dall’armonia tra la grazia e la forza e allo stesso tempo armonia in coppia”.
Il nome rimase per sempre, sebbene, all’epoca, poté essere utilizzato solo per i primi 190 esemplari, a causa dell’omonimia con una merendina al cioccolato dell’epoca.
Nel 1994 la denominazione “Alfa Romeo Duetto” ricomparve ufficialmente sulla carrozzeria della “Spider Veloce CE”, l’ultimo allestimento commemorativo della 4’ serie, realizzato in 190 esemplari, per il solo mercato statunitense. Dopo il debutto ufficiale, la stampa dedicò ampio spazio a quest’avveniristica spider, che fu subito accostata a diversi personaggi della politica, dell’imprenditoria e dello spettacolo.

Per la presentazione negli Stati Uniti, fu organizzata una crociera con partenza da Genova e arrivo a New York, con tappa a Cannes, dove si svolgeva il celebre Festival. A bordo della nave, non mancavano personaggi della moda, della musica, dello sport, e ben tre “Alfa Romeo Duetto”, uno verde, uno bianco e uno rosso.
Nel corso della crociera fu anche organizzata una lotteria, con estrazione a sorte tra i partecipanti. La vincitrice del Duetto messo in palio, fu l’indossatrice Heidi Gover, top model della casa di moda Oleg Cassini.

La carriera da “diva” della Alfa Romeo Duetto Spider fu un crescendo.
Nel 1967 divenne la protagonista del film “Il Laureato” (clicca qui per leggere l’articolo sulla moda maschile di ispirazione cinematografica), celebre pellicola americana dai sottofondi di Simon&Garfunkel, grazie alla quale raggiunse la popolarità internazionale, insieme agli attori protagonisti, Anne Bancroft e Dustin Hoffman.
Da lì la Duetto Alfa Romeo fu utilizzata come auto di scena in circa 300 opere cinematografiche e televisive (come “Il compromesso” di Elia Kazan con Kirk Douglas e Faye Dunaway; “Domicile conjugal” di Francois Truffault; “Poliziotto o canaglia” con Jean Paul Belmondo e Marie Laforet; “Il Commissario Derrick”; “Romanzo criminale”).
I giovani ne fecero il simbolo della dolce vita, edonismo allo stato puro, e divenne oggetto di culto e di desiderio tra i giovani professionisti di allora, dal gusto elegante ed impeccabile, molto diversi e distanti dagli hippy che preferivano muoversi a bordo dei furgoni della tedesca Volkswagen.
In tutto il mondo sono ancora tantissimi i Club di collezionisti e appassionati, che ancora oggi organizzano eventi e raduni.
L’originale Spider 1600 guidata da Dustin Hoffman, invece, fu acquistata da una società di corse automobilistiche negli anni Settanta, che la modificò e ne fece un’auto da corsa.
Dopo la recente rinascita del marchio Alfa Romeo (clicca qui per leggere l’articolo sullo Storico Museo del Marchio progettato da Benedetto Camerana), confermata dall’uscita di modelli di successo come Giulia e Stelvio, sono in tanti ad aspettare il nuovo sogno: un’erede scoperta del celebre Alfa Spider Duetto.