Ci fu un tempo in cui Vienna era il cuore pulsante delle avanguardie artistiche. Arte, musica, architettura erano proiettate verso il futuro.
Come una nuova primavera, questi artisti si distaccarono dalla tradizione accademica, dando luogo a un’epoca innovativa nel mondo dell’arte. È in questo contesto, rivoluzionario e vincente, che trae ispirazione per le sue collezioni, lo stilista viennese Arthur Arbesser.
La vita di Arthur Arbesser, nato e cresciuto a Vienna, si snoda fin da piccolo nel mondo dell’arte. I viaggi culturali, le gite ai musei, la musica e la pittura sono tutti aspetti che contaminano lo spirito dello stilista.
Curioso e pieno di entusiasmo, dopo gli studi alla Central Saint Martins di Londra, si trasferisce a Milano, dove per sette anni lavora per Giorgio Armani, imparando la disciplina e le regole basilari per diventare designer. Nel febbraio 2013, presenta al pubblico la sua prima collezione del marchio omonimo cominciando una nuova avventura, che lo porterà nei quattro anni successivi a un crescendo di successo.
Il legame tra Arthur Arbesser e l’arte non si è mai interrotto, dalle sale del Kunsthistoriches Museum di Vienna alle collezioni realizzate per la propria linea, il legame è tuttora molto profondo e vivido in grado di suscitare forti emozioni, come nella ultima collezione SS2018. Una fusione tra le arti, dove i quadri e dipinti presi in prestito da gallerie e artisti prendono vita sulle balze di gonne e completi. Un tuffo nel baule dei ricordi di Arbesser, sulle note di Fantasia in Fa minore di Franz Schubert, suonata in sottofondo a quattro mani, proprio come il compositore ottocentesco era solito fare insieme a Karoline Esterhazy.

Ogni nota costituisce una riflessione su un’infatuazione impossibile. Un’emozione rassegnata e lievemente sofferente, racchiusa nella tensione tra l’aspirazione, la memoria e la realtà.
I capi emergono dalle tele di Heinz Stangl, pittore austriaco, amico di famiglia. Il corpo si traduce in materia viva, che si muove nello spazio: drappeggi, ruches, pieghe e plissé donano movimento parlando di una femminilità consapevole.
La scelta dei tessuti incontra questa idea di femminilità: cotoni leggeri, garza stampate, viscose e lane fluide. I colori forti e vibranti danzano tra le sfumature soffici del glicine e i lampi del verde e giallo acido, i minuziosi particolari delle tele si traducono in stampe caleidoscopiche. L’atmosfera calda e domestica di Vienna, vista attraverso gli occhi di un bambino, che si lascia incantare, rivive qua avvolta da una dolce melodia.
Il romanticismo e l’aspetto più avanguardistico di Vienna, è parte integrante dello stile grafico di Arbesser, che persegue il cammino verso una moda indipendente e carica di emozioni.
Anche il cinema, rientra tra gli interessi dell’artista. Wings of Desire è il punto di partenza per la collezione F/W 2017-2018. La pellicola, diretta da Wim Wender’s nel 1987, costituisce una fiaba moderna sintetizzata in una collezione dall’immaginario vivido, che cerca un legame con il romanticismo e la purezza, in continuo contrasto con la crudeltà della realtà. Poetici ed emozionanti i capi presentati.
Il designer, a discapito del bianco e nero della pellicola, mette in luce i colori nascosti, donando loro vita. Tonalità profonde, dalle stampe vivide di tende e carte da parati rappresentano l’identità della Berlino est durante questi anni. La trapezista Marion, uno dei personaggi principali del film, incanta la mente artistica dello stilista facendo qui capolino, insieme al mondo ambiguo del circo e del cabaret.
