
La Haute Couture diventa modalità espressiva delle avanguardie: negazione del positivismo maschile, riappropriazione di pratiche secolari rigettate dalla smania per il nuovo e considerate perdute, riattivazione della tradizione con significato e valenza pienamente contemporanei.

Gli atelier sono luoghi che conservano i pensieri. È in questa memoria della couture, in questa sequenza visiva di forme, colori e atteggiamenti che irrompe l’azione della collezione Haute Couture disegnata da Maria Grazia Chiuri per Dior.
La couture è un’istanza dell’avanguardia, una forma d’arte che si sviluppa dall’immaginazione. Una riflessione che si attiva coltivando l’audacia di ripetere gesti codificati e insieme contraddirli. Perché la couture oggi è prima di tutto un gesto concettuale.
Altre volte è il desiderio di ricostruire la ritualità vestimentaria nel susseguirsi delle occasioni che scandiscono la giornata: la mattina, il pomeriggio e la sera.
L’haute couture è anche la possibilità di indossare capi di una qualità unica sia per il tessuto sia per la manifattura, ancora di più di adattare un’opera perfetta al proprio corpo, che si trasforma con il passare del tempo.

Sfilata Dior Haute Couture Autunno – Inverno 2018-2019
Ecco perché Maria Grazia Chiuri torna alle origini con la collezione Dior Haute Couture dopo la grande mostra dedicata a Dior al Musée des Arts Décoratifs, che ha esaltato le creazioni della couture, rendendo monumento quel luogo sacro e senza tempo che è ancora oggi l’atelier.
Stiamo vivendo un’epoca in cui siamo troppo chiusi nel presente, in una successione frenetica di istanti e di immagini fuggenti.
Ho pensato questa couture come una reazione a questo atteggiamento.Dichiara Maria Grazia Chiuri dietro il backstage prima della sfilata, guardando ogni modella prepararsi in un ritmo cadenzato dei movimenti come in un rito sacro.
Nella sua interezza, la collezione è pensata innanzitutto per riflettere sul valore della tradizione e sulla necessità di pensare, di sognare il futuro, non solo di vivere di presente. In secondo luogo, questo lavoro vuole essere un interrogativo su quanto è importante il tempo, su quanto tempo ci vuole per fare una cosa bella, per prendersi cura di sé.
È ora di riportare l’attenzione dall’apparenza alla sostanza, soprattutto per l’alta moda. E la sostanza, in questo caso, vuol dire grande, grandissimo lavoro sui volumi, sulle costruzioni.
Un impegno così grande e minuzioso da sparire, da diventare invisibile.Solo da vicino e solo per gli intenditori, quindi, questi abiti si mostrano in tutta la loro grandezza. È una sorta di didattica, di lezione di cultura e tradizione. E sì, penso che queste domande, questi valori rappresentino uno dei nodi più importanti per la contemporaneità.

Ed ecco i cappotti diventano simboli del loro significato, la iconica giacca Bar che si appoggia sui tailleur seriosi diventa ampia nelle maniche come se fossero delle ali di pipistrello, mentre gli abiti diventano dei veri incastri di tessuti per fasciare forme diverse.

La vera trasgressione è il ritorno alla grammatica sovvertendo la sintassi ovvero nelle scultoree silhouette da sera dai tessuti di seta double rossa cucito in unico pezzo, che fanno apripista di una serie di creazioni maestose che diventano un luogo psicologico di seduzione e di femminilità creando corpi come opere d’arte.
Le variazioni delle pieghe, oppure sovrapposizioni fanno da contrasto ai bustier asciutti che formano un’inaspettata contrapposizione nella nuova interpretazione della forma della canottiera.
La scelta delle palette dei colori, che vanno dalle tonalità polverose al verde e arancio, sono dettate da un dialogo soft per non distrarre la bellezza dei tagli e delle lavorazioni preziose.
Dior Haute Couture è una collezione che vuole comunicare molto anche alle nuove generazioni: la moda deve essere spiegata, capita affinché la nostra civiltà sia ugualitaria e umanista prima che sia troppo tardi.
