Diptyque Paris celebra il lusso della profumeria francese e festeggia i primi 50 anni dalla nascita della prima Eau con il lancio di due nuove fragranze.
La Maison Diptyque affonda le sue radici nel 1961 aprendo la sua prima boutique al 34 di blvd Saint Germain, a Parigi.
La storia ci insegna che, all’inizio degli anni sessanta, sulle strade di Parigi si viaggia in Renault Dauphine o in Citroën DS19, il telefono non ce l’ha quasi nessuno, e la televisione è un optional per pochi. Ci si sposta in treno per andare a Marsiglia, e la gioventù è spaccata in due: da una parte i sognatori che vanno fino a Goa in autostop, dall’altra gli inquieti che saranno presto in collera. Nel frattempo, tre giovani sognatori e fortunati artisti intraprendono un nuovo business portando alla scoperta mondi lontani e fino ad allora sconosciuti. Desmond Knox-Leet, Christiane Gautrot e Yves Coueslant, rispettivamente pittore, architetto d’interni e scenografo teatrale portano alla ribalta il mercato. In questo elegante bazar, pioniere di quello che oggi verrebbe considerato un concept store, si scovano cose molto particolari, altrimenti introvabili. Una sorta di Wunderkammer, in cui è possibile trovare lanterne magiche, preziosi giocattoli, belle ceramiche e graziosi quaderni. Ma anche prodotti home made, tessuti stampati e le prime candele Diptyque (Aubépine, Thé, Cannelle, dal 1963). Grazie all’influenza di Desmond le cui origini britanniche si fanno sentire, la boutique si riempie di fragranze inglesi, acqua di colonia dai sentori di lillà e mughetto, e di diverse frizioni esotiche come bay rhum, ancora sconosciute a sud della Manica.
La boutique si chiama Diptyque.
Nella primavera del 1968, quindi esattamente 50 anni fa, nasce la prima Eau del marchio Diptyque profumo. Una fragranza singolare, tripudio di spezie ed evocazione dei pomander medievali (rose antiche, cannella, arancia, chiodo di garofano), ideata da Desmond, ormai autoproclamatosi “naso” della Maison. Nella boccetta è racchiusa tutta l’arte della profumeria e un’eleganza senza tempo.

L’Eau Diptyque consacra la boutique parigina come “la profumeria inglese di Francia”
Questo primo profumo di nicchia, non assegnato a un genere e d’autore si fa presto conoscere sul mercato grazie anche a un modo di raccontarsi unico. L’avvicinarsi di una nota inattesa, inaspettata, di rottura o di esclamazione, l’imprevisto che coglie di sorpresa… L’Eau è dove tutto ha inizio. Di ispirazione da una ricetta cinquecentesca, questa fragranza lascia sulla pelle un delicato aroma di geranio, cannella, sandalo e rosa.
Oggi, per celebrare questo importante anniversario, la Maison offre alla sua clientela due nuove fragranze e profumi Diptyque unisex, Tempo e Fleur de Peau.

“Tempo”: il profumo Diptyque che celebra la generazione degli anni ’60
Un’attenzione quasi ossessiva sulla scelta sapiente di ingredienti eccellenti. Un mix di note fiorate e speziate, ma anche più verdi e fresche rivolte a un pubblico maschile e femminile. In Tempo, il tema del patchouli è centrale. Tre differenti estratti, tutti frutto della rete di approvvigionamento a lungo termine realizzata da Givaudan nell’isola di Sulawesi, in Indonesia.
Una vibrazione persistente come l’eco ripetuta di un effluvio musicale.
Un richiamo all’Oriente e alle sue comunità di giovani che importano nuove sonorità, armonie sconosciute e musiche pacifiche. Sitar, tabla, chitarra “wah-wah”. Un modo di essere in risonanza con il ritmo del (nuovo) mondo. Tempo, creato per Diptyque dal profumiere e amico di lunga data Olivier Pescheux, riprende questo tema, raffinandolo al massimo ed epurandolo da ogni eccesso per ottenerne il meglio
Reminiscenze di terra umida in una foresta primitiva, tra le felci e gli immensi alberi di teck, nella misteriosa penombra dove vivono ancora antichissime specie e creature misteriose. La visione di uno sciamano, in cui il Tempo ciclico, rievoca l’energia e la forza primordiale. In stretto legame con la foresta dove nasce il patchouli, e gli spiriti e gli animali vivono. L’universo è rigoglioso, infinito, misterioso.

Accenti carnali e conturbanti per Diptyque profumi “Fleur de Peau”
Odore di pelle: odore di musk, un profumo muschiato originale. Un vibrante accordo, a volte naturale, importato dal Tibet dove è ancora accessibile, più spesso di sintesi, il più apprezzato evoca quasi i corpi degli esseri amati e animati. Olfattivamente si intuisce una relazione con la pelle scamosciata morbida ed emozionante delle giacche frangiate che i ragazzi indossano anche sulla pelle nuda.
Accento di iris, opaco e un po’ freddo, costante sulla persistenza, profondo all’impatto, come facevano un tempo i guantai profumieri che di questa combinazione imbevevano i loro pellami.

Un accenno di bergamotto e mandarino dall’Italia, una manciata di pepe rosa tra petali e pepe. Aldeidi. Tutto si risveglia, esplosivo. Contrasto inusuale verso una morbida circolarità.
Per Fleur de Peau, l’illustratore ha trovato la propria ispirazione nell’espressione psichedelismo, legata a un mito greco plurimillenario. Una principessa, dalla bellezza senza ineguali un abbraccio notturno e onirico, in cui la forza dell’amore vince su tutto.

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