A distanza di oltre 20 anni dal debutto, la gamma Custom Line si appresta a scrivere con il nuovo 120 un altro affascinante capitolo nella storia del cantiere. Un progetto che coniuga elementi stilistici tipici del mondo automotive a un innovativo modo di vivere il mare.
Il 1996 segna l’ingresso sulla scena di Custom Line. Un momento di svolta importante per la nautica
L’arrivo del nuovo marchio del Gruppo Ferretti Spa, portava in dote un contenuto progettuale mai visto fino ad allora e una logica costruttiva inedita per scafi in composito con lunghezze superiori ai 90 piedi. Una scelta coraggiosa perché, per la prima volta, utilizzava un approccio di tipo “industriale” su scafi di dimensioni importanti. Tradotto voleva dire sviluppare una piattaforma progettuale improntata alla massima efficienza, sia in termini di prestazioni sia di soluzioni di layout, in modo da poter soddisfare il più ampio numero di richieste e al tempo stesso accorciare i tempi di costruzione e consegna dei custom line yachts. Una sfida vinta grazie, e soprattutto, al supporto dello Studio Zuccon International Project, al quale spetta il merito di aver firmato le linee di una gamma diventata oggi un punto di riferimento nell’offerta del Gruppo Ferretti.
Oggi, a distanza di oltre 20 anni, la storia si ripete. Il nuovo Custom Line 120 definisce un nuovo linguaggio progettuale che coniuga al meglio il concetto di forma e funzione.
A coniare il Custom Line 120, lo studio Francesco Paszkowski Design
Il designer fiorentino ha sviluppato il progetto avvalendosi della collaborazione del Comitato Strategico di Prodotto, presieduto dall’Ing. Piero Ferrari e dalla Direzione Engineering Ferretti Group. Il risultato è un’imbarcazione caratterizzata da elementi stilistici in cui si leggono molti richiami al mondo dell’automotive. Il tema delle prestazioni è uno dei pilastri alla base della filosofia progettuale che caratterizza l’ultima nata in casa Custom Line. Nulla è stato lasciato al caso per ottenere la massima efficienza: dall’opera viva all’adozione di materiali raffinati come il carbonio, utilizzato in alcune parti della sovrastruttura per contenere il più possibile i pesi.
Obiettivo raggiunto alla luce dei 25 nodi di velocità in considerazione dei numeri importanti, come una lunghezza fuori tutto di 38 metri e un dislocamento a pieno carico di 175 tonnellate, che il Custom Line 120 porta in dote. Una vocazione sportiva ulteriormente sottolineata dalle linee esterne.
L’ampio utilizzo di superficie vetrate, presenti sia sullo scafo sia sulla sovrastruttura, contribuiscono in modo efficace a disegnare un profilo teso e slanciato, soprattutto in considerazione degli ampi volumi interni in corrispondenza della cabina armatoriale.
La suite armatoriale si apre a tutto baglio nella sezione prodiera del ponte principale e sposa il concetto di wide body
Un vero inno allo spazio in considerazione dei 35 metri quadrati di superficie che occupa e che, oltre alla zona notte, prevede una cabina armadio separata, un vanity, bagno a tutta larghezza con doppi servizi e doccia centrale. All’occorrenza è prevista anche l’opzione del terrazzino privato. Non poteva essere altrimenti per un’imbarcazione nella quale il legame con l’elemento esterno gioca un ruolo cruciale. Nella definizione del layout interno è stata posta molta attenzione nell’azzerare, sia a livello visivo sia a livello architettonico, le distanze con il mare che così entra a far parte del decoro dei vari ambienti.
Spazi interni e aree esterne si fondono nel Custom Line 120, generando un unico grande ambiente
A iniziare dal soggiorno, nel quale il dialogo tra interno ed esterno è rilanciato grazie all’impiego di un’innovativa porta vetrata che, grazie a un raffinato meccanismo di apertura sviluppato in collaborazione con la Mecaer Aviation Group, azienda italiana specializzata nella produzione di componenti aeronautici tra i quali i carrelli dei nuovi caccia multiruolo Lockeed F 35 Lightning II, scompare all’interno del cielino. In questo modo viene a crearsi un ambiente unico la cui superficie totale si estende per 80 metri quadrati.
A scandire la suddivisione degli spazi, seguendo uno schema collaudato, contribuiscono i complementi d’arredo che disegnano aree dedicate alla conversazione e alla vista sociale di bordo, alla quale si aggiunge una zona pranzo formale situata a mezza nave separata da tendaggi.
Il ponte inferiore è destinato alla zona notte. Qui trovano posto le due cabine per gli ospiti con letti gemelli alle quali si aggiungono le due Vip. Queste ultime si contraddistinguono per l’inedita disposizione dei letti rivolti a murata, in modo da poter sfruttare al meglio la visuale offerta dalle finestrature a scafo. Ma è nelle aree destinate alla vita all’aria aperta che si esalta il lavoro di ricerca compiuto da Francesco Paszkowsky. Uno spazio che si estende senza soluzione di continuità da prua a poppa.
La chiave vincente sta nell’aver creato dei percorsi che collegano il sun deck posto sul livello superiore e concepito con arredi freestanding, aree relax, vasca idromassaggio, alle ampie zone prendisole e dinette en plein air che caratterizzano la sezione di prua del Custom Line 120.